Tradizione e motori, Palleroso ha fatto ancora centro

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Tra sacro e profano, o meglio tra riscoperta della tradizione contadina e garfagnina e la valorizzazione di una passione autentica per le moto e i motori e per il vivere su una due ruote.
Palleroso è tutto questo, ma non è solo questo. E’ tutto quello che si vede, si sente, si scopre, si gusta vivendo l’appuntamento della Motomerenda – merenda dal contadino, ormai alla sua nona edizione.
Palleroso è una realtà da incorniciare nel panorama ricco e variegato delle comunità e dei bei paesi della Garfagnana. Un borgo che è una bomboniera e che gode di una vista mozzafiato sul fondovalle. Un antico centro abitato fortificato dal quale i vecchi paesani, con orgoglio, dicono si possono ammirare 99 paesi della Garfagnana e della Media valle.
Case curate, vie pulite ed accoglienti, fiori in ogni dove. E poi c’è la sua gente. Ospitale, cordiale, gentile e sorridente. Semplice e schietta come sappiamo essere da queste parti, e quindi autentica. Gente soprattutto unita. Cementata dall’amore per il suo paese e le sue tradizioni, che con orgoglio si mostrano in occasioni come quella di domenica scorsa. E che alla fine sa organizzare molto bene le cose. Sa dargli quella giusta originalità che ci permetta di capire e scoprire meglio una piccola comunità.
Così ti appare Palleroso e così ti appare la sua gente. Anche quando il paese si riempie di fumi di scarico, motori rombanti, moto di ogni età ed ogni foggia ed il variegato, colorato e tutto particolare mondo dei motociclisti con il suo popolo di duri e puri che non diresti mai avesse qualcosa in comune con un posto dove si insegna la vita e la tradizione della Garfagnana; il vivere davvero slow, delicato e gentile. Tutto questo si sposa invece molto bene e così è stato anche per il doppio appuntamento di ieri, domenica 14 luglio, la Moto merenda e la Merenda del contadino.
Da tre anni seguo con piacere questo evento. Inforchiamo con Valeria, la nostra vecchia BMW e saliamo a Palleroso per vivere di una domenica diversa e speciale. Incontrando tanta gente vera: gli abitanti di questo paese ed i motociclisti che non mancano mai. Quest’anno poi si è avuto il record di presenze per quanto riguarda le moto.
Tra le chicche della giornata , dopo la benedizione di rito delle moto, il “cantico dei motori”. Da anni si cerca di superare i 120 decibel di rumore, ma anche quest’anno ci si è fermati a 105… cosa inspiegabile visto il frastuono che c’era e kl’9impegno messo dai centauri (e che potete ascoltare nell’audio che vi proponiamo qui.)
Ma, come ci ha spiegato Alessandro Pedreschi nell’intervista realizzata con lui, è cambiato il fonometro e forse quello vecchio era un po’ troppo “generoso” nel dispensare decibel.
Tra le chicche, giusto per concludere quedsto resoconto, anche la passeggiata enogastronomica per le vie del paese. Restituito dalla gente e dai costumi, ad un’epoca indefinita e lontana, ma comunque bellissima.

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