La donna paga la crisi del lavoro più che gli uomini. Lo affermano i sindacati Filcams CGIL, Fisascat Cisle Uiltucs UIL che alla vigilia della Festa della donna fanno il punto della situazione per quanto riguarda il lavoro femminile denunciando che il posto di lavoro per la donna è spesso più debole e meno considerato
“Abbiamo fatto casse integrazioni in molte realtà, spesso anche aziende piccole, come estetiche, studi professionali, negozi, bar dove – affermano i sindaxcati – le controparti propongono il taglio o riducono senza passare da accordi sindacali, e dove vediamo che le donne pagano più degli uomini; spesso sentiamo frasi tipo ‘tanto il marito lavora…'”
“Negli appalti poi – continuano i sindacati – lavorano molte donne che sono le prime a vedersi tagliare o ridurre lo stipendio. Ache per questo è stato indetto il 25 Gennaio lo sciopero provinciale degli appalti contro le continue riduzioni, tra cui ricordiamo i tagli nelle mense e nelle pulizie degli ospedali e delle scuole e dei comuni; tagli che anche colpiscono soprattutto donne”.
I sindacati poi si soffermano sulla situazione lella grande distribuzione ed in particolare si riferiscono alla vertenza in corso con Esselunga.
[dw-post-more level=”1″] “Anche nella grande distribuzione il problema è simile e quello che fa ancor più rabbia è che un’azienda come Esselunga che ostenta di non avere problemi o di gestire la crisi meglio di altri vantando comunque utili ed aumenti di fatturato, giochi sul precariato interno in termini di gestione del personale e scarichi soprattutto sulle donne questa situazione.
Recentemente è nata una polemica con l’azienda perché Esselunga propone anche alla madre che rientra dalla maternità un part time con la domenica dentro e senza un orario fisso. Alla richiesta di chiarimento nel sindacato, l’azienda rispondeva in modo molto seccato.
Le donne in Esselunga stanno più spesso in cassa e fanno più spesso chiusura dei colleghi, la contrazione degli organici ha creato un aumento dei carichi di lavoro e sono partite richieste di intervento alla ASL con risultati sorprendenti. Inoltre la sensazione che si ha è che alla donna in Esselunga sia più difficile fare carriera (non ricordiamo a Lucca una direttore, donna, un ispettore donna, pochissimi i capi reparto…)”.
Proprio per la festa della Donna non mancherà così l’impegno dei sindacati per sottolineare le problematiche esistenti con Esselunga: “Per la festa della donna, in tutti i punti vendita della provincia di Lucca, si svolgeranno assemblee del personale e non si escludono altre iniziative, le assemblee del personale saranno di mattina e di pomeriggio in tutti i supermercati in contemporanea: a San Concordio, a Marlia, a Lunata all’Arancio, su viale Del prete a Lucca ed a Porcari. I disagi potranno essere in tutti i punti vendita”.
“Se l’azienda – concludono i sindacati – non aprirà un confronto sull’organizzazione del lavoro sulla condizione delle donne, le iniziative di protesta proseguiranno fino a Pasqua”.
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