A 71 anni ieri sera è venuto a mancare l’artista John Bellany, più volte definito dalla stampa internazionale il più importante artista scozzese e come di uno dei più autentici rappresentanti delle nuove tendenze della pittura contemporanea.
L’annuncio è venuto direttamente da una dichiarazione pubblicata sul suo sito web. L’artista, nato a Port Seton, le cui opere si trovano anche al Museum of Modern Art di New York ed al Tate Britain, è morto alle 19, 17 del 28 agosto nel suo studio, accanto alla moglie Helen e circondato dalla sua famiglia.
Come scrive il suo sito, il suo ultimo respiro è stato con ancora il pennello in mano; la sua passione era la vita e dipingere e lo ha sempre fatto come se ogni giorno fosse l’ultimo.
Di Bellany come non ricordare l’ultima apparizione pubblica, la mostra per celebrare i suoi 70 anni tenutasi nella prestigiosa “Scottish National Gallery” di Edimburgo tra dicembre e gennaio scorsi dal titolo “A passion of life”.
La nostra Valle del Serchio e Barga in particolare hanno avuto la fortuna e l’onore di conoscere, ospitare e dare nuova ispirazione all’opera di John Bellany, accompagnando la nuova ed ultima fase della sua vita, quando nel 2000 decise con la moglie di trascorrere la maggior parte del suo tempo e di dare nuovo impulso alla sua opera in Valle del Serchio, acquistando una casa nel comune di Fosciandora.
I suoi legami con Barga, grazie soprattutto al bargo-scozzese Michele Biagi in primis e poi all’amicizia nata con l’ex sindaco Umberto Sereni, sono divenuti in quegli anni sempre più forti e la sua opera non ha mancato di raccontare anche la bellezza ed il carattere della nostra terra.
Merita riportare quello che scrisse per il nostro mensile proprio il prof. Umberto Sereni a dicembre, nel fare la cronaca della mostra dei mesi scorsi. Sono oggi più che mai un omaggio profondo e centrato all’amicizia di Bellany per la nostra terra; anche per lui una specie di Valle dell’Eden come fu per Giovanni Pascoli.
Ecco che cosa scriveva Sereni:
“Anche per questi motivi che consideriamo i successi di John Bellany come successi che appartengono e nobilitano la nostra grande storia d’arte e di cultura.
Quanto l’incontro con Barga abbia significato per la vita e le opere di Bellany è scritto chiaramente in ogni sua biografia laddove si sottolinea che la venuta a Barga e in Valle del Serchio ha rappresentato per l’artista una vera e propria mutazione spirituale alla quale ha corrisposto un radicale cambiamento della sua pittura, con la sempre più evidente scomparsa dei toni crudi e feroci dei quadri popolati da un’umanità disperata e cupa e la loro sostituzione con una nuova linea cromatica dove prevalgono i colori caldi – i rossi e i gialli splendenti, gli azzurri scintillanti – che provengono dal nostro paesaggio e rimandano ad una serenità d’animo che è il dono più prezioso al quale possiamo aspirare.
Senza eccessive forzature, ma con la consapevolezza di azzardare un ragionevole plausibile collegamento, si può affermare che Barga e la Valle del Serchio hanno sortito su Bellany lo stesso benefico effetto che sortirono su Giovanni Pascoli e John Bellany potrebbe benissimo sottoscrivere quella dichiarazione d’amore alla nostra terra che Pascoli consegnò ai nostri concittadini il 27 settembre del 1896:
Cercavo un anno fa un luogo appartato e solitario dove fare certi miei poveri lavori in pace. Venni a Barga. Vidi che “c’era bello”, e sostai. Ora la vostra accoglienza, o cittadini di Barga , mio dice che in questi luoghi “c’è buono”. Dove è la bellezza e la bontà il cuore del’artista non ha altro da desiderare. Io rimarrò qui.
Passeranno gli anni, così come sono passati da quando Pascoli pronunciava quelle parole, ma il tempo non cancella la loro verità. Passerà il tempo, passerà il vento, passeranno le stelle. Ma le cose vere rimarranno. E rimarrà per sempre la testimonianza che la storia di un grande artista di questo nostro secolo inquieto e tormentato è passata da Barga e dalla Valle del Serchio”.
Alla cara moglie Helen, alla sua famiglia, certi di interpretare il sentimento dei tanti amici di Barga, vogliamo inviare anche le nostre condoglianze.
Tag: giovanni pascoli, john bellany
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