Si è aperta ieri presso il Conservatorio di S. Elisabetta a Barga una bella mostra che raccoglie alcune delle opere d’arte più pregevoli conservate nelle chiese di Barga. Si tratta dei “simulacri vestiti”, cioè quelle statue che venivano fabbricate ad immagine e somiglianza dei personaggi della storia sacra e abbigliate per essere mostrate al pubblico.
L’inaugurazione della mostra, presieduta dal Presidente della Fondazione del Conservatorio Alberto Giovannetti e dall’assessore Giorgio Salvateci che ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale, è stata preceduta dalla presentazione della dr.ssa Maria Pia Baroncelli, nella veste di autrice e curatrice.
La dr.ssa Baroncelli ha introdotto la realtà storica e artistica dei simulacri vestiti, inserendola nel più ampio contesto della storia controriformista: con il Concillio di Trento il tentativo di favorire un’immagine della divinità più vicina ed umana rispetto al Medioevo, condusse alla diffusione di queste statue, fornitrici di un’immagine umanizzata, vicina e concreta della divinità. I simulacri costituivano un oggetto prezioso sia per il pubblico (nelle chiese esistevano addetti scelti per vestirli e curarne i corredi) che nell’ambito privato (immagini potevano essere tramandate all’interno della stessa famiglia). A Barga questa tradizione è stata presente come in molte altre realtà (in Italia esistono addirittura due musei su questi manufatti), coniugando la sapienza degli artigiani che hanno saputo creare questi capolavori (si trattava di un lavoro di squadra che contemplava più abilità: la falegnameria, la sartoria, la meccanica, la lavorazione della cera…) e di chi ha saputo conservarli, come le monache di S. Elisabetta che nel corso dei secoli, con pazienza e dedizione, sono riuscite a lavorare e custodire intatti corredi meravigliosi per le proprie statue. In questo senso la mostra vuole anche essere una sollecitazione: non tutte le chiese sono state altrettanto fortunate, e il deperimento di molti di questi simulacri si fa più evidente di anno in anno. Si auspica quindi un futuro intervento per assicurare la conservazione di questi beni, testimonianza unica di storia dell’arte e di devozione popolare. La mostra rimarrà aperta al pubblico nei fine settimana, fino al mese di febbraio.
La giornata si è conclusa con la celebrazione della S. Messa nella chiesina del Conservatorio, in onore della titolare Elisabetta d’Ungheria, la cui festa cade il 17 novembre.
Foto d’apertura: immagine della Madonna Addolorata conservata presso la sacrestia del Conservatorio
Tag: arte, unità pastorale, maria pia baroncelli, s. elisabetta, fondazione conservatorio, conservatorio
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