Nozze d’oro da primato per il Judo Club Fornaci, la palestra fornacina che sabato 16 novembre ha festeggiato insieme agli atleti, alle autorità e ai cittadini i primi cinquanta anni di vita e di successi sportivi.
La giornata di festeggiamenti è stata lunga e partecipata ed ha avuto il suo inizio in piazza del tricolore a Fornaci, piazza della stazione, dove adesso troneggia una scultura che ricorda l’arte del judo, l’unica in Europa.
Prima di scoprire i’opera realizzata dal maestro Pierotti e fusa nelle fonderie Da Prato, la piazza è stata dei judoka di ieri e di oggi e delle ballerine delle numerose classi di danza della palestra che si sono esibite nelle loro migliori coreografie. Poi, coordinati da Claudio Sottili, gli interventi delle autorità che hanno salutato l’importante anniversario. Un anniversario che segna, per la nostra comunità, cinquanta anni di Judo, secondo l’Unesco lo sport maggiormente formativo. Cinquanta anni, quindi, di disciplina, di rispetto, di impegno che hanno contribuito a formare i caratteri dei tanti atleti che hanno calcato il tatami del Judo Club.
Tra gli interventi di apprezzamento e saluto ai festeggiamenti del Cinquantesimo quelli del sindaco di Barga Marco Bonini, entusiasta di poter “benedire” un evento così importante; quello di Francesca Orlando, figlia di Luigi, il direttore dell’allora SMI che dette il vai alla costituzione della Palestra (“Mio padre oggi sarebbe davvero orgoglioso”); del presidente della Federazione Judo Francesco Usai; del presidente del CONI Lucca Enrico Bertuccelli e poi del presidente dell’unione dei comuni Nicola Boggi, del sindaco di Bagni di Lucca Massimo Betti; del consigliere provinciale Mario Regoli; dell’AD di KME Riccardo Bottura per chiudere con l’entusiasta intervento del primo presidente del Club, Oscar Bartoli.
Poi la scopertura della statua, un monumento raffigurante due judoka a grandezza naturale in harai goshi appoggiato su un blocco di marmo di Carrara e circondato da un’aiuola tricolore, benedetta da don Silvio Baldisserri.
E la festa non si è conclusa qui, con un grande rinfresco offerto alle decine di intervenuti: il Cinquantesimo del Judo ha avuto il suo epilogo al ristorante il Bugno dove si è tenuto un memorabile gran galà al quale hanno preso parte quasi 300 invitati: atleti e campioni, autorità civili e militari, amministratori, ex presidenti del club e amministratori di SMI/Kme; tutti coloro che, insomma, negli anni hanno contribuito al mantenimento e alla crescita di una tale realtà, la più longeva dell’intera Toscana.
La serata è stata di vera festa e di assoluta convivialità ma non sono mancati momenti di sincera commozione quando è stato ricordato Aladino D’Alfonso, storico maestro di Judo scomparso da pochi mesi. La cena, davvero ottima, è sta intervallata dalla consegna delle medaglie celebrative coniate per l’occasione e andate a tutti coloro che negli anni hanno fatto grande il Judo club Fornaci: ex atleti e ex insegnanti, presidenti, benefattori…
Poi un altro atteso momento di queste celebrazioni: la presentazione del libro realizzato per raccontare questa lunga storia di sport, formazione e passione realizzato dal patron Ivano Carlesi raccogliendo aneddoti, nomi, fatti e immagini al fine di creare un volume in grado di fermare su carta questi primi cinquanta anni. La presentazione, così come la prefazione del volume, è stata affidata a Umberto Sereni che ha intrecciato le sorti del paese, Fornaci, con quelle della SMI ed infine del Judo Club, “prodotto” di queste due realtà.
Impossibile esprimere a parole il senso di amicizia, di affetto, di unione che questa grande riunione ha succitato praticamente in tutti; molti i ricordi, gli aneddoti, i personaggi che sono stati ricordati al microfono o tra i tavolini. Grande la soddisfazione di tutti nel trovare un paese accomunato da un grande passato e dal futuro aperto a nuove sfide, dato che il Judo Club ha campioni attivi ed un ricco vivaio di giovani allievi pronti a fare altra storia per il paese e per questa “premiata palestra ginnica”.
Tag: cinquantesimo, palestra, judo club, statua
Lascia un commento