Sono tanti gli elementi di riflessione del convegno svoltosi questa mattina a Fornaci, sul tema “Competizione, precarietà, futuro”. Un incontro per affrontare a tutto campo le problematiche del mondo del lavoro ospitato dallo stabilimento KME di Fornaci di Barga. Uno degli appuntamenti di spicco della visita pastorale del Vescovo mons. Giovanni Paolo Benotto che ha voluto confrontarsi anche con le problematiche e la realtà del mondo del lavoro.
Tanti elementi di riflessione, ma uno su tutti. Quasi una parola d’ordine; condivisa da tutti i presenti. Nessuno escluso. Il futuro, l’impegno per uscire della crisi, la ricetta per far funzionare l’economia e le imprese, passa attraverso una condivisione dell’impegno: attraverso la costruzione, insieme, del futuro. Attraverso una lotta condivisa tra tutti, industria, istituzioni, commercio, sindacati, territorio che permetta di affrontare e sconfiggere questi tempi bui.
“Costruire insieme il cammino”. Non a caso ha concluso con queste parole la lunga tavola rotonda il vescovo mons. Giovanni Paolo Benotto. E bisogna proprio dire che se non altro, il messaggio e l’invito rilanciato dal vescovo, ma prima ripreso da tutte le parti in causa, imprenditori, commercianti, sindacati, rappresentanti delle istituzioni, uno spiraglio di speranza per guardare con più ottimismo ad una ripresa che prima o poi dovrà pure arrivare anche in valle del Serchio, ce lo hanno regalato.
Ne è convinto il vescovo: oggi per affrontare la crisi occorre una visione di insieme. Condividere gli sforzi che si fanno. Ma Benotto pensa anche che: “il futuro non è solo nelle mani di Dio, ma anche nelle nostre e si costruisce nell’oggi attraverso la responsabilità”. Ed anche che: “nel lavoro occorre salvaguardare la centralità delle persone per incentivare non solo dignità ma la redditività del lavoro stesso”.
Un aspetto condiviso dai più. Non si può prescindere dal guardare alla ripresa ed allo sviluppo del lavoro se non si considera che questo si basa soprattutto sul ruolo, sullo sforzo, sull’impegno delle persone. Dell’uomo. Dell’individuo che lo porta avanti. Sia esso a capo di un’azienda o l’ultimo degli operai.
Il sapere che tutti, chi più e chi meno, la pensino allo steso modo. Che la necessità di maggiore coesione sia per tutti elemento portante di una possibile ripresa; della possibilità di poter rialzare la testa, fa ben sperare. Perché la coesione, il lavoro comune, il cercare di condividere le strategie, l’unità di intenti, se vogliamo, sono cose che non possono che portare del bene.
Dunque grazie al vescovo Benotto per aver voluto realizzare questo incontro con il mondo del lavoro. E grazie a tutti i protagonisti della tavola rotonda, industriali, commercianti, sindacalisti, imprenditori, istituzioni per averci permesso di constatare ancora una volta che questa Italia, nel momento del bisogno, sa sempre intravedere le risposte migliori. Che sa esprimere uno spirito di coesione che travalica quelli particolaristici, come ha ribadito anche lo stesso vescovo Benotto. E che sulla coesione si può ancora basare le nostre speranze di ripresa. E’ già qualcosa in questo periodo così nero e cupo. Dove spesso le speranze vengono sepolte ed umiliate nell’impossibilità di intravedere un futuro.
Il futuro, invece, è per tutti noi già segnato. E’ la strada del lavoro comune, del lavorare insieme, che ci può offrire possibilità di ripresa. Che ci può offrire la possibilità di farcela. Pur tra mille difficoltà.
E’ questa la riflessione che ci sentiamo di fare dopo l’incontro di stamani. Una tavola rotonda che si è svolta nel grande auditorium ricavato in uno dei capannoni dello stabilimento KME di Fornaci, della vecchia ”Metallurgica”. Che indubbiamente con l’avvento dell’AD Riccardo Bottura e le sue aperture verso il mondo esterno di una fabbrica storicamente chiusa nei suoi confini, sta offrendo spunti positivi al panorama di ripresa della nostra vallata. Ci hanno colpito in tal senso le parole, in chiusura, pronunciate proprio da Bottura. “La crisi ha colpito anche lo stabilimento KME di Fornaci, ma siamo riusciti ad affrontare i momenti difficili grazie al grande senso di responsabilità espresso da tutte le parti: lavoratori, sindacati, azienda, dirigenti. Motivato dal grande senso di appartenenza a questa azienda che mi ha particolarmente colpito e mi sta dando l’energia e l’entusiasmo a fare ancora meglio”.
Bottura ha anche aperto prospettive nuove riguardanti KME: l’aspetto riguardante alla utile funzione delle infrastrutture per favorire lo sviluppo delle aziende. Che necessariamente non deve passare unicamente attraverso le strade per favorire la produzione. Ma anche a infrastrutture che permettano di crescere in modo sostenibile come appunto la possibilità di rispolverare il canale del trasporto su rotaia, una volta tra i mezzi a disposizione della vecchia “Metallurgica”, ma poi abbandonata: “Una strada – ha detto – che oggi si può di nuovo percorrere”.
E’ la prima volta, da tanti decenni a questa parte, che da esponenti della fabbrica che ha sviluppato il lavoro industriale in Valle del Serchio, grazie alla lungimiranza della famiglia Orlando più di cento anni fa, ricordatgo nelle belle foto messe in mostra nella sede del convegno, si sentono pronunciare parole di apertura verso questa opportunità di trasporti che sicuramente sarebbe un bene per tutti. Per l’ambiente, per la crescita della fabbrica e del territorio.
Parole da non sottovalutare. E da convididere.
Assieme a Bottura, sul palco, con il vescovo Benotto, per questa tavola rotonda coordinata dal giornalista Daniele Vanni, erano presenti Massimiliano Listi, general manager di Smurfitt Kappa Ania e Danilo Medica, AD di Kedrion in rappresentanza degli industriali di questa terra; in rappresentanza delle istituzioni l’assessore provinciale Mario Regoli con il presidente della provincia, Stefano Baccelli e con loro il sindaco di Barga Marco Bonini; Guido Santini, presidente del CIPAF Fornaci in rappresentanza del mondo del commercio; il segretario provinciale della CISL Massimo Bani per il mondo dei lavoratori.
Il senso degli interventi, impossibile riassumere tutti gli spunti che sono emersi, quello del lavoro condiviso appunto. Per uscire tutti assieme dalla crisi. E non è poco che in tutti alberghi questa convinzione perché ci offre lo spunto giusto per farcela davvero.
Con qualche notizia alla fine degna di particolare nota. Come l’annuncio del sindaco di Barga, Marco Bonini per cercare di favorire il settore del commercio in questo periodo di difficoltà: la decisione di non applicare il pagamento della Tares per il 2013, che da tanti era atteso come la bordata finale per il naufragio di tante piccole realtà economiche: per il 2013 verrà richiesto solo il pagamento delle quote previste dalla vecchia Tarsu e quindi niente cambierà e graverà sulle tasche delle attività economiche del territorio.
Tag: giovanni paolo benmotto, kappa, massimiliano listi, kme, riccardo nottura, smurfit, danilo medica, ripresa, lavoro, vescovo, occupazione, crescita, kedrion
Lascia un commento