“Questa azienda sono alcuni mesi che lamenta problemi organizzativi e anche finanziari e l’unica strada individuata è stata quella di tagliare i salari e i diritti dei soci-lavoratori che comunque hanno accettato questo invito. I problemi però rimangono. E ora è il momento quindi di capire come stanno le cose. Lo deve dire la presidenza della Coop. Fanin perché non si può pensare di gestire un’azienda facendo pagare il prezzo, di quella che secondo noi è invece una cattiva gestione, ai lavoratori.Peraltro la Fanin ha al suo interno un potenziale di professionalità e una capacità produttiva di assoluto rilievo e possiede il valore aggiunto di una collocazione geografica ideale rispetto al proprio (quasi unico) cliente.Possibile che la direzione aziendale non sappia valorizzare e sfruttare questi due importanti elementi in suo possesso? E’ davvero soltanto colpa e responsabilità del cliente che si approfitta della propria posizione dominante o ci sono anche incapacità produttive da parte della stessa azienda a monte della crisi?”
“Il nostro presidente ci sta dicendo che la crisi viene da diverse parti e che una delle cause sarebbe che KME non rispetta gli accordi economici sui tempi di pagamento che porterebbero a problemi di liquidità anticipati dalle banche, generando forti interessi da ripianare in fondo all’anno, circa 170 mila euro.Bisognerebbe una volta per tutte capire se è così, se la responsabilità della crisi sta nel non rispetto di accordi economici e di pagamenti da parte di KME o se invece c’è altro.Comune di Barga e le altre istituzioni ci promisero che si sarebbero mossi per capire il problema, per darci una mano e invece non si è saputo niente. Qui ci sono 90 posti di lavoro a rischio e nessuno si prende la briga di venire a vedere che cosa sta succedendo.Lo sciopero di oggi per affermare che vogliamo che tutte le parti in causa ci aiutino a fare chiarezza sui motivi di questa crisi perché le spiegazioni che ci vengono date dalla dirigenza non ci convincono”.
“Al momento l’unica cosa certa è che stanno pagando i lavoratori con una decurtazione del 16% del salario; ora ci è stato proposto di ridurre la decurtazione di pochi punti, portandola al 13%. Una cosa inaccettabile. Lo stipendio medio si aggira sui mille euro e spesso anche al di sotto con tutte le difficoltò che potete immaginare. Bisogna quindi che si chiarisca tutti i punti di questa crisi, se si tratta di problemi realmente legati ai ritardi sui pagamenti o se alla base ci sta altro e bisogna che ci aiutino a chiarire la situazione anche le istituzioni. Sarebbe bene che anche KME facesse sapere la sua versione visto che viene chiamata in causa ”.
“Siccome viene chiamata in causa KME, ci aspettiamo quindi che venga una risposta ed un chiarimento proprio da questa azienda. Perché prima di accettare per buone le dichiarazioni della presidenza Fanin, bisognerebbe averne la certezza. Secondo noi, se gli accordi ci sono, KME sicuramente li rispetta, ma è arrivato il momento che qualcuno da parte di KME sciolga questi dubbi e faccia chiarezza.Anche perché gli unici a pagare per il momento sono solo gli operai della Fanin con riduzioni salariali da schiavismo moderno”.
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