Il 2 settembre del 2011 moriva sulle strade del bergamasco il pilota di moto di Mologno Simone Bertoncini. Aveva solo 21 anni quando il sella ad un a moto con la quale stava rientrando al luogo di partenza della gara, dopo aver effettuato un sopralluogo del tracciato, veniva travolto da un altro centauro. L’impatto frontale, avvenuto sulla strada provinciale di Oneta, era stato violentissimo e per Simone (nella foto sopra ripreso durante una delle sue corse), purtroppo, era stato fatale
In questi giorni la vicenda ha avuto il suo epilogo giudiziario con la condanna per omicidio colposo (8 mesi) dell’uomo accusato di essere il responsabile della sua morte.
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La notizia è stata resa nota dal giornale “L’eco di Bergamo”.
L’uomo accusato e poi condannato, non era un pilota che come Simone avrebbe poi preso parte alla gara. Era a capo di uno dei team motoristici avversari di Simone. Come riporta il giornale bergamasco avrebbe affrontato il percorso di gara in sella però ad una moto da corsa che poi sarebbe stata utilizzata per la gara da uno dei suoi piloti e proprio a lui sono state imputate le responsabilità dell’incidente mortale.
Era un bravo pilota Simone Bertoncini, un centauro coi fiocchi, in grado di vincere importanti gare di corsa in salita. Un pilota esperto, giovanissimo, ma esperto, che sapeva il fatto suo e che l’ultima volta che in tanti lo avevano visto correre proprio dalle nostre parti, aveva vinto di merito la categoria 250 cc Open della corsa in salita Sillano-Ospedaletto.
Il ragazzo di Mologno, era insomma una giovane promessa per il mondo dei motori locale che in tanti conoscevano e al quale in tanti volevano bene.
E la notizia della sua morte aveva colpito ed ha colpito tanta gente dalle nostre parti. Nei giorni scorsi dunque l’epilogo della vicenda, con una sentenza che almeno permetterà alla famiglia di Simone non tanto di riavere indietro il loro caro, ma di avere giustizia.
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