Terremoto sull’appennino tosco-emiliano. Avvertito anche in Valle del Serchio, a trent’anni esatti dall’allarme che fece storia

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Nel giorno esatto del trentesimo anniversario del primo ed unico allarme sismico della storia di tutti i tempi, che coinvolse proprio la nostra terra, il terremoto è tornato a farsi sentire anche dalle nostre parti.
Da stanotte a poco fa, più di 25 scosse si sono verificate nella zona che va dall’Appennino bolognese a quello pistoiese. Il sisma più importante si è verificato attorno alle 7,50 con magnitudo 4.1, localizzato ad una profondità di poco più di 9 km nell’Appennino Pistoiese, vicino comunque a Castiglione dei Pepoli (BO), Camugnano (BO) e Vernio (PO).
Secondo quanto riporta la protezione civile di Firenze sono state più di venticinque le scosse verificatesi dalle ore 3,20 del mattino con epicentro nell’Appennino tosco-emiliano tra Bologna e Prato. La prima si è registrata alle 3,22, mentre alle 5,27 si è registrata la prima scussa superiore ai 2.5, di magnitudo 3.2. La più importante come detto si è registrata alle 7,50 di magnitudo 4.1. seguita alle 8,03 da un sisma di 3.2.
La Garfagnana, la Valle del Serchio, è bene ribadirlo, con questo terremoto poco c’entrano, anche se nella nostra zona in tanti hanno avvertito le scosse. Si tratta solo dell’onda generata dal movimento tellurico registrato a diverse chilometri di distanza da noi.
Alcuni sono stati addirittura svegliati già da questa notte, ma soprattutto molti hanno avvertito chiaramente le due ultime scosse importanti registrate poco più di un’ora fa. Come riportano anche i tanti post che ritroviamo su Facebook, tra coloro che hanno sentito anche dalle nostre parti il terremoto, per tutti il pensiero, ovviamente, è andato subito al 25 gennaio del 2013 con la scossa di 4.8 che poi con il proseguire dello sciame sismico generò una specie di allerta, causata da incomprensioni tra Protezione civile ed enti locali, nella sera del 31 gennaio; ma soprattutto il pensiero è tornato al 23 gennaio del 1985 quando in una tranquilla e gelida tarda mattinata di gennaio una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 fece scappare tutti dalle case. Quella sera stessa, rilanciato e ufficializzato dai telegiornali nazionali, l’allarme sismico che generò più panico del terremoto stesso, con successiva evacuazione di tutta Barga e di tanti altri centri della Valle. Un allarme che ha fatto storia, scalpore e polemica. Fu il primo e l’unico nella storia mondiale, tanto che a Barga arrivò addirittura la televisione giapponese, meravigliata del fatto.

Quell’evento sicuramente è servito a far nascere nella coscienza nazionale ed anche locale una migliore e maggiore cultura della prevenzione sismica, dando il via alla nascita di un organismo nazionale di Protezione Civile, ed avviando, anche se non troppo velocemente visto il territorio italiano, un progressivo intervento di messa in sicurezza di tanti edifici pubblici come le scuole. Da noli sono sicuramente stati fatti importanti passi in avanti. Si pensi, per quanto riguarda Barga, che il nostro comune è quello che in questi decenni ha segnalato la necessità di verificare e di finanziare interventi antisismici per ben 47 edifici pubblici. Ed in molti casi è riuscito a portare a casa risultati concreti: Villa Gherardi, la scuola e la palestra della scuola media di Fornaci, la scuola elementare di Filecchio, la nuove scuole materna ed elementare di Fornaci sono tra i casi più importanti di una politica di prevenzione che è stata presa in seria considerazione anche dai privati cittadini.
Tutto questo può servire, se non a farci scongiurare la possibilità di un terremoto da qui all’eternità, sicuramente a farci dormire sonni un po’ più tranquilli.

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