Ancora una volta, così come già successo negli anni ’90 e così come già successo più di vent’anni prima, la popolazione barghigiana è scesa in piazza numerosa per difendere l’ospedale “San Francesco”. Lo ha fatto come allora con tanta generosità e buona volontà e con tanto entusiasmo e tanta passione. Per difendere peraltro non solo l’ospedale, ma quel poco che resta di una sanità decente in Valle del Serchio, per difendere i due nosocomi di Barga e di Castelnuovo, minacciati da una riorganizzazione ospedaliera che tutti si aspettano si abbatterà presto come una mannaia su questo territorio; togliendo servizi alla popolazione nel nome di un risparmio alla spesa sanitaria che è sicuramente cosa inevitabile ed indispensabile, ma anche uno strumento per giustificare il peggio che si può soprattutto quando lo si fa ai danni di una popolazione della Valle debole ed indifesa; e soprattutto, dopo la triste vicenda ospedale unico, fortemente divisa.
Sfidando una mattinata da lupi, scrosci di pioggia e grandine, a sfilare per le vie di Barga si sono ritrovati in tanti. Erano in più di 1000. Davvero tanta gente visto le condizioni. E, cosa da non sottovalutare, a sfilare con la popolazione, ci sono stati anche i comuni della Media Valle del Serchio e non solo quelli. C’era Coreglia, Fabbriche di Vallico, Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca e Pescaglia e c’era anche il sindaco Rino Simonetti di Molazzana coraggiosa voce controcorrente che non si è mai piegata alle logiche campanilistiche garfagnine, nell’unico obiettivo di perseguire la sanità migliore per la Valle.
Una manifestazione riuscita e che quantomeno ha ribadito che a Barga ed in Media Valle del Serchio non si è più disposti a subire in silenzio i continui attacchi alla sua sanità ed i continui pasticci che si fanno . Che non è disposta a subire una riorganizzazione degli ospedali che fin da tempo è stata decisa al tavolino cercando di togliere molto, se non tutto, proprio alla Media Valle.
Una manifestazione insomma ha fatto sentire la voce di protesta del territorio. Alla faccia di chi invece avrebbe sperato volentieri in un suo fallimento. A cominciare da quel consigliere castelnovese di nome Francolino Bondi che nei giorni scorsi ha tacciato Barga di esasperato campanilismo (da che pulpito…). O l’opportunista consigliere regionale Giuseppe Del Carlo che ha sfruttato la situazione per fare un po’ di lavoro politico a suo favore. Opportunismo per il quale non gli mancano certo amici in consiglio regionale, come ben ha testimoniato nelle settimane scorse con i suoi interventi infelici il cosiddetto “amico” di Barga, Ardelio Pellegrinotti. Che amico di Barga e di questo territorio, tanto per intenderci, non è mai stato se non quando è tornato comodo. Si è notata e come la sua assenza stamani, così come si è notata l’assenza del comune di Gallicano. E, tanto per non fare torto a nessuno, anche quella del consigliere regionale Marco Remaschi che però ha mandato una giustificazione scritta, quantomeno.
A sfilare invece per le vie di Barga, dopo la partenza dalla chiesa del Sacro Cuore, sotto una pioggia pressoché continua, c’erano anche tante associazioni non solo del barghigiano. C’erano operatori sanitari a tutti i livelli ed è arrivato anche il senatore Andrea Marcucci che al termine della manifestazione ha anche rilasciato una dichiarazione che in sostanza riassume un po’ il risultato ed il messaggio venuto proprio dalla manifestazione.
L’Ospedale unico della Valle deve garantire il maggior numero possibile di reparti, di servizi e di posti letto – ha dichiarato – Se la Regione Toscana non è in grado di assicurare tali standard qualitativi ed i conseguenti investimenti, è meglio rafforzare le strutture esistenti. Il campanilismo non può certo ispirare scelte decisive su una materia così delicata”. “Aspettiamo – ha anche aggiunto – la relazione della Regione Toscana; la decisione sui due siti in discussione, Pieve Fosciana e Mologno, deve essere assunta solo sui numeri e su criteri ispirati dalla miglior soluzione possibile per i cittadini. Avere un ospedale unico, con pochi reparti e pochi posti letto sarebbe inconcepibile. La conferenza dei Sindaci ha ancora margini rilevanti di intervento. In caso contrario- conclude il senatore- meglio difendere il San Francesco di Barga ed il Santa Croce di Castelnuovo Garfagnana”.
