A Prestonpans presentati i primi ricami del Tapestry

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Spediti a maggio scorso, i tre pannelli ricamati con cui Barga parteciperà al progetto dello Scottish Disapora Tapestry hanno già raccolto apprezzamenti durante una mostra in anteprima che si è tenuta nei giorni scorsi a Prestonpans.

Quelli di Barga rientrano infatti tra i primi 10 lavori pervenuti all’organizzazione assieme al contributo svedese e, tutti insieme, sono stati svelati in anteprima dalla segretaria alla cultura del governo scozzese Fiona Hyslop. Colei che, nel 2011, ha preso i primi contatti con Keane e con l’amministrazione comunale per avviare il progetto anche a Barga.

Quello del “tapestry” è il più grande progetto di arte comunitaria che Prestonpans abbia mai ideato e, una volta realizzato, consisterà di 150 bellissimi pannelli ricamati da volontari provenienti da 25 paesi del mondo, comprese nazioni lontane come Cina, India, Canada e Stati Uniti.

“Questo progetto – ha dichiarato la Hyslop durante la preview – evidenzia i luoghi che, nel mondo, hanno un legame con la Scozia; questo è un meraviglioso modo per celebrare la cultura scozzese, per far conoscere la diaspora che ha coinvolto la nostra gente e per dare ai visitatori un motivo in più per godere della ricca storia scozzese”.

E un meraviglioso modo, aggiungiamo noi, di far conoscere in tutto il mondo Barga e le sue connessioni con la Scozia.

L’arazzo completo, che nasce come ambiziosa prosecuzione dell’analogo progetto realizzato per la battaglia di Prestonpans, sarà poi esposto in varie città della Scozia durante e dopo l’Homecoming 2014, tra cui Stirling, Inverness, Edimburgo e East Lothian.

E Barga c’è: i fortunati che hanno potuto dare una prima occhiata ai lavori svelati pochi giorni fa, hanno infatti visto anche i ricami su cui si sono alternate Lucia Pieroni, Marta Lanciani, Roberta Carradini, Stefania Gugliesi, Elena Biagiotti, Ornella Bianciardi e Anna Biondi esposti al Community Centre assieme ai ricami svedesi e ad alcuni bozzetti realizzati da Andrew Crummy, l’artista che ha curato l’aspetto grafico dell’operazione.

“È stata una sfida enorme raccogliere le storie della diaspora e volontari disposti a ricamare – ha dichiarato proprio Crummy, direttore artistico – ma la risposta è stata davvero eccellente, non solo nel supportare il progetto ma anche nel trovare immagini che potessero ben rappresentarlo attraverso i ricami. Ed è un piacere vedere stili di ricamo diversi”. Un piacere che, ci auguriamo, possa essere condiviso presto da tutti con l’inizio ufficiale delle esposizioni su e giù per la Scozia e perché no, nei paesi partecipanti.

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