E’ partito in questi giorni il piano straordinario messo a punto dall’Azienda USL 2 di Lucca – sulla base degli indirizzi contenuti della Delibera regionale 694 del 2014 “Ridefinizione delle modalità di accesso e della organizzazione dell’offerta clinico-diagnostica territoriale” – per migliorare i tempi d’attesa di visite ed esami strumentali e per facilitare l’accesso alle prestazioni della cittadinanza.
Grazie anche ad un finanziamento regionale, con uno stanziamento previsto di 225mila euro, l’Azienda sanitaria lucchese ha infatti attivato alcune misure in grado di venire incontro ai cittadini su una problematica spesso oggetto di richieste e sollecitazioni.
Il piano è stato illustrato, nei suoi aspetti salienti, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il direttore generale dell’Azienda USL 2 Joseph Polimeni, il Direttore Sanitario Lorenzo Roti e il responsabile aziendale liste d’attesa Maurizio Petrillo.
L’abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e diagnostiche – è stato evidenziato nel corso della conferenza – costituisce uno degli obiettivi prioritari della programmazione aziendale ed uno degli obiettivi di budget delle macrostrutture e dei centri di responsabilità aziendali.
Per migliorare l’accessibilità alle prestazioni specialistiche e tenere sotto controllo i tempi di attesa l’Azienda ha da anni intrapreso una serie di azioni, sia sul versante dell’organizzazione dell’offerta e dei volumi della produzione che su quello del governo della domanda, attraverso l’applicazione di criteri di appropriatezza e di priorità clinica.
Tuttavia nell’ultimo periodo si è registrata una progressiva trasformazione della domanda di prestazioni clinico-diagnostiche, che rende necessario ridisegnare le linee di governo della specialistica ambulatoriale per riallineare il sistema dell’offerta ai bisogni emergenti di salute e per realizzare due principali obiettivi: l’abbattimento delle liste di attesa in alcune specifiche aree critiche e la riprogettazione delle modalità di accesso ai servizi, in particolare nelle urgenze e nella gestione delle cronicità e delle comorbosità.
Il progetto è focalizzato in particolare al raggiungimento, entro il mese di dicembre 2014, del primo obiettivo, sicuramente quello più “sentito” dalla popolazione.
Nel piano vengono analizzate in maniera specifica le prestazioni di primo accesso oggetto di monitoraggio sia da parte di Regione Toscana che delle singole Aziende sanitarie e si specificano i volumi di attività programmati, ovvero le prestazioni che l’Azienda si impegna a garantire in funzione dei fabbisogni previsti, in particolare per quegli esami e visite che presentano delle criticità in base alle verifiche costanti che vengono effettuate dalle strutture aziendali.
L’attenzione si è quindi concentrata, in questa prima fase, su prestazioni molto richieste dalla cittadinanza e che dal monitoraggio emergono come critiche.
Per questi esami e visite è stato indicato un fabbisogno aggiuntivo, che consentirà di rimodulare l’offerta aziendale in maniera da rispondere in maniera adeguata alla domanda espressa dai cittadini. Questo permetterà di migliorare il governo delle liste di attesa e della specialistica ambulatoriale.
Le prestazioni di cui è previsto un ulteriore sviluppo sono le seguenti:
- visita cardiologica
- visita dermatologica
- visita oculistica
- visita ortopedica
- risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto
- tac con e senza mezzo di contrasto
- mammografia
- ecografia della mammella
- ecografia della cute e del tessuto sottocutaneo
- altre ecografie
- ecografia ostetrica
- elettromiografia
- esame del fundus oculi.
Nell’ambito delle azioni di miglioramento dell’efficienza delle tecnologie ci si è concentrati sulla cosiddetta diagnostica pesante, ovvero Risonanza Magnetica e Tac.
Per quanto riguarda la Risonanza Magnetica, esistono degli standard di produzione da rispettare: almeno 6mila esami all’anno per ciascuna apparecchiatura ad alta intensità di campo, almeno 5mila esami per le apparecchiature a bassa intensità di campo.
