Mercoledì sera il Salottino di Piazza Angelio, luogo di condivisione di storie barghigiane in questa estate 2014, ha ospitato un nutrito numero di partecipanti venuti per ascoltare e chiacchierare sulla figura di Mariù Pascoli, la sorella del nostro poeta.
Il salottino, luogo dove non si tengono lezioni o conferenze, ma dove i partecipanti discutono ed esprimono le loro conoscenze e impressioni in merito a un dato argomento, ha scelto di approcciare una figura tanto nominata nella vita locale quanto poco percepita in sé stessa.
Maria Pascoli, scrive Fiorenza Weinapple che ne ha studiato l’opera letteraria, è una personalità tanto conosciuta nel folklore pascoliano, quanto poco studiata ed analizzata in sé stessa. Tutti conosciamo, e così crediamo di sapere, la storia della piccola, povera zitellina sprovveduta, timorosa di tutto e di tutti, incapace di cavarsela da sola anche per le attività più elementari e necessarie, goffa e malvestita, con patetiche pretese intellettuali, eterna preoccupazione ed assillo del fratello (…). Si è tentato in questa serata di superare la visione tradizionale di Mariù, approcciandone il personaggio sotto vari aspetti. La giornalista Kerry Bell, a lungo attiva nel mondo della moda, ha fatto una esposizione riguardo alla moda di Mariù: analizzandone i vestiti, gli accessori, gli oggetti personali, ha dimostrato la grande cura e attenzione che la sorella del poeta riservava alla sua persona e al suo aspetto, cosa che ne conferma la decisione e il perseguimento della qualità. Sara Moscardini ha poi tracciato una biografia di Mariù, concentrandosi sugli anni in cui, morto Giovanni, la “pallidina” si impegnò alacremente da una parte nella costruzione e nella divulgazione della memoria di lui, e dall’altra nella difesa degli interessi del piccolo mondo barghigiano e valligiano in cui visse fino alla morte nel 1953, anche nell’ottica dei rapporti con il mondo istituzionale e in particolare con il regime fascista. La prof.ssa Graziella Cosimini ha poi letto alcuni componimenti poetici di Mariù, che scrisse nella sua esistenza un centinaio di poesie, delle quali alcune furono edite sotto lo pseudonimo di Sybilla. Il confronto è proseguito e si è acceso sul tanto discusso libro di Vittorino Andreoli “I segreti di Casa Pascoli”; in merito si è avuto il parere del prof. Stefano Borsi, presente alla serata, che ha paragonato il rapporto dei fratelli Pascoli alla concezione patriarcale e accentratrice delle famiglie romagnole e della mentalità agricola dell’epoca moderna.
Un nuovo successo quindi per l’iniziativa, sorta e proseguita con l’appoggio di Sandra Rigali e Caterina Salvi che mettono a disposizione la loro Temporary Gallery per ospitare l’evento.
Il prossimo incontro, con data da comunicarsi, sarà incentrato sul pittore Alberto Magri.
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