Baccelli (Provincia), Tognarelli e Giurlani su chiusura uffici postali

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Il piano di chiusure annunciato da Poste sta scatenando reazioni trtasversali; dal mondo della politica fino agli esponenti dei comitati e delle associazioni.

Da registrare intanto la lettera inviata alla direzione di Poste, nonché a sindaci e politici delle zone interessate dal presidente della Provincia, Stefano Baccelli che chiede a Poste Italiane un incontro chiedo a Poste italiane un incontro urgente da svolgersi a Palazzo Ducale, sede della Provincia di Lucca, con tutte le parti in causa:

“Premesso che gli uffici postali del territorio e quelli nelle zone collinari e montane in particolare, svolgono un servizio importante e fondamentale per i cittadini; che questi sportelli sono preposti ad erogare servizi di pubblica utilità come il deposito bancario, il pagamento delle pensioni e la possibilità di pagare utenze e bollettini postali, la concreta possibilità che molti di questi sportelli, in provincia di Lucca, vengano chiusi, mi trova fortemente contrario dal momento che questa chiusura comporterebbe forti disagi per i cittadini e, in particolare, per la popolazione anziana che notoriamente ha problemi e difficoltà negli spostamenti.

Ritengo inaccettabile questo processo di riorganizzazione che considero un ulteriore impoverimento dei servizi sul territorio, anche alla luce del Piano di razionalizzazione condiviso nel 2012 con Regione Toscana e Anci. La logica dei costi e del mercato che muove le scelte di ogni azienda per una società come le Poste che svolge servizi essenziali di pubblica utilità, non può tradursi con la chiusura di altri uffici sul territorio e con pesanti disagi per i cittadini.

Per tutti questi motivi. Un confronto a mio avviso necessario per tracciare un quadro preciso della situazione con gli altri enti locali del territorio e decidere le iniziative da assumere per evitare queste chiusure.

Mi auguro che l’incontro possa rappresentare un’occasione per raccogliere dalla voce degli amministratori locali le esigenze dei cittadini che, se questo piano di ridimensionamento degli uffici postali venisse applicato, si vedrebbero privati di servizi importanti.

Allo stesso tempo l’incontro ha l’obiettivo di definire le iniziative da assumere per contrastare queste scelte, tenendo conto che si tratta comunque di decisioni che investono i livelli nazionali di Poste Italiane S.p.a. e che quindi richiedono un ruolo attivo anche da parte del Governo e del Parlamento”.

E’ di queste ore poi la presa di posizione di Francesca Tognarelli, nella sua veste di Presidente del Comitato in difesa del cittadino di Barga:

“Leggo sui quotidiani di oggi 5 febbraio il piano annunciato da Poste Italiane sulla chiusura di 9 uffici Postali e drastiche riduzioni di sei sportelli in provincia di Lucca.
Sono d’accordo, con quanto afferma il sindaco di Capannori Luca Menesini che non è accettabile questa decisione calata dall’alto sui servizi utili ai cittadini; si rivolge inoltre, a tutti i sindaci della Piana e della Valle del Serchio per costituire una task-force compatta per garantire così le necessità delle nostre comunità. Sollecito quindi il Sindaco di Barga Marco Bonini ad un intervento immediato, considerando anche che questi tagli interessano ben tre uffici postali del suo comune e insieme agli altri sindaci, intervenga per trovare soluzioni nuove che soddisfano l’Azienda e tutelino il territorio e gli utenti.
Divulgo inoltre un appello a Poste Italiane affinché ascolti e si confronti con i sindaci prima di compiere certe scelte scellerate senza tener conto dei bisogni della gente”.

Da registrare anche l’intervento del presidente dl UNCEM Toscana, Oreste Giurlani:

“Ci risiamo, Poste S.p.A. ritorna con l’intenzione di chiudere o di ridurre l’orario di apertura degli uffici postali in numerosi Comuni, in gran parte piccoli e di aree interne montane e rurali. Avevamo il timore che potesse accadere nuovamente dopo le ultime chiusure degli scorsi anni, ma ora si conferma essere reale possibilità – commenta il Presidente Giurlani che aggiunge – In Toscana il piano tagli di Poste riguarda una ottantina di uffici situati specialmente in aree montane e marginali. Noi non ci stiamo anche perché la razionalizzazione ha già interessato le stesse aree poco tempo fa. Non è possibile dimenticare o sottovalutare la funzione fondamentale di presidio che i servizi postali esercitano in montagna, dove fungono anche da luogo di coesione sociale, economica e territoriale consentendo l’accesso universale a servizi locali essenziali. Ci mobiliteremo perché le aree montane non possono essere ulteriormente penalizzate con pesanti ripercussioni sui cittadini, molto spesso anziani”.

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