Tagli agli ospedali? Perché non si tagliano gli stipendi gli amministratori ed i dirigenti?

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera del Comitato per la difesa del cittadino.

Sul quotidiano La Nazione  del 27 marzo l’Assessore Regionale al diritto alla salute  Marroni ha dichiarato che verranno tagliati 2.000 posti letto nei piccoli ospedali: nell’elenco compaiono  Barga e Castelnuovo G. Il tutto perché si deve risparmiare. Poi ci vengono a raccontare la favola del nuovo ospedale…

Non si parla d’altro che di aumento di tasse e di tagli sulla Sanità che investono sempre e comunque i cittadini (posti letto, servizi, prestazioni sanitarie ecc.) , ma perché non parliamo invece di tagli agli stipendi dei Dirigenti delle Aziende USL, dei Direttori Sanitari, dei politici delle Regioni, dei Deputati e dei Ministri?

Un dirigente USL ci costa dai 104.000 euro l’anno in su, un Direttore generale dai 160.000-180.000 euro, il costo del Consiglio e della Giunta Regionale è di circa 85 milioni di euro più varie indennità e vitalizio e quello delle Segreterie dei Gruppi Consiliari è di quasi 4 milioni di euro; un deputato ci costa  125 mila euro l’anno, più rimborso spese, altre indennità per svariate decine di migliaia di euro ed in più assegno di fine mandato pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, più diritto alla pensione dopo 5 anni di mandato.

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I sacrifici vengono però chiesto alla povera gente. Una vera vergogna.

E’ facile quando si fanno le riforme –  tagli sulla Sanità, sui servizi,  aumento delle tasse, stipendi bloccati da anni, aumento dell’età pensionabile –  partire sempre dai più piccoli, dai più deboli. Figurarsi se chi ci governa si mette le mani in tasca.

Si continua a tagliare sulle nostre tasche quando la gente non arriva a fine mese, ci sono milioni di disoccupati, le fabbriche chiudono. 

Ma vi siete mai chiesti – scrive il comitato rivolgendosi ai politici – perché ha vinto Grillo alle elezioni?”

Comitato per la difesa del cittadino – Barga

(referente Francesca Tognarelli)

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