Sette mezzi, 20 uomini e oltre 200 km di strade (frazionati in piccoli tratti): ad essere onesti un’equazione difficile da risolvere, se si tratta di far fronte a una nevicata storica come quella che è avvenuta lunedì 11 febbraio. La neve ha cominciato a cadere dall’alba e, fatta eccezione per una piccola pausa nel primo pomeriggio, ha proseguito a scendere, a tratti anche abbondante, fino a sera. Creando accumuli che vanno dai 30 cm nelle frazioni del fondovalle ai 50 delle colline, fino a toccare punte record di oltre due metrii al pian della Caciaia sull’alpe Barghigiana, tanto che dell’omonimo bivacco non si intravede più neanche il camino.
L’amministrazione comunale ha lavorato a lungo e ininterrottamente per tenere sgombre le strade e mantenere in sicurezza i cittadini. Ciò nonostante non è stato possibile fare magie, soprattutto in questi tempi di ristrettezze economiche a causa delle quali – in un certo senso – bisogna arrangiarsi a fare le nozze coi fichi secchi.
Quali sono state le criticità riscontrate, come è stato gestito questo evento atmosferico previsto ma davvero copioso? Lo abbiamo chiesto all’assessore alla Protezione Civile Pietro Onesti che è stato sul campo dalla notte di domenica – quando è scattata l’opera di prevenzione con lo spargimento di sale sulle strade – assieme ai tecnici dell’area Lavori Pubblici e agli operai comunali e delle ditte partner impegnate a fronteggiare l’emergenza neve.
“La maggiore criticità – ci dice – è stata l’abbondanza e la durata di questa nevicata. Per tutto il giorno di lunedì ha nevicato, ed è quindi stato impossibile mantenere del tutto sgombre le strade: i mezzi spalaneve sono entrati in funzione alle 12.00 (prima sarebbe stato inutile) ed alle 16.00 i tratti puliti erano punto a capo: di nuovo coperti di neve, con accumuli, specialmente nella parte alta del comune, di 40 centimetri. Come se nessuno spalaneve ci fosse passato.”
Facile dedurre, quindi, che per tutta la giornata di lunedì, la lotta sia stata impari, utile, piuttosto che a migliorare la viabilità, a non farla peggiorare.
“Questo evento eccezionale – continua Onesti – ha richiesto la presenza costante di uno spalaneve sulle strade della nostra montagna, percorse continuamente dalle 12.00 alle 24.00 di lunedì; anche la strada di accesso all’Ospedale (che qualcuno ha segnalato allarmisticamente come “isolato”) è stata percorsa di continuo da una pala meccanica“.
Questo ha fatto sì che le zone più delicate del territorio potessero essere sicure e accessibili, ma ha tolto risorse ad altre aree. Del resto i mezzi a disposizione del Comune sono quelli, e con quelli bisogna arrangiarsi.
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Il problema “neve” è stato poi aggravato da un sensibile aumento della temperatura che si è verificato verso le 17.00 di lunedì: le precipitazioni non sono cessate, ma la neve accumulata sugli alberi, già abbondante, si è appesantita, aprendo un’altra emergenza: il crollo di rami e piante.
Continua Onesti “A partire dalle sette di sera sono state moltissime le richieste di intervento per rimuovere alberi o rami caduti sulle carreggiate, e questo ha richiesto un ulteriore impegno agli uomini in servizio, che hanno lavorato fino a notte fonda per mettere in sicurezza strade e abitazioni.”
Purtroppo non si è potuto evitare un drammatico episodio che speriamo non muti in tragedia, però. Restano infatti ancora delicate le condizioni della bambina di Filecchio colpita dal crollo di un grosso ramo, anche se nei giorni scorsi è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per rimuovere un ematoma cerebrale.
La piccola stava passeggiando con la famiglia nei pressi dell’oratorio delle Seggiane quando, fatalmente, un ramo carico di neve si è staccato e l’ha colpita in pieno, causandole un grave trauma cranico e fratture agli arti.
Un fatto che ha sconvolto l’intera comunità, e che ha richiesto anche l’intervento dei mezzi spalaneve in servizio altrove. Ritardando la pulitura del viale della Stazione a Fornaci, fatto che ha suscitato qualche protesta ma che siamo sicuri che i cittadini comprendano.
“La misericordia del Barghigiano – ci spiega ancora l’assessore alla Protezione Civile – è arrivata tempestivamente sul posto, una località piuttosto isolata, ed ha messo in sicurezza la bambina. I sanitari sono stati seguiti poi da un mezzo spalaneve e da una squadra di operai che hanno lavorato velocemente per sgomberare la strada dalla neve e dai rami caduti. Questo intervento inatteso ha ovviamente ritardato le operazioni programmate, ma non era possibile agire diversamente“.
Anche se con tutt’altro esito, pure il cedro del Giardino a Barga ha accusato il peso della neve: nella serata di lunedì, diversi rami sono precipitati a terra, fortunatamente non causando danni a cose o persone, anche se la zona in quel momento era frequentata.
Un’altra emergenza nell’emergenza alla quale l’amministrazione comunale ha fatto fronte transennando la zona per la notte e apportando variazioni alla viabilità per poi intervenire con un cestello e operai specializzati la mattina seguente per rimuovere rami pericolanti. Stessa operazione è stata effettuata celermente sui cedri di piazza Pascoli e sui pini dei campi da tennis, e altri interventi analoghi verranno attuati nei giorni prossimi su quegli alberi – numerosi in tutto il comune – che hanno ceduto ma che non rappresentano un pericolo immediato.
