Dopo la conversazione in ricordo di Gualtiero Pia e l’interessante proposta di raccogliere in un volume le lapidi da lui scritte, prosegue il nostro approfondimento della figura dello scrittore barghigiano con Pier Giuliano Cecchi, nostro storico collaboratore, che come ricordava nell’intervista, è stato per molti anni amico di Pia.
Oggi vogliamo approfondire con lui che è stato suo collaboratore per gli ultimi suoi lavori , proprio la sua opera letteraria, molto varia e vasta.
Le sue opere sono più di trenta tra Poesia, Teatro, Narrativa e Monografie.
“Nel merito e personalmente– sottolinea Giuliano- a me piacciono tutti i suoi libri, che tra l’altro ho letto, ma se dovessi dire quale di più, allora cito il libro di poesie: Per Piccole Strade del 1976, in cui traspare anche tutto l’amore per la moglie Palmira”.
Secondo Giuliano, molto interessante, per quanto riguarda la narrativa Il Placido e le sue Campane del 1977 e 2001, un libro che ebbe un bel successo.
“Parla di un campanaro e dei suoi colleghi, del loro impegno per suonare i bronzi del Duomo. Seguì poi: Fioretti del Dorme del 1980 e 1993, dove sono raccolti episodi virtuosi del canonico del Duomo di Barga don Enrico Marcucci, il Santo di Barga e di sua sorella, detta Suor Marianna, una maestra elementare, altrettanto disposta come il fratello, con il quale divideva la vita e il misero pasto, perché il resto dei loro averi era per i poveri di Barga”.
Da evidenziare anche Il Calice Amaro del 1996, in cui “ritesse e canta l’epicedio dei fratelli Renato parroco nel pisano e Jacopo detto Renzo militare nel fascismo, quest’ultimo tragicamente e misteriosamente scomparso, vittima di quella terribile guerra fratricida scoppiata dopo il 1943; un libro a Lui molto caro, particolarmente sentito anche per le altre vicende personali lì raccontate”.
Tanti altri di racconti, “delicate narrazioni di momenti che vedono Barga teatro di diverse scene e come attori figure del suo passato: Momenti Barghigiani e Aria di Natale del 1993, La Revisione del 1998, Personaggi e Vicende del Passato del 2001”.
Una parte rilevante nell’opera del Pia la occupano le monografie. Una di particolare interesse, per il nostro collaboratore, Giovanni Magri Figlio d’Arte, in cui “fa notare il valore pittorico dell’amico, cresciuto all’ombra della cara memoria del padre Alberto. Suor Carmelina, altro libro dedicato all’ultima superiora di quel Conservatorio di S. Elisabetta che tanto, benevolmente, fu nel cuore di Gualtiero e della sua famiglia”.
Altra passione di Pia era il teatro. Giuliano ricorda l’opera Forse era il Vento: “commedia scritta che era ventenne, e recitata da una compagnia locale al Differenti di Barga il 15 settembre 1948. Questo testo era molto caro all’Autore, tantoché, in età molto più matura, volle pubblicarlo nel 1984 e poi rieditarlo nel 2008“.
Dedicò anche due spettacoli a Giovanni Pascoli, figura a lui molto cara, realizzati, in collaborazione con il Circolo Didattico di Barga e ovviamente gli alunni delle scuole: Immagini e Suoni del Mondo Pascoliano, indicando quale fosse la via per meglio onorarlo. “La prima fu al Teatro Differenti nel 1982 con replica, poi riproposto nell’estate 1983 sull’Aringo del Duomo di Barga”.
Sempre al Pascoli dedicò Caro Giovanni: “un’idea straordinaria, in cui fa parlare il suo sentimento verso il Poeta del cuore e con Lui diversi Barghigiani, cui dette ampio spazio per le loro riflessioni di carattere locale circa Pascoli”.
Il Pia fece sua una particolare intenzione di Giovanni Pascoli, mai realizzata: quella di divenire editore delle sue opere. “Infatti, Gualtiero si fece editore delle sue pubblicazioni, che spesso donava ad Associazioni locali di volontariato affinché vi potessero realizzare un introito per le loro attività. Molte volte si avvaleva della sigla L’Ora di Barga, che il proposto di Barga Piero Giannini, editore dell’omonimo giornale, ben volentieri gli concedeva”.
Ma Pia, da buon amante della cultura e della storia e quindi dell’umanità, non dedico le sue energie solo alle sue opere ma si adoperò per il suo borgo. In Particolare collaborando con il proposto monsignor Piero Giannini, per dotare il Duomo di Barga di un organo. “Era il 1985 e per tale fine allestì anche una mostra collettiva di pittura nella palestra del Conservatorio S. Elisabetta, chiamando a esporre tanti bei nomi, così dando inizio alla raccolta di fondi”.
Ricorda, infine, Giliano: “Nelle sue possibilità fu sempre generoso, sia per Barga in genere, come in favore del prossimo, e il suo testamento lo dimostra, dove compaiono lasciti diretti a: Sorrisi Natalizi di Suor Marianna, una benefica idea che gestisce il Giornale di Barga; poi la Misericordia del Barghigiano e per le Opere al Duomo di Barga”.
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