In sostanza infatti si è parlato proprio di questo durante la manifestazione, negli interventi che si sono susseguiti quando il corteo si è fermato davanti all’ingresso dell’ospedale “San Francesco”. Dove hanno parlato il sindaco Marco Bonini, la dottoressa Anna Maria Bertieri, Luigi Guzzoletti per l’Osservatorio della sanità della Valle, Francesca Tognarelli per il comitato in difesa del cittadino e dove ha tirato le somme il presidente dell’Unione dei Comuni Nicola Boggi.
I loro interventi li potete ascoltare sotto, in forma più o meno integrale e meritano essere seguiti con attenzione soprattutto in alcuni passaggi.
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Ma se dovessimo riassumere quanto hanno detto, potremo dire che tutti si sono detti convinti che la manifestazione sia servita per ribadire che la Media valle del Serchio aspetta intanto di conoscere la relazione che la Regione Toscana ha promesso da tempo; per capire se la scellerata scelta della localizzazione del Piano Pieve per l’ospedale unico darà adito alla realizzazione di un ospedaletto. E che se così sarà la Media Valle farà tutto quello che è possibile per scongiurare questa possibilità, visto che sulla carta esiste ancora l’opzione Mologno.
Ma al di là del nuovo ospedale nel frattempo l’ASL 2 di Lucca la deve fare finita di impoverire i servizi dell’ospedale “San Francesco” di Barga per poi procedere con maggiori giustificazioni verso una riorganizzazione che si teme penalizzerà molto proprio Barga.
Lo ha detto e lo ha ripetuto intanto il sindaco di Barga Marco Bonini:
“Siamo in tanti in una giornata come questa e questo sta a dimostrare la nostra ferma volontà di ottenere quello che è giusto per la sanità migliore. Questa – ha anche detto – non è una manifestazione che nasce contro qualcuno o qualcosa. Ma a favore. Per la sanità della valle, per i servizi del San Francesco. La nostra sanità sta vivendo un momento particolare. Stiamo aspettando delle risposte importanti dalla Regione Toscana sull’ospedale nuovo. Noi continuiamo ad essere favorevoli all’ospedale unico, ma solo se questo darà effettivamente le risposte di cui la Valle ha bisogno. Non ci interessano ospedaletti altrimenti e contro questa prospettiva combatteremo fino in fondo.
Quelli che ci aspettano – ha aggiunto – saranno mesi difficili e complicati ed è importante che ci sia la massima unità di intenti per vigilare sulla riorganizzazione. Nella confusione e con i tanti punti interrogativi che ancora ci sono, tra i quali la Casa della salute di cui si parla, noi affermiamo che nel frattempo niente deve essere toccato. Che non vanno tolti i servizi; né dal Santa Croce, né dal san Francesco , né dal territorio”.
Dopo di lui gli interventi di Osservatorio e Comitato per il cittadino, che insieme al comune hanno organizzato la manifestazione e che in sostanza hanno ribadito che al di là della questione ospedale unico il tema più importante è adesso proprio quello della riorganizzazione.
L’invito, che è anche l’invito condiviso dalla popolazione presente, è quello che sia l’ASL che la regione ripensino all’operazione riorganizzazione e che soprattutto si può ancora fare il possibile per realizzarla mantenendo servizi presenti nei due ospedali. E realizzando, una volta per tutte ed in modo completo, quell’accordo che fu siglato nel 1995 e che prevedeva la realizzazione di un polo medico a Barga e di un polo chirurgico a Castelnuovo. Salvare insomma i due ospedali.
E’ stato richiesto, proprio per questo, che la Regione Toscana riservi risorse straordinarie all’ASL 2 proprio per mantenere in vita i due presidi esistenti e far sì che siano questi a dare vita al vero e solo ospedale unico che da queste parte si possa realmente realizzare.
“Dobbiamo recuperare l’unità dei sindaci della Valle del Serchio, proprio attorno alla riorganizzazione – ha aggiunto concludendo gli interventi il presidente dell’Unione, Nicola Boggi – perché si rischia un grave danno per la sanità di tutto il territorio”.
Comunque sia quel che conta alla fine e che Barga ancora una volta ci sia stata. Che la sua gente, supportata anche dal territorio d ella Media Valle, ancora una volta abbia risposto presente nella tormentata vicenda sanitaria e ospedaliera.
Che questo sia di monito ed aiuto a tutti gli enti, ai politici, agli amministratori che dovranno prendere le future decisioni. Perché non disilludano le aspettative e la generosità di questo territorio ormai da troppi anni, da troppi decenni, ingiustamente attaccato su quello che è il suo bene fondamentale: la salute.
Tag: comitato per la difesa del cittadino, osservatorio, Ospedale, ospedale unico, riorganizzazione, manifestazione
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