Sia per la Risonanza dell’Ospedale di Lucca (ad alta intensità) che per quella dell’Ospedale di Castelnuovo Garfagnana (a bassa intensità) ci sono dei margini di miglioramento dell’efficienza produttiva, che permettono di prevedere un incremento dell’attività.
Per ciò che concerne invece le Tac, è previsto che l’adeguamento dell’efficienza produttiva delle macchine aziendali venga canalizzato per ridurre i tempi d’attesa per gli interni, mentre per gli esterni si potrà fare ricorso in maniera più ampia alle attrezzature Tac del privato accreditato.
E’ però ormai noto come il mero potenziamento dell’offerta determini risultati immediati ma effimeri sulle liste di attesa. Pertanto, unitamente all’incremento della produzione, l’Azienda USL 2 ha messo in campo diversi livelli di azione.
1. La realizzazione di alcune azioni complementari alla realizzazione del progetto, come: la distinzione e separazione delle agende dedicate alle prime ed alle seconde visite o visite di controllo; l’organizzazione delle agende CUP con spazi dedicati ai diversi livelli di priorità previsti dalla Delibera regionale 694 del 2014; il servizio di chiamata dell’utente finalizzato alla conferma degli appuntamenti relativi a prestazioni diagnostico strumentali con lunghi tempi di attesa; il ricorso ad sms per ricordare al cittadino data e orario della prestazione prenotata (da attivare).
2. l’implementazione del progetto E-prescription (dematerializzazione della ricetta medica) che permetterà, tra le altre cose, di controllare l’appropriatezza prescrittiva, la standardizzazione e la sicurezza delle richieste in funzione dei profili di cura permettendo di evitare errori prescrittivi ed esami non indispensabili.
- Il rafforzamento della task force sui tempi di attesa, gruppo di lavoro aziendale i cui componenti appartengono a ciascuna delle principali strutture coinvolte nel progetto:
· Assistenza Specialistica Ambulatoriale
· Governo Clinico
· Sistema informativo e Tecnologie e procedure informatiche ESTAV
· CUP
· Referenti AFT dei Medici di Medicina Generale e degli specialisti ambulatoriali
· Zona Distretto
· Presidi Ospedalieri
· Comunicazione
I compiti del gruppo sono quelli di monitorare l’andamento delle azioni di miglioramento previste dal piano straordinario, di gestire le relazioni con i soggetti prescrittori e con il sistema della produzione per il monitoraggio dell’andamento dei fenomeni della domanda e dell’offerta, di valutare la qualità delle prestazioni erogate dal privato accreditato e di sviluppare proposte di revisione del criteri di accesso secondo la logica dei percorsi e delle priorità cliniche.
Una novità importante di questi ultimi mesi è poi la presa in carico del cittadino che incontra difficoltà nella prenotazione: per evitare disservizi e migliorare il rapporto con il cittadino è attiva, dallo scorso mese di luglio 2014, una procedura per gli operatori dei punti CUP che prevede la presa in carico delle richieste presentate dall’utenza. Nelle eventualità che nel momento del contatto del cittadino con il sistema di prenotazione la prestazione non sia disponibile nelle agende CUP o la prescrizione medica sia di difficile interpretazione, l’operatore del punto CUP effettua la fotocopia dell’impegnativa, annota il recapito telefonico e la data della presa in carico del cittadino, a cui verranno poi fornite tutte le indicazioni e informazioni del caso. Quando possibile l’operatore si attiva direttamente, ad esempio per chiamare il medico prescrittore ed avere delucidazioni sulla prestazione richiesta.
In una seconda fase verranno messe in campo altre iniziative mirate in particolare alla popolazione anziana, al fine prioritariamente di garantire una continuità valutativa e secondariamente di ridurre la ripetizione di esami già effettuati.
