Riorganizzazione degli ospedali della Valle, tre ipotesi al vaglio dei sindaci

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Tre soluzioni per attuare la famosa riorganizzazione degli ospedali della Valle del Serchio, quella che dovrebbe precedere la sciagurata realizzazione dell’ospedaletto da campo prospettato nelle settimane scorse dalla Regione.
Le ipotesi sono emerse a grandi linee nell’esecutivo della conferenza zonale dei sindaci della Valle del Serchio per la sanità, convocata per ieri a Castelnuovo ed estesa straordinariamente a tutti i sindaci della Valle.
L’articolo pubblicato stamani sul giornale Il Tirreno, andrebbe, a quanto ci risulta, addirittura più in là di quello che invece il direttore generale dell’USL 2 Antonio D’Urso avrebbe prospettato solo a grandi linee ai sindaci nelle sue comunicazioni; con tanto di costi precisi a seconda delle ipotesi che, guarda caso, sarebbero meno vantaggiosi se si decidesse di andare ad unificare i due presidi ospedalieri, così come si sa da tempo prevede la riorganizzazione, a Barga.
Ora, quello uscito dal Tirreno potrebbe, e forse lo è , apparire anche come un articolo di parte; per forzare la mano da parte di chi, pur di salvare il proprio territorio, sarebbe disposto volentieri a sacrificare la Media Valle del Serchio ed a far capire che questa sia l’unica strada possibile. Del resto lo sosteniamo da sempre che, da parte dell’azienda USL, sia sicuramente vista più di buon occhio, per ovvi motivi organizzativi, una razionalizzazione che porterebbe tutti i servizi a Castelnuovo e non a Barga. E quindi “Il Tirreno” non dice certo cose che non potrebbero realizzarsi. Anzi.
L’articolo del Tirreno parla peraltro anche di cifre: 500 mila euro per portare ed unificare i servizi ospedalieri a Castelnuovo; 2 milioni e 500 mila euro per spostare tutto su Barga ed addirittura ben 3 milioni di euro per realizzare un progetto che

sulla carta doveva essere realizzato già nel 1995, la realizzazione di un polo medico a Barga e di un polo chirurgico a Castelnuovo. L’Unica cosa, secondo noi, sensata da fare.
La riunione era a porte chiuse e pertanto l’unica conferma a quanto avvenuto ci viene dalle parole del sindaco Marco Bonini che ci ha dichiarato cose diverse.
“Il direttore D’Urso ha presentato solo a grandi linea le tre ipotesi di cui si parla – afferma Bonini – ma non è entrato nei dettagli dei costi se non in modo superficiale. Una relazione più dettagliata verrà inviata nei prossimi giorni ai sindaci anche per analizzare meglio costi e ricavi e della cosa è stato chiesto che se ne riparli con maggiori cognizioni di causa a settembre quando verrà convocata l’assemblea della conferenza dei sindaci per affrontare in particolare il tema della riorganizzazione”.

Sui costi prospettati, e Bonini comunque non ci smentisce che le opzioni siano quelle anticipate dal Tirreno, il sindaco di Barga aggiunge:

“Sappiamo benissimo che su questi studi e sulle previsioni ci sarà da rimetterci mano. Ieri non siamo comunque scesi nei particolari. Ovviamente qualcuno ha voluto fare emergere questa cosa, mentre non è stato debitamente sottolineato la sostanzialmente univoca posizione dei sindaci della Valle, in questa occasione: ovvero la convinzione che la cosa più saggia da fare, in questo momento, soprattutto in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda ospedale unico, sia non fare niente. Tenere le bocce ferme. Fermo restando che l’attuale proposta ospedale unico è inaccettabile e che se non si arriverà all’ospedale unico l’intenzione dei primi cittadini, almeno in linea di massima, è quella di mantenere i due presidi esistenti integrati tra loro. Questa – aggiunge – è un po’ la posizione che è stata espressa ieri da chi ha parlato tra i sindaci”.

Vedremo. Certo è che, ancora una volta, non partiamo da posizioni di vantaggio e che il rischio concreto di una chiusura del “San Francesco” rimane alto.

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Commenti

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  1. Ghiloni Valter


    riorganizzazione ospedali
    Io non sono molto esperto di conti, visto che mi occupo di tutt’altro al contrario invece di chi sta sul ponte di comando.Però mi viene qualche dubbi che anche chi è sul ponte non ci capisca poi molto.Se le tre ipotesi di riorganizzazione costano 500.000, 2.500.000 e 3.000.000 di euro rispettivamente e il nuovo ospedale previsto ne costa 40/60.000.000 euro abbiamo un margine di 57.000.000 nella migliore delle ipotesi.Bene, risparmiamone la metà e facciamo funzionare i due ospedali esistenti, riapriamo un pronto soccorso vero a Barga e costruiamone uno nuovo a Piazza al Serchio. Con 28.500.000 euro ce la dovreste fare (ssempre che non vadano in tasche sbagliate) e forse ci avanza anche qualcosa per la benzina per l’elicottero.Ma forse è perchè io non mi occupo di conti che faccio questi ragionamenti.

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