Gli Alpini in festa per la Madonna della Neve

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Gli Alpini in congedo di Barga presenti a pieno organico per la ricorrenza della Madonna della Neve a cui è dedicata la chiesina degli Alpini di Barga; la ex chiesina delle Palmente, come tanti ancora la chiamiamo, ristrutturata e recuperata ormai da diversi anni anche grazie agli alpini.
Come ormai tradizione anche quest’anno si è tenuta una Santa Messa nel giorno della ricorrenza, alla presenza di tanti alpini in congedo, delle loro famiglie, dei devoti della Madonna e delle autorità civili, rappresentate dal sindaco Marco Bonini, tra gli altri.
Gli alpini di tutta Italia sono particolarmente devoti alla Madonna della Neve e per questo anche la chiesina delle Palmente le è stata dedicata. A ricordare questo, nella piccola ed accogliente chiesina, una targa e l’opera che alcuni anni orsono realizzò per l’inaugurazione dei lavori di recupero, l’artista Swietlan Kraczyna.
Oggi 5 agosto, per festeggiare la Madonna della Neve, si sono ritrovati in molti per assistere alla celebrazione di una messa ed ascoltare la lettura della Preghiera dell’Alpino (è stato Antonio Nardini a farlo); non solo le penne nere di Barga hanno condiviso questo momento, ma anche alcuni amici delle vicine sezioni, che si sono riuniti per ricevere l’eucarestia da Don Stefano Serafini, il proposto di Barga.
E’ un appuntamento irrinunciabile per gli Alpini di Barga, una delle sezioni più attive tra quelle presenti in Valle del Serchio grazie al lavoro instancabile del presidente Salotti ed anche di soci come l’inossidabile Antonio Nardini. Grazie al loro impegno ed a quello dei tanti che compongono la sezione, gli Alpini fanno sentire la loro presenza in tante azioni buone, tutte pensate per il bene del loro paese e tutto ispirate allo spirito che anima il corpo degli Alpini.

Il titolo di Madonna della Neve affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, insieme alla sua altrettanto ricca e nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata.
La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando il luogo dove doveva sorgere la chiesa come un posto dove si trovasse della neve.
La mattina dopo i coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi; anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino, e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire il tempio a spese dei nobili coniugi.
Questa la tradizione, anche se non è comprovata da nessun documento; la chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve.
L’antica chiesa fu poi abbattuta al tempo di Sisto III (432-440) che, in ricordo del Concilio di Efeso, durante il quale era stata decretata la Maternità Divina di Maria, volle edificare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine; qualche decennio dopo le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore, per indicare la sua preminenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.

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