A Castelvecchio Pascoli e la storia di Pascoli sono un punto fermo per tutti. Sono cosa comune , preziosa e conosciuta a tutti. Quasi come se si trattasse di un amico o di un apprezzato vicino di casa. Anche per questo, ma non solo per questo, c’era tantissima gente oggi pomeriggio, sabato 24 gennaio, alla presentazione del libro scritto a quattro mani dal prof. Pietro Paolo Angelini e dalla storica barghigiana Sara Moscardini dal titolo “Maria Pascoli. La signorina di Castelvecchio”.
Se Giovanni Pascoli è vanto di tutto il paese a cui ha dato il nome e dove ha vissuto gli anni più prolifici della sua produzione poetica, Maria Pascoli, la sorella del poeta, Mariù, è forse una figura ancor più significativa , proprio per tutto quello che ha fatto per la preservazione del patrimonio pascoliano che si trova oggi nella “bicocca” sul colle di Caprona; ed anche perché qui è ancora viva la memoria visiva di Maria, scomparsa nel 1953, e figura di riferimento di tutta la comunità barghigiana, come ha ricordato il presidente della Fondazione Pascoli.
C’era così buona parte del paese per questo, ma c’era anche un pubblico colto di estimatori pascoliani della Valle e di tante autorità come il conservatore di casa Pascoli, Gian Luigi Ruggio o l’assessore provinciale Mario Regoli, intervenute anche per l’interesse legato a due validi studiosi delle cose di casa nostra, della storia e della cultura della Valle del Serchio quali sono la nostra Sara, peraltro valida collaboratrice di questo giornale oltre che presidente della sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese, ed il prof. Pietro Paolo Angelini di Castelnuovo.
Tra i presenti anche Diana Toccafondi, la soprintendente archivistica alla guida del team che ha proceduto alla digitalizzazione dell’archivio pascoliano ora fruibile a tutti gli studiosi in retei. Particolarità di questa ricerca storica e letteraria realizzata da Moscardini e Angelini, come ha voluto sottolineare la Toccafondi, il fatto che questo lavoro sia il primo ad utilizzare in buona misura le carte dell’archivio Maria Pascoli, che sono attualmente in fase di digitalizzazione e inventariazione.
A fare gli onori di casa il governatore della Misericordia di Castelvecchio Maria Bruna Caproni, con il sindaco Marco Bonini ed il presidente della Fondazione, Alessandro Adami, ma a portare il suo saluto è stato anche il senatore Andrea Marcucci, presidente della Commissione Cultura al Senato.
Il libro è stato presentato invece dal direttore della Fondazione Cresci, l’architetto Pietro Biagioni con l’intervento naturalmente dei due autori.
Il volume rappresenta un importantissimo tributo a quella che è stata la vita di Mariù Pascoli, sia per l’amore per la poesia di cui era lei stessa interprete, ma soprattutto evidenziandone l’importante opera che ha lasciato a tutti noi, ovvero l’aver saputo conservare il grande patrimonio pascoliano del fratello e la sua dimora, oggi meta di decine di migliaia di visitatori ogni an no e di tanti studiosi.
Come già scritto il bel volume analizza la figura di Maria Pascoli da un punto di vista storico e poetico, mettendo in luce e analizzando soprattutto il suo ruolo dopo la morte del fratello (1912).
Molti i documenti che vi si ritrovano tra i quali anche materiali messi a disposizione dalle famiglie castelvecchiesi e barghigiane.
Edito da Maria Pacini Fazzi, “Maria Pascoli. La signorina di Castelvecchio” riporta nella copertina una bella opera realizzata dall’artista locale Sandra Rigali. Lo trovate in tutte le librerie della provincia.
Tag: maria pascoli, sara m oscardini, pietro paolo angelini, mariù, giovanni pascoli
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