Ci sono cose che stanno nell’aria in attesa di prendere forma e sostanza. Una di queste è “La Mezzaluna – centro di educazione alimentare”.
Se ne stava lì, indefinita ma già capace di individuare dei bisogni. Bisogni come quello di un nuovo diritto di accesso al cibo, di una nuova consapevolezza alimentare che si lega a quella ambientale e sociale. Aveva già in sé temi come il territorio, la partecipazione, l’agricoltura, la cultura, la biodiversità, il rispetto dei tempi della natura e molto altro.
E’ merito di Giusi D’Urso, biologa nutrizionista, aver messo attorno ad un tavolo un gruppo di persone che su quei temi da tempo lavora nei modi e negli ambiti più diversi. Chi va nelle scuole a fare educazione alimentare, chi ci coltiva strani orti, chi lavora sulle relazioni, chi produce e promuove i prodotti del territorio e la filosofia della filiera corta, chi con passione porta nelle istituzioni temi come il land grabbing e le nuove politiche del cibo, chi illustra libri per favorire consapevolezza nell’approvvigionamento produzione alimentare. Si tratta di agricoltori, biologi, pedagogisti, psicologi, economisti, agronomi, geologi e altre figure professionali. A questi singoli si è affiancata la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) di Pisa che fin da subito ha creduto nel progetto.
Con tutti questi ingredienti, è il caso di dirlo, lo scorso 7 febbraio è nata l’associazione di promozione sociale “La Mezzaluna – centro di educazione alimentare”. Alla costituzione sono state nominate anche le prime cariche sociali. Presidente è la promotrice dell’iniziativa Giusi D’urso. Compongono, invece, il comitato direttivo Emanuela Amendola, Cristina Cherchi, Francesca Cupelli, Emilio Bertoncini e Giacomo Sanavio.
“L’associazione” – ci dice la presidente – “ha come obiettivo centrale la cultura del cibo, e si adopera affinché essa sia diffusa il più possibile e divenga tema centrale e di base per un cambiamento virtuoso sul territorio. Non a caso il nostro motto è: Creiamo strumenti di consapevolezza. Educazione alimentare, agricoltura locale, sostenibilità, condivisione, convivialità, attenzione alle produzioni locali e molto altro, sono solo alcuni dei temi che connotano le nostre attività rivolte alle scuole, alle famiglie, agli enti interessati”.
Chiediamo a Giusi D’urso quali sono le prime iniziative a cui lavorerà l’associazione.
“Gli incontri incontri intorno al cibo” – ci dice la nutrizionista – “sono iniziati alcune settimane prima della costituzione formale dell’associazione, ma sono a tutti gli effetti il primo vero progetto de La mezzaluna. Si tratta di un’iniziativa nata da una collaborazione con la CIA di Pisa con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza alimentare e la sensibilità verso temi importanti quali la nutrizione sana, i prodotti locali e stagionali, il legame con il territorio e le sue produzioni e tradizioni. Gli incontri sono aperti a tutti e si svolgono periodicamente con la collaborazione di vari esperti de La Mezzaluna“.
Scopriamo, però che c’è dell’altro: non appena si è diffusa la notizia della costituzione dell’associazione, l’istituto comprensivo scolastico Galilei di Pisa ha contattato La mezzaluna per un progetto poi intitolato Cibiamoci mondo. “Esso” – ci dice Giusi D’Urso – “vuole sottolineare l’utilità e la necessità delle buone abitudini alimentari e, allo stesso tempo, riposizionare il cibo al centro delle relazioni umane, dell’universo emozionale, delle buone pratiche di integrazione, della condivisione e della cura del proprio territorio. Tutti concetti che a scuola trovano il terreno fertile nel quale attecchire”, conclude.
Mentre il sito web de La Mezzaluna è in fase di allestimento è già attivo un gruppo dedicato su Facebook attraverso il quale è possibile scoprire tutte le iniziative e dove sono disponibili i contatti utili.
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