Una grande manifestazione ha invaso questa mattina Fornaci coinvolgendo i dipendenti di KME. Indetto da FIOM – CGIL di Lucca, lo sciopero ha assunto buone proporzioni, coinvolgendo non solo i metalmeccanici di KME ma anche i rappresentanti sindacali, delle istituzioni (presenti i comuni di Barga e Castelnuovo) e del CIPAF (i commercianti di Fornaci), mentre apparentemente non si è avuto l’appoggio delle altre sigle sindacali.
L’oggetto della manifestazione la rivendicazione di priorità a livello nazionale riguardanti il mondo del lavoro, come la richiesta al Governo di serie politiche industriali, il finanziamento agli investimenti recuperando risorse disperse, la ridistribuzione del lavoro e la lotta alla disoccupazione, garanzia sulle pensioni.
Argomenti molto ampi che però governano gran parte della vita degli individui e che necessitano da tempo di una riforma: è su questo che i lavoratori, questa mattina, hanno chiesto attenzione paralizzando via della Repubblica e poi riunendosi in piazza IV Novembre. Ovviamente affrontando anche la crisi contingente che attanaglia KME, il suo stabilimento di Fornaci e la collegata cooperativa Fanin, dove le certezze sono sempre meno.
Anche il circolo di Rifondazione Comunista di Barga e Gallicano ha sostenuto la manifestazione ritenendo “sbagliata la polita economica europea che impone il fiscal compact e taglia gli investimenti che generano lavoro” dando pertanto “appoggio agli operai ed agli impiegati della KME per una soluzione positiva della vertenza.”
(immagine di apertura di Ivano Stefani)
Tutto questo è stato propedeutico alla grande manifestazione nazionale che si terrà, sempre organizzata da FIOM, a Roma il 25 ottobre al fine di rivendicare le seguenti priorità:
1. passare dall’Europa delle austerità a quella del lavoro
2. dotare il paese di serie e concrete politiche industriali che rilancino il manifatturiero, con piani straordinari di investimenti pubblici e privati in tutti i settori anche attraverso la valorizzazione del territorio e la sua ricchezza culturale nonché la messa in sicurezza dell’assetto idrogeologico
3. finanziare gli investimenti con risorse dove si possono recuperare: rientro capitali dall’estero, norme antiriciclaggio reintroduzione del falso in bilancio, uso sociale dei beni confiscati alla mafia, lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero, riforma del fisco per ristabilire la progressività delle imposte e permetta di ridurre il cuneo fiscale per chi investe è per la difesa e la crescita dell’occupazione, tassazione patrimoni e grandi rendite finanziarie, tassazione sul valore aggiunto
4. nuove norme sugli appalti per impedire il dumping al ribasso che mette a serio rischio la stabilità delle aziende di filiera e per affermare la responsabilità’ dell’impresa appaltante
5. riforma degli ammortizzatori sociali per uniformare i trattamenti a prescindere dalle dimensioni d’impresa e settore merceologico di appartenenza generalizzando il pagamento dei contributi a carico delle imprese e dei lavoratori
6. redistribuire il lavoro e combattere la disoccupazione attraverso: blocco dei licenziamenti e lotta alla precarizzazione del mondo del lavoro, mantenimento dei contratti di solidarietà prevedendo l’incentivazione della defiscalizzazione per quelle aziende che vi ricorrono in alternativa ai licenziamenti, introduzione di un reddito minimo come strumento di tutela universale sostenuto dalla fiscalità generale vincolata alla disponibilità alla formazione al lavoro, prevedere in forma transitoria per il 2015 un rifinanziamento della cig in deroga e il prolungamento delle attuali norme sulla mobilità.
7. rilanciare la centralità del lavoro a partire dallo statuto dei lavoratori per cui: impedire la cancellazione del diritto alla reintegra nel lavoro dell’art. 18 quale strumento da ripristinare e da estenderlo a tutti i lavoratori, aumentare il costo dei lavori atipici e ridurre le tipologie contrattuali contratto a tempo indeterminato, apprendistato, part time, contratto indeterminato a tutele progressive attraverso l’allungamento del periodo di prova a seconda delle diverse qualifiche professionali ; impedire la cancellazione delle norme sul dimensionamento e sul controllo a distanza
8. definire una legge sulla rappresentanza che oltre alla certificazione della rappresentanza delle parti sociali garantisca il diritto di voto dei lavoratori sugli accordi e sui contratti
9. al fine di impedire la flessibilizzazione dei salari e lo svuotamento del ccnl, sancire che i minimi contrattuali diventino il salario minimo legale a parità di mansione — defiscalizzare gli aumenti del ccnl nei prossimi tre anni
10. estensione diritti di cittadinanza e abolizione della legge -bossi fini
11. riportare i limiti di accesso alla pensione a 40 di contributi e 60 anni di età anagrafica senza penalizzazioni, garanzia di una pensione adeguata ai giovani, risolvere il problema degli esodati
Tag: kme, sciopero, manifestazione, cooperativa fanin, sindacati, lavoratori, fiom
Lascia un commento