Premio Giornalistico Arrigo Benedetti: Fabrizio Gatti e Francesca Sironi onorano la memoria del grande giornalista

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La lezione umana e giornalistica di Arrigo Benedetti è stata rinsaldata e tramandata ancora una volta oggi, con la quarta edizione del premio Giornalistico a lui intitolato. Un’iniziativa nata nel 2010 per volere del figlio Arrigo jr che ha coinvolto il comune di Barga (dove è conservata la biblioteca personale del giornalista lucchese) e la provincia di Lucca nel centenario della nascita di colui he fu fondatore de L’Europeo nel 1945 e de L’Espresso nel 1955, nonché direttore de Il Mondo e Paese Sera.

Uomo di saldi ideali, Arrigo Benedetti ha ancora molto da insegnare dato che è universalmente ritenuto un “rivoluzionario” per i suoi tempi e quindi ancora molto attuale oggi. A lui appartiene l’introduzione delle immagini negli grigi giornali del tempo; a lui viene riconosciuta assoluta indipendenza nel trattare i fatti, nell’esporli, nell’offrirli a quella che sarebbe poi diventata l’opinione pubblica. Una platea di lettori attivi nel dibattito e non individui passivi da indottrinare.

Come sempre la cerimonia del premio Arrigo Benedetti – Città di Barga ha visto la presenza di ospiti importanti, premiati proprio per il loro modo di fare giornalismo nel solco del maestro lucchese. Quest’anno son stati riconosciuti i lavori di Francesca Sironi, giovanissima giornalista collaboratrice de L’Espresso e autrice di importanti inchieste per la carta e il web e di Fabrizio Gatti, uno dei pochi giornalisti italiani che ha fatto suo lo stile di Gunter Wallraff, conducendo inchieste in prima persona e sotto copertura letteralmente infiltrandosi nell’ambiente di indagine.
Assieme ai due giornalisti, entrambi “portatori” dell’insegnamento di Arrigo Benedetti, del quale nella redazione dell’Espresso si respira ancora la sua presenza e i suoi insegnamenti, Bruno Manfellotto, direttore del noto periodico e allievo di Benedetti.
Grande onore, quindi, per Barga e la sua gente poter ospitare così validi esponenti del buon giornalismo italiano, sempre più minacciato da infinite fonti scarsamente affidabili e da un “brusio di fondo” che spesso confonde le idee e non contribuisce alla formazione di un opinione. Ruolo, questo, prioritario nella filosofia di Benedetti e dei suoi successori all’Espresso.

Condotto dal giornalista Andrea Giannasi (che ci auguriamo possa curare anche le prossime edizioni), il premio ha avuto come “padroni di casa” il presidente della provincia Stefano Baccelli, il sindaco di Barga Marco Bonini e l’assessore alla cultura Giovanna Stefani, mentre hanno seguito la cerimonia dalla platea il senatore Andrea Marcucci, il prefetto Giovanna Cagliostro, il consigliere provinciale Mario Regoli e molte altre autorità e rappresentanti della società civile.

E, come per le passate edizioni, la cerimonia del Premio Benedetti ha visto anche la premiazione dei due migliori articoli pervenuti dalle scuole di tutta la Toscana, suddivisi in licei e scuole tecniche-commerciali: riconoscimenti sono andati a Alessandro Marchetti Guasparini (Liceo classico di Lucca) e Martina Lauria (ITC di Cortona).

In ultimo, ma certo non meno importante, in vista del sessantesimo anno di fondazione de L’Espresso che ricorrerà nel 2015, l’impegno di tutti i promotori a far durare questo evento non solo per una giornata: per questo sono in programma corsi di giornalismo dedicati alle scuole da tenersi a Barga e da “sperimentare” con stage preso le testate del gruppo Espresso. Ovviamente nel segno di Arrigo Benedetti.

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