Nella vita ci vuole passione. Soprattutto nel fare certe cose, nel portare avanti (tenacemente) certi progetti che sono sogni. Ci vuole passione per tirar su e portare avanti un frantoio nell’Anno del Signore 2013, una scelta controtendenza, una sfida (donchisciottesca) al Tempo e alla contemporaneità. Una sfida vinta. In tre mesi sono passanti dal frantoio quattromilacinquecento quintali di olive. Numeri importanti per una struttura aperta da poche settimane. Lo dice con soddisfazione Roberto Andreuccetti, deus ex machina di questo ambizioso (e bel) progetto di (ri)portare un frantoio in Valle del Serchio. Pensionato delle Poste Italiane e valido scrittore, la passione per l’olio e le olive gli si legge negli occhi, si capisce dai gesti, dalla poesia (naturale e spontanea) che si legge nelle parole mentre parla delle attività svolta in questi mesi. Un’attività frenetica, spasmodica. Ora che il periodo della molitura è finita e il frantoio riposa, sonnecchioso, nella campagna innevata, lo abbiamo incontrato per parlare meglio di questo suo sogno.
Perché è nato il frantoio?
“Il frantoio è nato perché nel 2006, gli enti pubblici, Comune di Borgo a Mozzano, Provincia di Lucca e l’allora Comunità Montana della Media Valle del Serchio, hanno stipulato un accordo di programma con l’Associazione dell’Olio di Valdottavo, finalizzato alla costruzione di un frantoio che da diversi anni mancava nella zona”.
Quando vi è venuta l’idea di aprire un frantoio?
“L’idea è arrivata nell’autunno del 2003 quando fu deciso di creare un evento a Valdottavo; evento che mancava da anni, vale a dire da quando aveva perso importanza la fiera di San Rocco. Poiché la nostra è una zona ricca di oliveti, pensammo ad una manifestazione che avesse avuto attinenza con l’olio. Nel marzo 2004 si tenne, così, la 1° Mostra Mercato dell’Olio d’Oliva. La festa non doveva però essere fine a sé stessa, bensì un veicolo trainante per sensibilizzare gli enti a mettere in cantiere la eventuale costruzione di un frantoio. Finalmente, dopo anni di attesa e di pressioni, il frantoio della Media Valle è oggi una splendida realtà”.
Come sono andati questi primi mesi di attività?
“Dal 30 di ottobre 2012, inizio della sua attività, fino al 24 gennaio 2013, ultimo giorno di frangitura, sono passati attraverso la struttura, quasi quattromilacinquecento quintali di olive. Una enormità, considerato che eravamo al primo anno di lavoro e che siamo partiti in sordina, non avendo neppure un recapito telefonico ed essendoci fatti pubblicità mediante il passa parola”.
In cosa consiste la vostra attività?
“Per il momento la nostra attività prevede soltanto la frangitura delle olive ai soci della neo costituita cooperativa “La Valle Dell’Olio” (ad oggi 149) ed anche ai non soci; in seguito, visto che la struttura è nata come laboratorio polifunzionale, nei periodi nei quali non è utilizzata come frantoio, vorremmo svolgervi anche altre attività. Abbiamo già stabilito contatti con apicultori della zona e con produttori di farro e farina di castagne”.
Ora cosa state facendo?
“Adesso stiamo completando il bilancio economico della cooperativa, perché in data 22 febbraio terremo una assemblea pubblica alla quale saranno invitati tutti i soci che dovranno essere ragguagliati sull’andamento della stagione molitoria”.
Progetti futuri…
“I progetti futuri sono tanti, anche se naturalmente per il momento sono soltanto in embrione. Io credo che ci si debba muovere per gradi facendo un passo alla volta senza precorrere troppo i tempi. Sarebbe nostra intenzione aprire un piccolo museo del frantoio (soltanto a Valdottavo, sessanta anni fa ne esistevano otto), l’apertura di uno spaccio per vendita di olio e prodotti tipici ma anche di un punto di ristoro. Una cosa che sicuramente faremo a breve, la 10° Mostra Mercato dell’Olio d’Oliva in data 6 e 7 aprile e che fra i vari eventi prevederà visite guidate al frantoio”.
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