Mentre sullo sfondo di questa bizzosa estate se ne sta la mostra antologica di John Bellany con il suo turbinio di colori, all’orizzonte si affaccia la serata omaggio a Giovanni Pascoli che – volendo celebrare ogni anno una terra diversa – quest’anno sarà dedicata alla Scozia del grande pittore scomparso l’estate scorsa.
Pascoli e Bellany saranno dunque accostati perché sia loro reso omaggio giacché, entrambi, sono stati grandi figli adottivi di questa terra.
Sul parallelismo tra i due “aedi”, uno cantore attraverso la poesia, l’altro attraverso la pittura, interviene Umberto Sereni, professore di storia contemporanea, studioso di Pascoli e amico personale di John Bellany. “Sono lieto di questa scelta –inizia – Quando, anni fa, accostai per la prima volta Bellany a Pascoli la cosa fu vista come una forzatura. Sono contento che il tempo e la conoscenza abbiano infine portato a scoprire le grandi analogie che uniscono questi personaggi, entrambi giunti a Barga in cerca di un luogo bello, di pace e di ispirazione.”
Sia Pascoli che Bellany, infatti, cercavano una nuova vita e un nuovo inizio e qui lo trovarono, rimanendo immediatamente colti dai paesaggi, dalle tradizioni, dalle persone.
“Dopo Pascoli Barga aspettava un nuovo artista che la valorizzasse, ed è arrivato Bellany. E l’influenza di questa terra su di lui è stata tale che più volte ha dichiarato che qui, la sua arte, era cambiata. Aveva abbandonato i colori cupi e seguendo anche il mio consiglio aprì le porte a colori più luminosi, più vivaci – continua Umberto Sereni abbandonandosi ai ricordi di un’amicizia – questa è sicuramente un dato che innalza Barga”.
Ma, se da una parte Sereni è lieto per la presenza postuma di John Bellany nelle celebrazioni in calendario, dall’altra non nega una certa “amarezza”.
nell’immagine, una veduta di piazza Salvo Salvi realizzata da John Bellany ed esposta nella mostra “Omaggio a Umberto Sereni”
Fu infatti anche grazie all’incentivo di Sereni, al tempo sindaco, che Bellany frequentò tanto Barga e l’immortalò nelle sue tele; per questo Sereni adesso avverte dispiacere nell’essere stato tagliato fuori dalle iniziative che ricordano il pittore.
E nel commentare questo fatto non è affatto delicato: “Con questo episodio ho scoperto la meschinità di tanti” Spiega: “Io ho lanciato l’idea di una mostra su Bellany, eventualmente anche accostato a Giovanni Pascoli. Io ne ho parlato qui e a Londra, io ho creato un comitato organizzatore. Ma alla fine, senza nessuna comunicazione ufficiale, sono stato estromesso, tagliato fuori da ciò che avevo ideato. Questo è un fatto che danneggia tutti, anche lo stesso John Bellany. Non dimentichiamoci che la sua ultima mostra a Barga si intitolava ‘Omaggio a Umberto Sereni’”
I motivi dell’esclusione di Sereni? Non ce ne sono di ufficiali, anche se, sempre secondo lui, questa è la punizione che gli è stata inflitta per essersi candidato di nuovo a sindaco ma, continua “Se questo è il prezzo della libertà, rinuncio volentieri a curare la mostra di Bellany”.
Certo Sereni poteva fornire spunti interessanti nell’allestire la mostra in questione, ed è lui stesso a spiegare come: “Quella che è stata allestita a Barga, è l’ennesima mostra su Bellany, una delle tante. Io avrei organizzato una rassegna includendo anche altri pittori che scelsero Barga e la Valle del Serchio, come fu fatto a Glasgow nel 2014. Avrei esteso la promozione di questo evento alla Scozia, mettendo materiale informativo anche presso l’aeroporto di Pisa. Ma tant’è, ormai l’occasione è bruciata.”
E anche a proposito della serata Pascoliana dedicata alla Scozia e a Bellany, Sereni ha da puntualizzare: “Dal presidente della Fondazione Pascoli mi sarei aspettato un comportamento diverso, ma alla fine preferisco subire torti piuttosto che farli, e quindi rimango sereno così”. E con serenità, Sereni conclude: “ci sarà modo di riparare, altre occasioni verranno. Io ci sarò.”
Tag: serata omaggio, mostra, giovanni pascoli, Umberto Sereni, john bellany
Biondi Vittorio lino
1 Agosto 2014 alle 8:26
…da lettere di Michele Rosi ad un amico.
.. del resto è il destino dei grandi patire ingiustizie; i mediocri arrivano sempre al posto che meritano, e gli infami, con l’astuzia e con l’inganno, anche al posto che non meritano.Ma la perla, che già resta in fondo al mare, resta perla. E la paglia, che galleggia e di se fa bella mostra, resta paglia.Forza Umberto e avanti.buona giornata a tutti.