Se dovessi trattare la commedia andata in scena ieri sera al teatro dei Differenti, alla stregua di come l’ufficio stampa della signora Incontrada o della produzione, perché non si è ben capito, ha trattato gli esponenti della stampa all’incontro pubblico pre-spettacolo, non potrei che scriverne negativamente. Ma non mi permetterei mai di fare questo.

Mi limiterò invece a non scrivere niente di questo appuntamento della stagione di prosa del teatro dei Differenti, in quanto da me disertato.

Disertato perché all’incontro pubblico di cui dicevo, avvenuto nel tardo pomeriggio, incontro pubblico vorrei sottolinearlo, una sedicente addetta stampa o qualcosa del genere visto che non si è nemmeno presentata, ha imposto a fotografi e giornalisti di non scattare foto e di non fare riprese e lo ha fatto anche in malo modo, affermando che la stampa non era attesa a quell’appuntamento e che le nostre foto, più o meno testuali parole, non erano gradite in quanto non preventivamente concordate.
Capisco che non si vogliano foto e riprese dello spettacolo, è un diritto della compagnia e della produzione, ma che si imponga di non farlo durante un incontro aperto, in cui peraltro chiunque abbia un telefonino può pubblicare i propri scatti sui social media, mi sembra proprio non aver compreso che il mondo di oggi è cambiato.

Giorni fa ho preso parte ad un corso di formazione giornalistico su teatro e stampa. Il direttore del Teatro La Pergola di Firenze, Marco Giorgetti, affermò nell’occasione dell’importanza di un rapporto di sempre più ampia collaborazione tra il mondo del teatro e la stampa per promuovere una realtà culturale italiana così bella ed importante.

Evidentemente la signora di ieri sera non la pensa allo stesso modo e con lei immagino che ha dettato le singolari regole di ieri sera. Grazie, dunque, della (spiacevole) accoglienza e della (mancata) collaborazione. Il mio (non) resoconto dello spettacolo è l’unica moneta con la quale posso sdebitarmi di cotanta attenzione.

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