Sembra un secolo fa ma agosto non è così lontano, e con esso i fasti dell’estate e di una delle più belle manifestazioni che si tengono sul territorio del comune, il Barga Jazz Festival.
Il languore che resta quando tutti i suoni si smorzano non è sfuggito al fotografo Stefano Tommasi, che ha realizzato un eloquente mini reportage sul “silenzioso rumore” che ha investito il centro storico al concludersi della manifestazione
Mi sono trasferito nella splendida Barga in concomitanza con l’inizio del BargaJazz. Ed è stato amore a prima vista!
L’atmosfera era meraviglia pura. Il suono delle note riecheggiava e scandiva lo scorrere delle ore. Le vie del borgo perennemente affollate e scroscianti di multietniche risate.
Ho davvero respirato un incanto.
Poi è arrivato il 31 agosto. La fine del festival che si è portato via con se tutta questa meraviglia.
Il giorno seguente, il silenzio del paese era assordante.Sembrava di essere in quei giochi di certe feste che facevamo da bambini dove a un certo punto tutti ci nascondevamo in silenzio fino al momento di esser scoperti ed allora ricominciava la festa.
Ma qui la festa non riprendeva. Troppo grande la differenza tra durante/dopo BargaJazz.
Così, la notte seguente ho deciso di fare un giro per le vie di Barga. Mi sono fermato nella piazza principale ancora allestita di palco e manifesti ed ho ascoltato tutto questo silenzioso rumore.
BuonaNote Barga
Stefano Tommasi è un fotografo freelance. Ha iniziato il suo percorso con la fotografia analogica per poi passare al digitale. Ha frequentato corsi di formazione tecnica a Milano e Firenze grazie ai quali ha incontrato fotografi di rilievo con i quali ha imparato a “vedere” la fotografia che sente.
Tag: centro storico, Barga Jazz festival, bargajazz, stefano tommasi
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