KME, sciopero davanti alla fabbrica. Cresce la protesta dei lavoratori

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La vertenza KME va avanti e va avanti la protesta dei lavoratori e sindacati.

Ieri davanti alla fabbrica un nuovo sciopero  alternato per i vari reparti lavorativi con presidio presso l’entrata dello stabilimento. Uno sciopero con qualche strascico polemico.

Come racconta la FIOM : “L’azienda ha lamentato che veniva intralciato l’accesso dei camion nello stabilimento, cosa che non abbiamo riscontrato, trovando invece anche nei lavoratori trasportatori pieno rispetto e solidarietà con i lavoratori KME che stanno manifestando e lottando per salvaguardare i loro posti di lavoro”.

[dw-post-more level=”1″] “Vista la situazione che si stava creando- spiega la FIOM  -prima dell’entrata del turno del pomeriggio, è stato deciso di fare un’assemblea davanti l’entrata dello stabilimento dove il Segretario della Fiom Cgil di Lucca Massimo Braccini ha spiegato la situazione ai lavoratori riguardo lo stato della trattativa e la necessità di non mollare per cercare di ottenere cambiamenti radicali del piano aziendale, ben sapendo di essere dalla parte della ragione e invitando i lavoratori, in una fase così complessa, ad evitare provocazioni”.

Per quanto riguarda la protesta e la mobilitazione, è stato deciso di proclamare ulteriori 8 ore di sciopero con assemblea permanente per ogni turno di lavoro sia pomeridiano che notturno fermando in questo modo ogni tipo di lavorazione.

“L’adesione dei lavoratori, compresi quelli delle ditte in appalto – conclude la FIOM – è stata unanime”.

Intanto sulla vicenda KMEtorna ad intervenire l’on. Raffaella Mariani che con una nota afferma che sia necessario: “Salvaguardare la produzione Kme e i posti di lavoro nello stabilimento di Fornaci di Barga è fondamentale per il futuro della nostra terra. Per questo ho sollecitato l’attenzione del governo, che ha assicurato l’apertura di un tavolo nazionale”.

“Parliamo di un pezzo importante della storia del nostro territorio e di un patrimonio di competenze e di lavoro profondamente radicato – continua Mariani – attraverso il quale la Valle del Serchio ha contribuito allo sviluppo della nostra provincia e del Paese. Ma in gioco c’è anche un’idea di sviluppo: sostenere il settore manifatturiero è indispensabile in un’ottica di reale rilancio della nostra economia e il comparto della metallurgia rappresenta un elemento fondamentale per mantenere la capacità di competere nel mercato globale”.

L’impegno degli enti locali e delle istituzioni, sottolinea Mariani “è stato immediato. Il confronto tra le parti è in corso di svolgimento. Ora è essenziale che l’attenzione resti alta, anche a livello nazionale: per questo ho preso contatti con il Ministero dello Sviluppo Economico, in particolare con il sottosegretario Claudio De Vincenti, incaricato di seguire le crisi strutturali. Il sottosegretario ha assicurato che il Ministero si farà carico di sentire le parti e aprire un tavolo nazionale per monitorare il progredire del confronto tra parti sociali e azienda”. La crisi, conclude la parlamentare “ha già colpito duramente la Valle del Serchio: oggi è indispensabile costruire, grazie all’impegno comune, una strategia condivisa di rilancio e valorizzazione”

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