A distanza di due mesi dall’incendio che ha completamente distrutto il centro Brico Io di Fornaci di Barga ed ha danneggiato seriamente anche il vicino Poliambulatorio La Fornace, le cose rimangono purtroppo incerte.
La speranza è ovviamente che la situazione possa sbloccarsi e che quindi questa incertezza possa trasformarsi in una data certa per la ricostruzione del Brico Io e dei locali del Poliambulatorio. Ci sono passaggi burocratici ed autorizzazioni ancora da venire però, che rallentano l’iter per avviare i lavori di ricostruzione, tanto che il patron del gruppo Potenti, Marco Potenti, ha scritto in questi giorni una lettera in cui chiede alle parti coinvolte di accelerare i tempi e di esprimersi sulle reali intenzioni di ricostruire: “Il giorno dell’incendio sono venute molte persone alla Fornace, anche se non chiamate; persone con diversi incarichi e ruoli – scrive -. Purtroppo, con mio grande rammarico, devo constatare che finita l’urgenza di farsi vedere, la situazione è in fase di stallo. Infatti oggi, a distanza di due mesi, riscontro che, pur essendo presenti coperture assicurative e con gli incarichi conferiti a tutti voi, ogni mattina dobbiamo insistere per sapere se l’immobile potrà essere costruito e quando, visto che ci sono attività ferme e personale dipendente a “casa”. E’ il paradosso dell’Italia; malgrado ci siano le coperture assicurative e le ditte incaricabili di eseguire i lavori nel breve termine, è tutto fermo”.
[dw-post-more level=”1″] Tra i destinatari della lettera la società Idea Fimit S.g.r. Spa che gestisce il Fondo di Investimento Atlantic 8 (di cui il socio di maggioranza è il Gruppo Coop Lombardia) e proprietaria della porzione di immobile dove sorgeva il punto vendita Brico Io.
“Questa società anziché essere la prima ad essere interessata a rimettere in piedi la parte immobiliare – ci dice – sta prendendo tempo”.
Così la ricostruzione per ora non ha avuto inizio e non si hanno date certe al riguardo. Resta la ferita aperta e visibile della distruzione e resta l’incognita lavoro per tante persone. La maggior parte dei dipendenti del Brico Io resta in cassa integrazione, mentre alcuni di loro hanno trovato temporaneamente impiego presso gli altri punti vendita Brico; resta a casa anche il personale che era impiegato negli ambulatori e nelle attività direzionali del Poliambulatorio La Fornace che proprio poche settimane prima dell’incendio aveva visto l’apertura di un grande polo radiologico. Tra le attività chiuse anche il “Barlume” il bar aperto pochi mesi prima. Ha trovato invece temporanea ospitalità in alcuni locali vicini al Poliambulatorio, sempre in loc. Mencagli, il centro Medico di Fisioterapia che quindi ha ripreso la sua attività.
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