Per la prima volta, forse dai tempi del Pascoli e sicuramente della sorella, Mariù, nella cantina di Casa Pascoli, a Castelvecchio, si tornerà a produrre il vino pascoliano; proprio come quello che lui stesso produceva nelle vigne del suo giardino, da lui stesso chiamato “Flos vineae”. Stamattina infatti, l’inaugurazione del restauro dei locali della cantina, inserita nel progetto di consolidamenti di Casa Pascoli finanziato da ARCUS .
Un lavoro necessario, anche per dare maggiore stabilità all’intero edificio di Casa Pascoli, e che ha permesso di recuperare la cantina come era ai tempi del Pascoli; dove adesso fanno bella mostra anche le attrezzature che allora venivano utilizzate per la produzione del vino.
Stamani, con l’inaugurazione della cantina restaurata e riaperta dopo decenni, alla presenza del senatore Andrea Marcucci, del sindaco di Barga, Marcio Bonini e del presidente della Fondazione Pascoli Alessandro Adami, anche la vendemmia del vigneto di Casa Pascoli; recuperato e valorizzato in questi ultimi anni grazie all’iniziativa della Fondazione Pascoli, della Misericordia di Castelvecchio ed in particolare di quattro volontari
castelvecchiesi che stanno curando sia la vigna che il giardino della casa del poeta. Un progetto questo mirato appunto a produrre nuovamente il vino di Giovanni Pascoli, con la reintroduzione di vitigni di sirah e merlot per il rosso e albana per il bianco (grazie ad una donazione del comune di San Mauro Pascoli). Già negli scorsi anni le prime produzioni di vino, che quest’anno diveranno, nonostante una stagione non proprio propizia, di maggior pregio, alneno dal punto di vista simbolico, vista la possibilità di riutilizzare la cantina di Giovanni Pascoli.
“L’uva raccolta, dopo la spremitura, sarà fermentata come avveniva ai tempi del Pascoli, per la prima volta, nella sua cantina – ci spiega il presidente della Fondazione Pascoli Adami – e qui diverrà presto vino, conservato nel tino che era presente anche ai tempi di Giovanni Pascoli. E’ un progetto a cui stavamo lavorando da tempo e che adesso si realizza nell’ambito della massima valorizzazione della realtà di Casa Pascoli; che segue importanti interventi come il recupero e la valorizzazione del giardino di Casa Pascoli e di tutti gli edifici esterni”.
“Il recupero della cantina – ha poi sottolineato il senatore Marcucci – è un altro importante tassello realizzato grazie al contributo di 700 mila euro giunto da ARCUS, nell’ambito del progetti per il Centenario Pascoliano; che ha già visto il recupero della cappella mortuaria e del giardino. Gli interventi vanno avanti spediti e sicuramente sarà possibile inaugurare la conclusione dei lavori entro la fine del febbraio 2015, nei tempi previsti”.
“Dopo la cantina – ha aggiunto Adami – gli interventi di consolidamento e recupero sono attualmente in corso anche per il piano terra della casa del poeta dove sono presenti il salotto, la cucina, ingresso e il vano scale”.
Lavori peraltro, che hanno permesso anche di fare alcune interessanti scoperte con il rinvenimento di alcuni affreschi riguardanti le scale che saranno oggetto di attenzione anche da parte della Soprintendenza.
E comunque già si guarda avanti. Nei mesi scorsi era già stata annunciata la volontà di Comune di Barga, Fondazione Pascoli, Provincia di Lucca, Regione Toscana, con l’apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, di recuperare anche gli edifici che compongono il borgo della poesia, il piccolo borgo di Caprona che sorge intorno a Casa Pascoli. L’obiettivo è realizzarvi luoghi di studio, di supporto ai visitatori, di promozione culturale e di ricettività turistica che accrescano le potenzialità turistiche e di attrazione culturale di Casa Pascoli.
Prossimo step una visita dell’assessore regionale alla cultura Sara Nocentini, per approfondire il progetto e agire per il suo inserimento nella programmazione dei fondi comunitari europei 2014-2020.
“Sarebbe il definitivo coronamento degli sforzi compiuti in questi anni – ha concluso Adami – per rilanciare a livello nazionale ed internazionale l’attrazione di Casa Pascoli”.
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