È l’industria della carta il primo settore della provincia di Lucca per l’export: con oltre 400 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno, infatti, chiude il primo semestre 2013 con un +8,7%. Lo rivela il rapporto periodico dell’ufficio studi e statistica della Camera di Commercio, che indica dunque segnali complessivamente positivi per le esportazioni della provincia di Lucca, che nei primi sei mesi del 2013 fanno registrare un incremento del +5,0% rispetto allo stesso periodo del 2012.
In lieve flessione sia la dinamica regionale (-1,9%) che quella nazionale (-0,4%), mentre nel confronto con le altre province solo Firenze (+13,8%) e Massa Carrara (+11,1%) raggiungono risultati migliori. Siena e Pisa restano pressoché stabili (+0,5% e +0,2% rispettivamente) mentre perdurano le difficoltà nelle rimanenti province, con Arezzo e Livorno che mostrano le più elevate contrazioni (-18,1% e -13,7%).
Resta ancora debole la crescita delle importazioni provinciali che, dopo l’incremento del primo trimestre 2013 (+1,1%), chiudono il secondo a +0,7% portando l’andamento complessivo dei primi sei mesi dell’anno al +0,9%.
Anche dal lato delle importazioni la performance provinciale risulta in controtendenza rispetto a quanto rilevato a livello regionale (-9,0%) e nazionale (-7,0%). A livello territoriale solo Siena (+10,4%) e Pisa (+4,7%) segnano una crescita più consistente, con le altre province ancora in forte contrazione.
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Scendendo nel dettaglio settoriale delle esportazioni, tutti i settori fanno registrare buoni incrementi delle vendite sui mercati esteri ad esclusione della meccanica e della metallurgia, che fanno registrare significative contrazioni, e delle altre attività economiche (-10,1%).
L’industria della carta, dunque, è il primo settore provinciale. All’interno del comparto si registrano però andamenti eterogenei, con un forte dinamismo della pasta da carta, carta e cartone (+22,8%) e un andamento stabile per gli articoli di carta e cartone.
Decisa contrazione per l’industria meccanica (-15,9%), che risente soprattutto delle difficoltà del settore delle macchine per impieghi speciali (-21,9%).
Torna invece a crescere la cantieristica che, dopo la consistente flessione registrata nel primo semestre 2012 (-57,8%), rimbalza del +49,7% ma resta ancora significativamente al di sotto dei livelli registrati alla fine del secondo trimestre 2011 (circa 215 milioni di euro nel I semestre 2013 contro i 143 milioni del 2012 e i 340 milioni del 2011).
Di lieve entità l’incremento registrato dall’industria del cuoio e delle calzature (+0,8%), malgrado l’impulso dato dalle calzature (+3,7%), mentre l’industria alimentare e del tabacco mostra un positivo +4,4 % nel periodo, grazie anche alle vendite di olio di oliva, semi, etc. (+3,3%) che complessivamente rappresentano circa il 79% dell’export settoriale.
Chiude invece il primo semestre in negativo l’industria metallurgica, che registra una contrazione delle vendite all’estero del -21,7% nel periodo (pari a oltre 31 milioni di euro in meno) soprattutto per la flessione di rame e altri minerali, in calo del -24,5%.
In ulteriore incremento (+7,9%) le vendite di materiale elettrico e della meccanica di precisione, mentre resta più contenuta la performance dell’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (+2,9%) che, a fronte di una debole crescita dell’industria lapidea (+0,6%), mostra forti incrementi per le pietre estratte (+11,8%) e per il vetro (+4,8%).
Ottima la performance dell’industria chimica, delle vernici e farmaceutica che, grazie soprattutto al prezioso contributo della farmaceutica (+69,0%), nei primi sei mesi del 2013 raggiunge un valore esportato pari a oltre 75 milioni di euro (+62,7% rispetto allo stesso periodo 2012).
In recupero anche il tessile e abbigliamento (+19,9%, dopo il -17,5% del I semestre 2012), grazie al positivo andamento dei relativi sotto settori: +31,1% per gli articoli in maglia, +24,4% per i filati per cucire e +16,8% per gli articoli di abbigliamento. Gomma e plastica fanno segnare infine un modesto +2,2%.
Situazione differente dal lato delle importazioni, la cui lieve crescita è il risultato di andamenti settoriali molto eterogenei.
Anche dal lato degli acquisti sui mercati internazionali l’industria della carta si conferma il primo settore: l’incremento del +14,2% registrato rispetto al primo semestre del 2012 porta infatti a quota 329 milioni di euro il valore delle merci importate.
Più contenuta la dinamica dell’industria chimica, delle vernici e della farmaceutica, che nei primi sei mesi del 2013 mostra un incremento del +3,1%; stabile invece l’industria alimentare e del tabacco, con un +0,4% rispetto al 2012.
L’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte fa segnare invece un deciso incremento delle importazioni (+17,3%), passate dai 15 milioni di euro dei primi 6 mesi del 2012 ai circa 18 del 2013; positiva anche la performance dell’industria della gomma e plastica (+11,6%).
Flessioni significative delle importazioni si registrano per l’industria meccanica, che subisce una contrazione del -12,6%, per l’industria metallurgica (-6,9%) e per la fabbricazione di materiale elettrico e di precisione (-5,7%). Negativo, ma più contenuto, l’andamento delle vendite di prodotti agricoli, della caccia e della pesca (-1,9%); sostanziale stabilità per l’industria tessile e dell’abbigliamento (-0,4%) e del cuoio e delle calzature (-0,1%).
La cantieristica, infine, fa segnare la contrazione degli acquisti dall’estero più elevata, con una caduta del -80,5% rispetto al primo semestre 2012 (da oltre 30 milioni di euro del I semestre 2012 agli attuali 6 milioni circa).
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