Disagi gestiti entro il primo giorno dalla nevicata, dunque? “Parzialmente – ammette Onesti – un consistente problema del “dopo nevicata” è stato costituito dagli enormi ammassi di neve che si sono venuti a formare lungo le strade e negli spiazzi, ammucchiati lì dagli spalaneve. Ripeto: l’eccezionalità della nevicata non ha permesso di smaltire diversamente tutto quel materiale, e le carreggiate spesso sono risultate ridotte o parzialmente ingombre. Anche perché, in certe frazioni, con le auto rimaste parcheggiate ai lati delle strade, non è stato possibile fare un buon lavoro.”
Diversi cittadini, a qualche ora dalla fine delle precipitazioni, hanno comunque lamentato una certa negligenza nel pulire strade e passaggi pedonali…
“Le macchine non si sono fermate un momento – spiega ancora l’assessore alla Protezione Civile – ma la rete stradale di competenza del comune è di diverse decine di chilometri, tutte frazionate. Abbiamo agito secondo il piano neve definito dall’amministrazione comunale, che assegna delle priorità e un ordine con cui procedere. Quando poi siamo stati chiamati dai cittadini e abbiamo riscontrato difficoltà oggettive, come nel caso di invalidi o anziani, abbiamo proceduto a intervenire facendo degli “strappi” al piano.”
E a questo punto Onesti bacchetta un po’ gli abitanti del comune: “Incredibilmente, su 10mila abitanti, lunedì e martedì abbiamo riscontrato che la metà di loro era ammalato, e richiedeva con urgenza l’intervento dello spalaneve” Onde poi scoprire che non si trattava di casi così gravi. “Abbiamo ricevuto centinaia di chiamate per esigenze personali – Continua Onesti – A questo proposito, per le prossime occasioni, chiedo ai cittadini maggior buon senso: spesso, gli interventi che sono stati attuati verso singole situazioni, non erano così urgenti ed hanno inevitabilmente ritardato i lavori in favore della comunità“. Insomma, la prossima volta non ce ne approfittiamo.
Forse, queste richieste da privati sono dipese dal non saper quando e come la viabilità sarebbe stata ripristinata… per questo Onesti illustra in quale ordine viene affrontata l’emergenza neve:
“La prima fase – ci dice – consiste nel mantenere aperta le viabilità principali di nostra competenza, con un mezzo a continua disposizione per la strada d’accesso all’ospedale“. Al comune spetta infatti la gestione del tratto Mologno – Barga, Castelvecchio – Albiano, l’accesso a Sommocolonia e Merizzacchio, la strada che conduce da Tiglio a Filecchio e da Ponte all’Ania a Pedona e Filecchio.
Poi la fase 2: “L’intervento sulle strade secondarie, le cosiddette “traverse”, numerose e a carattere principalmente residenziale. In questa fase – ammette l’assessore – iniziata nella mattinata di martedì 12, abbiamo avuto qualche problema: un guasto a un mezzo ha inevitabilmente fatto perdere tempo prezioso e fatto scaldare alcuni animi… I mezzi del resto si rompono quando sono in servizio e non certo quando stanno nelle rimesse, e in situazioni di necessità come quella dei giorni scorsi, è stato praticamente impossibile trovare un altro mezzo disponibile o una ditta esterna a cui appaltare: erano tutti impegnati negli altri comuni di media valle e Garfagnana“.
Anche perché, alla fine, si tratta di un problema economico: “Ovviamente. se avessimo avuto a disposizione fondi infiniti, avremmo gestito tutto in modo diverso. Ma il momento economico contingente è quello che è e dei circa 30mila euro spesi per questa emergenza (prelevati da un fondo di emergenza), sentiremo la mancanza in altre situazioni“.
Liberate le vie secondari, poi, arriva la fase 3, “Lo sgombero dei tratti di strada ritenuti meno importanti e la ripulitura dei parcheggi“.
Un problema molto sentito e criticato, quello delle aree di sosta dato che, se la viabilità era stata ripristinata, fino a ieri era difficile sostare, tanta era la neve che ancora si trovava ai lati delle strade e nei parcheggi, dove in molti casi erano rimaste auto parcheggiate che hanno reso gli spazi impossibili da spalare. “A questo proposito – ci dice ancora Onesti – quando ci saranno previsioni di neve copiosa, stiamo studiando un sistema per avvisare la popolazione di parcheggiare in aree indicate, in modo da tenere sgombre altre parti, al fine di non ostacolare i lavori delle pale meccaniche.”
Fino a giovedì 14 (e ancora questa mattina), comunque, è stato un gran lavorare al fine di rimuovere cumuli di neve e per ripulire manualmente marciapiedi e aree pedonali.
Ma qualcosa poteva andare meglio? “Sicuramente. Però ritengo che sia stato fatto il massimo: uomini e mezzi sono entrati in azione domenica notte e ancora stanno lavorando: in tre giorni sono stati sparsi 270 chili di sale e le ore di sonno per chi è stato attivo su questa emergenza sono state davvero poche ogni notte. Per questo l’amministrazione comunale ringrazia i suoi tecnici, i suoi operai, gli uomini delle ditte esterne che hanno lavorato in questi giorni di neve. Un ringraziamento va anche a tutti quei cittadini – e sono stati molti – che si sono dati da fare, si sono messi a disposizione e hanno collaborato attivamente in favore della comunità e del comune“.
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