FORNACI – Chi di voi ha visto (almeno una volta) il capolavoro di Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema Paradiso”? Sicuramente tutti. E quanti hanno vissuto una storia analoga? Probabilmente pochi.
Ma tra noi c’è chi può dire “Sì, io sono stato un giovane Totò”: è il fornacino Graziano Salotti, proiezionista quasi storico del Cinema Puccini e grande appassionato di questo mestiere che per lo spettatore appare quasi come una magia.
Graziano, giunto ormai a un pensionamento forzato causato dall’arrivo del sistema digitale, ha voluto raccogliere la storia della sua vita da proiezionista in un libro nel quale storia del cinema, storia di una comunità e storia personale si intrecciano riportandoci indietro, quando il Cinema era ancora il Cinema: un evento settimanale che si aspettava con trepidazione; un mestiere delicato e complesso; un impegno che richiedeva grande dedizione e sacrificio.
“Una vita dietro la macchina da proiezione cinematografica” è il titolo del volume che Graziano Salotti ha realizzato attingendo alle proprie memorie e stampato grazie al sostegno di amici ed enti come l’Unione dei Comuni della Media Valle e il Comune di Barga.
Un libro che fonde aneddoti personali e di una comunità e aspetti tecnici, presentato alla platea del cinema Puccini – dove Graziano è praticamente a casa – da Gian Gabriele Benedetti, amico di vecchia data e quindi ottimo conoscitore della passione e dell’impegno che hanno animato l’autore dall’infanzia all’età matura.
Nella prefazione Benedetti scrive:
Non si può che essere grati a Graziano Salotti, che ha voluto offrirci un interessante testo sul cinematografo con una duplice funzione: quella di narrarci la sua storia personale, come appassionato di quest’arte che lo vede crescere brillante proiezionista, e l’atra, più tecnica, che ci offre “lumi” su quanto non conoscevamo avvenisse nell’atto della proiezione e su come funzionassero i vari proiettori.
Nella prima parte i ricordi, in sequenza di racconto, riportano eventi spalmati su una lunga stagione, secondo un ampio respiro, tesi a farci comprendere la grande passione e la caparbietà proprie dell’autore […] Ne emergono progetti, impegni, sudori, sacrifici, rinunce, tentativi, delusioni, insuccessi, rinascite fino al raggiungimento massimo dello scopo primario prefisso. […] Nella seconda parte pur non distaccandosi dal racconto dei fatti esce in modo a volte chiaro, a volte complesso (per noi profani) il meccanismo che regola tutta la tecnica della proiezione. […] Lo scritto diviene prezioso documento di tutta una articolata tecnologia che fra non molto verrà accantonata, sostituita completamente. (Gian Gabriele Benedetti, prefazione a “Una vita dietro la macchina da proiezione cinematografica”)
La presentazione è stata anticipata da una raffinata citazione dal film di Tornatore: l’esecuzione del tema musicale, scritto da Ennio Moricone, eseguito dal figlio Massimo al pianoforte e dal fisarmonicista Ugo Menconi. A questa romantica introduzione è seguita la proiezione di alcune scene di Nuovo Cinema Paradiso, quelle più dense di analogie tra la storia del piccolo Totò e di Graziano.
Come sottolineato dal sindaco Marco Bonini durante i saluti – ai quali hanno fatto seguito anche quelli di Nicola Boggi per l’Unione dei Comuni – questo scritto va inoltre ad arricchire, con nuove storie ed altri particolari, il rinato filone di ricerca locale che già Milvio Sainati con “Briciole di Notizie” e Ivano Stefani con “Omaggio a Fornaci di Barga” hanno rivitalizzato andando a curiosare nel passato per tracciare la storia della comunità fornacina.
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