Nell’ambito della medicina di iniziativa, sarà valorizzato il ruolo delle Case della Salute, potenziando le attività specialistiche sia come offerta di primo accesso che come proiezione di agende di follow up. Per ciascuna condizione afferente al “Chronic Care Model” saranno inoltre definite specifiche disponibilità specialistiche organizzate sotto forma di agenda di prenotazione, dimensionate secondo fabbisogni concordati nei budget territoriali, accessibili per la prenotazione solo al Medico di Medicina Generale della AFT di riferimento.
Come accennato in precedenza a proposito delle Tac, verrà rimodulata l’offerta resa dagli Erogatori Privati Accreditati, con i quali il rapporto di collaborazione è definito da contratti di convenzione di durata pluriennale, non solo in una mera ottica di incremento di prestazioni, ma anche assicurandone l’integrazione nei percorsi assistenziali.
Verrà a questo scopo presidiata ancora di più la qualità tecnica e clinico-valutativa delle prestazioni erogate dal privato accreditato, sia nell’ottica del cittadino “utilizzatore” che dei medici prescrittori.
La riorganizzazione delle attività ambulatoriali non può poi prescindere dalla valorizzazione dei professionisti della dirigenza medica e del comparto, anche attraverso un ulteriore sviluppo delle relazioni sindacali aziendali.
La tematica dei tempi di attesa è sempre stato un argomento di massima rilevanza nelle relazioni sindacali, ai diversi livelli e tavoli.
In sede di confronto, l’Azienda, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie, negli istituti normativamente contemplati (contrattazione, consultazione, concertazione, informazione) hanno infatti rivolto una costante attenzione a utilizzare, ciascuno per la sua parte, tutti gli strumenti a disposizione per risolvere le criticità legate alle liste di attesa.
In particolare l’Azienda ha riservato ed utilizzato, nei limiti delle risorse disponibili, uno specifico finanziamento per attività libero professionale.
Anche a seguito di un articolato confronto con Organizzazioni Sindacali e Rappresentanze Sindacali Aziendali, è stato tra l’altro stabilito che la retribuzione di risultato/incentivi/produttività di tutto il personale dipendente fosse correlata al raggiungimento di obiettivi di budget, tra i quali l’abbattimento delle liste di attesa.
Nel piano straordinario è previsto anche un rafforzamento delle strategie di comunicazione verso i cittadini, per specificare e la nuova mappa dell’offerta e le priorità di accesso.
Fondamentale in questo senso il coinvolgimento degli organi d’informazione.
L’Azienda ritiene poi indispensabile il ruolo delle Associazioni di Volontariato e degli Organismi di Tutela con i quali è in atto una stretta collaborazione anche sul tema specifico dei tempi di attesa. Da tempo vengono infatti organizzate riunioni in cui l’Azienda espone la situazione delle liste di attesa ed i rappresentanti dei cittadini evidenziano criticità e suggeriscono soluzioni. Grazie anche al confronto con le Associazioni vengono definite e sviluppate le azioni di miglioramento.
Con l’elaborazione del nuovo piano straordinario per la riduzione delle liste di attesa è intenzione dell’Azienda incentivare questo rapporto di collaborazione in modo da valorizzare ulteriormente il punto di vista del cittadino, che può contribuire fornendo utili indicazioni sugli aspetti da privilegiare ad integrazione del monitoraggio garantito dall’Azienda, strumento tecnico e non basato sulla percezione del servizio. Le Associazioni e gli Organismi di Tutela rappresentano inoltre un ulteriore canale di comunicazione al cittadino delle azioni contenute nel piano.
E’ infine in atto la revisione della pagina web dedicata alle liste di attesa, al fine di migliorarne la fruibilità: i cittadini troveranno tutte le informazioni non solo sui tempi d’attesa delle prestazioni, ma anche sui percorsi assistenziali per i pazienti con patologie croniche.
Tag: liste di attesa, cup, digitalizzazione, ricetta elettronica
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