Lettera aperta al Governatore della Toscana, Enrico Rossi sugli ospedali della Valle

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La questione ospedaliera e sanitaria della Valle del Serchio continua a tenere banco. Questa è la lettera inviata al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, da un nostro abbonato, Valter Ghiloni.

Egr. Sig. Presidente, oggi abbiamo avuto una dimostrazione di cosa potrà accadere in seguito quando la sanità in Val di Serchio verrà smantellata.
Strada provinciale 2 bloccata per incidente a Borgo a Mozzano, SS 12 con frana che rallenta in Loc. Piaggione.
Con quali mezzi, in caso di emergenza, si raggiunge Minucciano o da Minucciano la Piana? Ma anche da Barga, da Coreglia o semplicemente da Bagni di Lucca…
Questo, unitamente ai nuovi eventi sismici, deve portarvi a riflettere: non si deve discutere di nuovo ospedale, di Barga o Castelnuovo, ma si deve discutere di lasciare (anzi, potenziare ripristinando il Pronto Soccorso a Barga) i due presidi attuali e creare, con i fondi previsti per il nuovo ospedale, un Pronto Soccorso efficiente ed operativoin alta Valle, Piazza al Serchio o da quelle parti.! E distaccare un eliambulanza in valle. Questo servirebbe.
Non colate di cemento inutili, ma punti di soccorso e medici, infermieri…
La popolazione non chiede le cattedrali nel deserto (per quello basta già il San Luca a Lucca…) ma cose concrete a portata di emergenza. Oggi (Lei è venuto sicuramente in elicottero quindi non può rendersi conto) se un mezzo in emergenza doveva fare Minucciano Lucca o viceversa un paio d’ore forse non bastavano. Ma oggi è ieri e ieri è domani, qui è così un giorno sì e uno no, basta un niente, un albero, una frana, un temporale più forte, una scossa di terremoto e si bloccano strade e ferrovie.
Le chiedo una riflessione seria, insieme ai suoi assessori e ai sindaci della zona probabilmente anche loro più interessati all’orticello che alla popolazione, rimettendo in discussione tutto; una sanità efficace non dipende dal cemento, ma dalla tempestività.
Se poi chiedere alla politica un minimo di intellingenza è troppo, beh! basta dirlo.
Con i miei saluti, anche se non sempre cordiali,
Ghiloni Valter, uno che sulle vie di Fondovalle del Serchio… ci vive.

Barga 24 giugno 2013

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