Dal Silenzio degli innocenti a Menchi, ecco a voi la Sfinge testa di morto

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Dicono che porti sfortuna, disgrazie e morte e – suo malgrado – è stata utilizzata da scrittori e registi per tirare in ballo il mondo del soprannaturale, del mistero, della follia. Protagonista di questa vasta e tetra cultura popolare è la Sfinge testa di morto, una grossa falena la cui caratteristica principale è quella di avere sulla schiena una macchia chiara che ricorda la forma di un teschio.

Una caratteristica che la rende particolare, immediatamente riconoscibile e un poco sinistra, ecco perché è associata agli aspetti negativi che citavamo all’inizio.

Speriamo non sia davvero così, dato che abbiamo prova che almeno un esemplare di Acherontia Atropos è stato avvistato (e fotografato) dalle nostre parti, per la precisione nella zona di Menchi a Filecchio.

La segnalazione ci viene dall’amico e collaboratore Vincenzo Passini che, con amici e parenti a godersi il fresco del giardino, domenica scorsa ha avuto il piacere e l’onore (speriamo non la sfortuna, in barba alle superstizioni) di avvistare una bella Testa di morto serenamente adagiata sui tendaggi del gazebo.

La curiosità che si è creata attorno alla falena non l’ha affatto disturbata e madame se ne è rimasta tranquilla a farsi osservare e fotografare.
Perché tanta curiosità? In primo luogo perché è un insettone di circa 6, 7 cm di lunghezza – dice chi l’ha vista -; in secondo luogo per l’inquietante immagine che ha all’attaccatura delle ali; terzo perché qui da noi non è affatto comune vederla dato che il suo habitat, pur comprendendo anche il Mediterraneo, prevede zone più calde e più secche che del fresco comune di Barga.

Sappiamo però l’Acherontia in estate migra fino al nord Europa e quindi l’esemplare avvistato, con molta probabilità, è solo finito fuori rotta facendo scalo a Pedona.

Nessuna paura per chi dovesse incontrarla: a parte le caratteristiche negative prima elencate ma non scientificamente provate; non tenendo conto che è l’unica falena in grado di emettere grida, gli entomologi garantiscono che non è pericolosa se non per le coltivazioni di patate, delle quali è ghiotta, e per gli alveari che ama visitare sfiorando spesso il rischio di rimanere vittima delle padrone di casa.

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