Stupisce che solo dopo il terremoto e la paura qualcuno si stia accorgendo che sul territorio manca un mappatura completa degli edifici pubblici e privati. Così come molti sono caduti dalla sedia quando si è scoperto che proprio alcune scuole sarebbero al centro dell’attenzione perchè lesionate. Proprio le scuole che dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia dovevano essere le prime a ricevere maggiori attenzioni.
E guarda caso ora si sta parlando di studiare il territorio mettendo in campo tutte le forze disponibili.
Dalla Prefettura, agli enti dei territori (Regioni, Provincia, Comuni, Unioni dei Comuni), i Vigili del Fuoco, il Genio Civile, Protezione civile e gli ordini professionali di architetti, geometri e ingegneri. Tutti uniti nel creare una struttura che possa immediatamente iniziare a censire tutte le costruzioni, con lo scopo di disegnare una mappa del rischio e dettare tempi di interventi primari e secondari.
La cosa ovviamente ci fa piacere ma vorremmo ricordare a tutti che gli Stati generali della Garfagnana terre del Serchio a costo zero, con il coordinamento di cittadini e professisonisti hanno già redatto da tempo il progetto Villa 1920 che se attuato metterebbe in sicurezza la valle, rappresentando un ottimo e valido piano di lavoro per molte altre zone sismiche italiane.
Il progetto è un progetto a costo zero donato dai cittadini agli amministratori che possono plasmarlo e applicarlo con alesticità praticità.
Gli Stati Generali della Garfagnana Terre del Serchio non intendono far polemica ma vorremmo ricordare che i progetti che giungono dal basso hanno spesso la stessa praticità ed efficacia di quelli confezionati su commissione da società specializzate.
L’unica differenza è che in questo caso il progetto democratico Villa 1920 è un progetto nato dai cittadini e regalato agli amministratori.
Ci auguriamo che gli enti si ricordino di questo.
Infine nel rimandare al progetto completo che si trova nel sito http://statigeneralidellagarfagnana.wordpress.com vorremmo riportare alcune linee guida di Villa 1920: creare commissione di studio intercomunali, composte da tecnici pubblici e tecnici privati (geometri, ingegneri, architetti); mappare il territorio dividendo gli edifici in pubblici e privati e codificandoli dal rosso al giallo.
Tutti i risultati dovranno essere resi pubblici in maniera da creare una mappa aperta ai cittadini. Nessuno dovrà correre il rischio di vivere all’interno di edifici ritenuti pericolosi perché al centro del progetto ci devono essere soprattutto i cittadini.
Questa fase di censimento come vedremo dovrà avere i costi coperti dall’insieme di tutti i soggetti e gli enti partecipati al progetto.
A questo punto si apre la fase più delicata del piano “Villa 1920”: ovvero la ricerca di riduzione del danno e prodursi in azioni immediate ed efficaci per andare incontro ai cittadini che, vivendo in edifici classificati con codice rosso, non hanno le possibilità economiche per mettere in sicurezza la propria abitazione.
Anche questa fase deve essere gestita a livello comunale in maniera trasparente. Tutti i proprietari di edifici classificati con codice rosso, che vivono in condizioni tali da non permettersi lavori, riceveranno assistenza da parte delle amministrazioni. Le commissioni detteranno per tutti questi edifici i punti di intervento primario (solaio, tetto, mura portanti, stabilità generale, etc.) e una bozza di preventivo di spesa per l’adeguamento.
Tutti gli edifici “rossi” dovranno essere sgombrati immediatamente. I proprietari nella condizione economica di procedere con lavori antisismici dovranno adeguare gli edifici entro un periodo stabilito. L’impegno tra le parti è che nessun Comune potrà esigere Imu da abitazioni ritenute pericolose. Questo passaggio è teso a legare in maniera salda e indissolubile gli amministratori ai propri cittadini con un patto di solidarietà civica.
Terminata la classificazione, censiti gli edifici, stabiliti gli interventi e redatta la lista con i preventivi di spesa massima, si apre la fase della ricerca dei fondi per la messa in sicurezza del territorio. Fondi resi disponibili da finanziamenti pubblici, mutui agevolati delle banche del territorio, fondi europei.
Riassumiamo e fissiamo gli impegni del progetto “Villa 1920”.
Creazione della commissione
1 – Invitare intorno ad un tavolo il Prefetto, gli enti del territorio, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile, il Genio Civile e gli ordini professionali per creare una commissione di intervento atta a indagare tutti gli edifici civili e industriali del territorio.
Mappatura
2 – Ogni Comune avrà una sottocommissione con i soggetti componenti il tavolo di lavoro. Lo scopo è quello di procedere celermente alla mappatura del territorio. I risultati saranno poi resi pubblici. I costi delle perizie saranno a carico degli enti che compongono il progetto e stabiliti da una tariffario concordato con gli ordini.
Interventi urgenti
3 – Tutti gli edifici in fascia rossa dovranno essere evacuati. I proprietari dovranno poi certificare o meno la possibilità di mettere mano ai lavori. Chi non potrà avrà il sostegno della Commissione e comunque sarà ospitato dalle amministrazioni in edifici idonei e sicuri.
Spesa e diritti dei cittadini
4 – L’ultimo atto delle Commissioni sarà quello di redarre un elenco dei preventivi di spesa per ogni intervento di messa in sicurezza. Ogni Comune compilerà una lista di edifici in fascia rossa e si muoverà di concerto con le istituzioni per il reperimento dei finanziamenti per coloro che non sono in grado di procedere (pensionati sotto i 1000 euro, disoccupati, precari, etc.). Nessun cittadino dovrà essere abbandonato.
Certificazione delle tariffe professionali
5 – Le spese dei professionisti componenti le Commissioni saranno saldate dagli enti del territorio. Il tariffario sarà concordato preventivamente con i differenti ordini professionali al fine di evitare eccessi.
Imprese del territorio e prezzi calmierati
6- Per i lavori saranno utilizzate imprese del territorio (ma questo passaggio non è vincolante) che con prezzi calmierati (anche in questo caso si applicherà la regola della trasparenza) dovranno fornire materiali e intervenire sugli edifici.
Trasparenza e professionalità
5 – Ogni passaggio dovrà essere certificato, firmato, datato e reso pubblico. Tutti dovranno sapere dove si interviene, quando lo si fa, a quali costi e come si realizzano gli interventi.
Fascia rossa e fascia gialla
6 – Contestualmente al lavoro degli stabili in fascia rossa sarà gestito il fascicolo contenenti quelli in fascia gialla.
Infine una nota di chiusura. Se tutti i soggetti coinvolti – dalle più alte cariche dello Stato al muratore, passando dai tecnici, i politici, gli amministratori del territorio, i proprietari degli edifici, i fornitori dei materiali – saranno uniti dall’intento morale e professionale di perseguire il bene del territorio, lavorando in trasparenza, con la massima professionalità possibile, il progetto “Villa 1920” potrà fornire in pochi mesi immediati risultati.
Tutto facendo semplicemente prevenzione e creando un modello che potrebbe essere esportato in altri territori che convivono con emergenze simili.
Stati Generali della Garfagnana Terre del Serchio
http://statigeneralidellagarfagnana.wordpress.com/
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