Avere in tutta la Valle del Serchio una erogazione sanitaria adeguata deve essere l’obiettivo prioritario di tutti gli Amministratori, delle forze politiche, sociali ed economiche. Così l’Unione Comunale di Barga del PD ed il Circolo di Barga, Gallicano e Coreglia della Federazione della Sinistra a proposito della battaglia in corso sull’ospedale unico.
“Per come si sta sviluppando la discussione – scrivono in una nota – è bene fare un’analisi della situazione in cui ci troviamo, al termine della quale chi ha la responsabilità di decidere, decida.
Dopo le relazioni prodotte dalle commissioni (una tecnica ed una sanitaria) è emerso che i due siti, di fatto, idonei, dal punto di vista infrastrutturale ed ambientale, sono quelli posti nel Comune di Pieve Fosciana e di Mologno, nel Comune di Barga. La commissione sanitaria, in relazione ai due siti individuati, ha valutato i presumibili flussi di utenza e ne ha diversificato la tipologia: a Piano della Pieve 75 posti letto con una minimale offerta di reparti; a Mologno 150 posti letto con un’adeguata offerta sanitaria. Il giorno 7 gennaio la Conferenza Zonale dei Sindaci, a maggioranza, si è espressa in favore del sito della Pieve ritenendolo il più idoneo non tenendo minimamente conto dell’analisi elaborata dalla commissione sanitaria. Il giorno successivo l’Assessore alla Sanità della Regione Toscana ribadiva la validità delle conclusioni della commissione sanitaria dichiarando che era impensabile costruire un nuovo ospedale sovradimensionato rispetto alla prevedibile utenza”.
“Questa è la situazione – conclude il comunicato – che abbiamo davanti e questa è la questione che va risolta senza rifugiarci in sterili battaglie di campanile. La politica deve saper scegliere il bene comune della Valle ed un’equilibrata offerta sanitaria deve essere il vero obiettivo di un Amministratore; pertanto pretendiamo che tutti gli attori della vicenda si impegnino affinché, indipendentemente dalla localizzazione, la costruzione della nuova struttura abbia caratteristiche e requisiti tali da garantirci, anche per il futuro, adeguati standard sanitari”.
Che la battaglia stia infuriando e le posizioni di una parte e dell’altra della Valle si stiano sempre più allontanando, arroccate su idee e su interpretazioni diverse della vicenda, lo dimostra il nuovo comunicato del Comitato per la Sanità nella Valle del Serchio di Castelnuovo. Le differenze interpretative sono sotto gli occhi di tutti.
Ecco il testo del Comitato:
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“La Valle del Serchio è violentemente spaccata: alcuni primi cittadini difendono la localizzazione decisa dalla Conferenza dei Sindaci, altri invece attaccano questa scelta istituzionale e vorrebbero riaprire la discussione. Il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio nota, con sconcerto, una lacuna incredibile in questo estenuante dibattito: al di là del luogo fisico dove costruire il nuovo ospedale, chi si occupa dei servizi ospedalieri che saranno offerti ai cittadini?
Dev’essere chiaro: evidentemente esclusa la possibilità “ospedaletto da 75 posti letto”, spauracchio ancora terroristicamente sbandierato da qualcuno, la vera scelta è tra l’ospedale proposto dalla commissione per Mologno e quello invece garantito e controfirmato dalla Regione Toscana nero su bianco solo pochi mesi fa. Tra i due, l’ospedale di maggior livello è in modo indiscutibile quello già ottenuto dalla Regione: per questo risulta davvero incomprensibile l’atteggiamento accondiscendente dei sindaci di Barga, Molazzana, Coreglia, Fabbriche di Vallico, Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano verso chi ha controproposto una scelta al ribasso, pur localizzata a Mologno. Non è vero quanto vanno dicendo, che qui sarebbero difesi o addirittura aumentati i servizi attualmente erogati: nella recente proposta della commissione per Mologno, rispetto agli accordi precedenti vengono perduti Cardiologia, Chirurgia d’urgenza, Pediatria, Servizi di diagnostica in loco e Centro Trasfusionale. Sono davvero sgradevoli giochetti e omissioni di questo tipo, su temi di tale importanza.
Ma c’è un altro, fondamentale motivo per difendere l’ospedale migliore, previsto nel Protocollo d’intesa firmato con la Regione: il futuro dei servizi oggi esistenti a Barga e Castelnuovo. Riportiamo testualmente quanto detto dal Direttore Asl D’Urso a Novembre, durante un consiglio comunale straordinario convocato a Castelnuovo in ragione di un paventato ridimensionamento del servizio di Cardiologia: “Tagli ai servizi attuali? Non avrebbe senso tagliarli nel momento in cui andiamo verso l’ospedale unico della Valle del Serchio! E’ chiaro che se andiamo verso ospedale unico parliamo di un ospedale che ha un Pronto Soccorso, che ha cardiologi, anestesisti, ginecologi, chirurghi, così come previsto dal documento approvato che dice questo ospedale che caratteristiche deve avere: sarebbe anacronistico mettere in discussione l’assetto delle specialità nel momento in cui abbiamo pensato di metterle in un nuovo ospedale.” Il direttore è stato chiaro, i servizi che saranno presenti nel nuovo ospedale non si toccano, rimangono garantiti proprio per questo: ma quelli che non prevederemo nell’ospedale unico?
Il Protocollo d’intesa con la Regione, come si è appena visto, ha già difeso il nostro ospedale meno di due mesi fa; se passasse la linea capeggiata dal sindaco Bonini, invece, il rischio concreto sarebbe perdere ben presto i citati servizi di Cardiologia, Chirurgia d’urgenza, Pediatria, Diagnostica in loco e Centro Trasfusionale: con la nefasta lotta sulla localizzazione la Valle sta accettando, in alcuni casi di fatto sostenendo tagli drastici cui sarà impossibile rimediare in futuro. Sindaci, difendete il Protocollo d’Intesa e l’ospedale davvero completo che avevate ottenuto: la lotta per il futuro è già la lotta per l’esistente”.
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