La nuova scommessa di Pontecosi

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Il presidente di Lagosì, Carlos Bartolomei

L’Associazione Lagosì, Onlus nata nel giugno 2001 grazie all’impegno e all’intraprendenza della popolazione di Pontecosi, ha finalmente una nuova sede sociale.

“L’iter burocratico è stato lungo, pieno di difficoltà e di sgambetti inaspettati – racconta il presidente e fondatore Carlos Alfredo Bartolomei – ma è arrivato il momento che ci ripaga della testardaggine e dei tanti sforzi profusi”.

Domenica 17 febbraio, infatti, alla presenza del parroco don Giancarlo Biagioni, delle autorità e di molti esponenti politici della Valle del Serchio, si è svolta la cerimonia di “posa della prima pietra”: i lavori per il recupero del rudere sul quale nascerà la nuova sede associativa, affidati alla ditta OMPI di Pierangelo Omarini coadiuvata da quelle di Mario Lungo e  Rino Suffredini, cominceranno questa settimana e avranno una duplice valenza, dal momento che il nuovo edificio rispetterà tutti i criteri antisismici e servirà, dunque, anche come punto di raccolta per eventuali future emergenze-terremoto.

La realizzazione della nuova sede è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei “miracoli” compiuti negli anni da Lagosì. Quando gli abitanti di Pontecosi, guidati da Carlos Alfredo Bartolomei, diedero vita (con atto notarile datato 2001) all’Associazione Lagosì, il piccolo borgo appariva abbandonato a se stesso e il lago era ormai preda della vegetazione che ne aveva occupato l’alveo. L’alacre opera dei pontecosini, però, ha restituito un’anima al paese: il primo atto fu il recupero della vecchia sede, tinteggiata nel giugno del 2001; ma già dall’estate precedente era rinata l’ormai celebre “Festa sul Lago”, un must negli anni ’80 e ’90, caduta in disuso e oggi di nuovo appuntamento immancabile dell’estate garfagnina; dal 2001, è stato anche istituito un premio di poesia, il “Walter Ciapetti”, che ha finora collezionato 11 edizioni e che vedrà presto la pubblicazione di una raccolta dei componimenti migliori dei primi dieci anni (edita dalla Pacini Fazzi); senza dimenticare che, dal 2003, Lagosì fa parte della catena Forum Unesco, dopo una visita dell’allora presidente Justo Nieto (rettore dell’Università Politecnica di Valencia) e la partecipazione dell’Associazione alla riunione internazionale di Tenerife. Anno dopo anno, durante intense “giornate ecologiche”, le sponde del lago sono state ripulite dai volontari dell’associazione e rese fruibili al turismo; servirebbe però un’azione decisa e importante per un recupero anche dei fondali, che purtroppo ancora oggi non è stato affrontato in maniera efficace da chi di dovere.

La storia arriva poi al dicembre del 2008, quando, dopo lunghe trattative condotte personalmente dal presidente Bartolomei, l’Associazione riesce ad acquistare interamente il rudere di un fabbricato rurale situato nel cosiddetto “Orto del Muccini”, di fronte alla piazza principale del paese. Da allora a oggi un susseguirsi incrociato di vicende, più o meno negative, ha condotto all’approvazione del progetto elaborato dall’architetto Francesco Rondina e al permesso di costruire, rilasciato dal Comune di Pieve Fosciana nel dicembre scorso.

Una grande opera, quindi, che costerà a Lagosì circa 80mila euro (per i lavori esterni fino al tetto, un investimento da non sottovalutare specie in tempi come questi di vacche magre per l’edilizia in Garfagnana): soldi raccolti in oltre dieci anni di volontariato attivo, operoso, che ha contribuito ad animare il paese e a riscoprire la bellezza di un lago che merita di tornare a brillare ancora del suo verde smeraldo (che già oggi si può ammirare soprattutto quando viene lasciato a quota). L’opera di Lagosì, e il riconoscimento di Forum Unesco, hanno dimostrato come – al netto di tutte le difficoltà e delle guerre anche intestine – sia ancora possibile e diventi sempre più strategica la valorizzazione del patrimonio che la natura ha concesso alla nostra Valle.

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