TARES, per Confcommercio: «da rivedere i costi del gestore»

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Partecipato incontro a Castelnuovo per discutere della Tares. La nuova tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ha colpito duramente soprattutto alcune tipologie di attività commerciali. Così, Confcommercio Lucca ha chiesto un incontro aperto con l’amministrazione comunale. Nella sede di via Farini a Castelnuovo, circa 100 attività commerciali hanno ascoltato le spiegazioni del sindaco Gaddo Gaddi riguardo gli aumenti derivanti soprattutto da decisioni governative.
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Assieme al vice presidente di Confcommercio, Fosco Bertoli, al presidente della sezione di Castelnuovo, Valter Lombardi, ed al direttore Rodolfo Pasquini è stata decisa la linea da seguire. Innanzitutto, piena disponibilità da parte del Comune per analizzare ogni situazione singolarmente e vedere eventuali margini di manovra per ridurre gli importi più alti. Il sindaco ha anche assicurato che non sarà applicata nessuna mora sui ritardi di pagamento e la tassa potrà essere dilazionata temporalmente rispetto alla scadenza finale del 31 dicembre e su più rate rispetto alle tre già previste. Il comune di Castelnuovo e Confcommercio faranno da capofila alle altre amministrazioni ed associazioni di categoria per discutere anche il costo del servizio con Severa oltre a mantenere vivo il dialogo per la tassa che verrà nel 2014.
«E’ solo una parte del problema, ma sicuramente in Garfagnana il costo del servizio è alto a causa della situazione di Severa – dice Bertoli – per questo la prima cosa da fare è aprire un dialogo con l’azienda per cercare di ridurre il costo. A livello nazionale il nostro sindacato, supportato anche dalle altre associazioni di categoria, ha protestato per le decisioni prese da Roma soprattutto riguardo alla suddivisione delle varie categorie». I tanti commercianti presenti hanno ventilato scenari davvero apocalittici perché gli importi sono triplicati per tanti, raddoppiati per molti e cresciuti per quasi tutti e specie per le attività con una superficie maggiore, dai ristoranti alle carrozzerie, il costo sfonda il muro dei 10mila euro annui. «Positiva è la posizione dell’amministrazione – prosegue Bertoli – ma dobbiamo fare unione con tutto il territorio per alzare la voce». Il comune non applicherà interessi di mora a chi pagherà in ritardo, dilazionerà ulteriormente il pagamento e soprattutto apre le porte degli uffici per valutare caso per caso laddove sia possibile effettuare una riduzione dell’imposta. «Abbiamo le mani legate – dice il sindaco Gaddi – siamo molto preoccupati. Abbiamo applicato i coefficienti minimi alle attività che erano soggette agli aumenti maggiori e quelli massimi a chi invece era in quelle categorie soggette a riduzioni o comunque ad aumenti non significativi». Il passaggio dalla Tarsu alla Tares comporta che il comune deve coprire il 100% dei costi e non più l’83% come accadeva nel 2012 (il restante era compito dello Stato). Sul gestore, la vicenda è nota alle cronache ormai da diversi anni: «Non è così facile cambiare gestore – chiude il sindaco – pensiamo che ci sono 50 famiglie che ci mangiano con Se.Ver.A., tra personale d’ufficio e personale di raccolta. Se usciamo da Severa, visto il nostro peso come soci, l’azienda chiude».

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