John Bellany, l’artista, l’amico, l’uomo è tornato a Barga per un viaggio postumo, “A voyage to Barga” che raccoglie decine di suoi lavori – dagli esordi tormentati al suo ultimo respiro – per una mostra antologica che rimarrà nella storia di Barga.
Questo evento, inaugurato oggi, sabato 12 luglio e aperto fino al 14 settembre prossimo, è il frutto di una promessa fatta al pittore ed onorata con affetto e commozione dai tanti amici della zona che conoscevano l’attaccamento di Bellany per questa terra.
Arrivato in valle del Serchio nel 2001, qui trovò, dopo i triboli di un trapianto di fegato, una nuova vita, un nuovo eden e nuova ispirazione dando avvio ad un periodo tanto proficuo da regalare a lui nuovi amici e nuovo entusiasmo e alla comunità tutta una nuova visione della sua terra, interpretata da Bellany con colori vividi e pennellate ricche.
“John Bellany è stato largamente riconosciuto come il più apprezzato artista scozzese degli ultimi cinquanta anni. La sua scomparsa, il 28 agosto 2013, rappresenta un’incolmabile perdita. Il suo contributo alla cultura scozzese è stato enorme e la sua produzione vasta, tanto che ci vorranno molti anni per valutarla correttamente ( Alexander Moffat, OBE RSA)”
Il tributo della Valle nel rendere omaggio a un tale personaggio e alla sua famiglia si articola in un percorso dislocato in tre sedi espositive, ognuna delle quali custodisce una varietà di lavori scelti con cura dall’adorata moglie Helen e dalla nuora Angela, custodi dell’immenso patrimonio e partecipi del rapporto di John con questa terra e la sua gente. Si aggiunge agli spazi della Volta del Menchi, della Fondazione Ricci e della galleria di San Rocco una quarta sede, dove da anni è custodita una collezione di 13 quadri: la villa di Riposo G. Pascoli in via Roma, alla quale il pittore donò alcuni dei suoi lavori.
L’inaugurazione è stato un grande evento istituzionale e mondano, ma non sono mancati momenti di sincero affetto e profonda commozione quando è stato ricordato quest’uomo dalla barba folta, generoso e affabile, divenuto in poco tempo amico fraterno di alcuni nostri concittadini, tra i quali Rino Simonetti che, sia in veste di sindaco di Molazzana che di amico ha ricordato l’uomo-Bellany e la sua bella e unita famiglia. Famiglia che, con i due figli, la nuora e la moglie Helen era presente quasi al completo, partecipe di questa festa postuma.
Prima del taglio del nastro al museo delle rocche e fortificazioni sotto la volta del Menchi, hanno espresso soddisfazione e sottolineato l’importanza di questa operazione molte personalità politiche, tra le quali il presidente della provincia Stefano Baccelli, il presidente della commissione cultura del senato Andrea Marcucci, il sottosegretario ai beni culturali Francesca Barracciu, il console generale per la Scozia Carlo Perrotta; presenti tra il pubblico trepidante anche studiosi dell’opera di Bellany scozzesi e italiani e tanti, tanti cittadini. A fare gli onori di casa il sindaco Marco Bonini con la sua giunta comunale la quale ha collaborato con comune di Molazzana, Provincia, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Pascoli, Fondazione Ricci, il ministero per i Beni e le Attività Culturali per realizzare questo evento.
Da citare, però, anche “semplici” professionisti di questa zona che, anche secondo le parole di Helen Bellany, hanno reso possibile la mostra: si tratta di Caterina Salvi e Sandra Rigali di Arteimmagine che così come in passato, hanno lavorato al catalogo e al materiale informativo, e gli artigiani Mario e Glauco Aiosa che hanno realizzato le cornici e l’allestimento delle mostre. Ma i ringraziamenti sono stati molti e molti altri, anche per quello che è stato fatto mentre il Bellany era ancora in vita da una comunità che aveva intrecciato il suo destino con quello del grande pittore rafforzando anche il legame già saldo con la Scozia.
Come detto tre le sedi espositive, ognuna a rappresentare temi e momenti della vita di Bellany.
Presso il museo delle Rocche e Fortificazioni sotto la volta del Menchi si trova il “cuore” della vita di John: tra i dipinti di luoghi e persone della Valle cha amava troviamo il grande tributo che ha regalato al Comune a testimonianza della gratitudine che provava verso questo luogo. Si tratta della grande tela ”San Cristoforo entra a Barga” e raffigura il solenne corteo che ogni 24 luglio onora il santo patrono San Cristoforo. Questo momento per Bellany sintetizza le tradizioni ancestrali e la nobiltà della vita ordinaria, valori presenti anche in Scozia, paese di nascita del pittore e oggetto, anch’essa, di grandi onori.
Inediti, per noi barghigiani, i lavori esposti presso la Fondazione Ricci in via Roma, dove sono raccolti una serie di lavori di Bellany risalenti ai primi giorni da studente negli anni Sessanta fino al suo ultimo anno di vita.
Qui, più che altro, si sentono i giorni neri e i pensieri oscuri, la disperazione e la disillusione che hanno riecheggiato nella sua giovane anima . Ma poi arrivano anche dipinti che rappresentano il fenomeno miracoloso dell’amore ritrovato, reso con colori che invadono gli occhi.
Nelle stanze della fondazione si trovano anche disegni, stampe, acquerelli, fotografie. E una particolarità: Bellany ogni anno, per il suo compleanno, dipingeva un autoritratto. Qui si trova esposto l’ultimo, “Bellany at Seventy”, un’immagine struggente che lo rappresenta con il suo smoking pronto festeggiare ancora una volta la vita.
Poi c’è lo spazio della Galleria di Piazza San Rocco, dove sono raccolte le opere di grandi dimensioni che abbondano nella produzione del maestro. “Omaggio alla Garfagnana” parla del suo amore per questa terra selvaggia e senza tempo; “Lo Tsunami” fissa su tela lo shock, la paura esistenziale, l’incertezza causata da questo immenso evento catastrofico. “L’artista nel suo studio” mostra il suo spazio, occupato per gran parte dei suoi giorni (e delle sue notti).
In ultimo, c’è la collezione permanente custodita presso la villa di Riposo G. Pascoli in via Roma. Bellany ha ritenuto valori di grande importanza il rispetto e il riconoscimento della dignità degli anziani; per questo diversi anni fa, vistando la Villa decise di donare alcuni suoi lavori affinché ne godessero i residenti.
Tutte le mostre sono visitabili gratuitamente e presso ognuna è possibile trovare il catalogo completo; un ulteriore contributo a questo grande personaggio sarà inaugurato domani, domenica 13 luglio presso la Galleria comunale, dove Caterina Salvi esporrà “A day with John Bellany”, una serie di fotografie scattate al pittore nel suo studio nella casa di Fosciandora durante un giorno qualunque di qualche anno fa.
Orari mostre: martedì – domenica / 10.30 – 12.30 / 16.30 – 19.30
27-17 luglio e 15-16 agosto: apertura anche 21.00 – 23.00
Info: www.comune.barga.lu.it / ufficio cultura 0583 724791.
Ingresso libero
Tag: mostra. john bellany
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