Assemblea ospedale: il punto della situazione su quello che ci attende

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Fare la cronaca completa di tutto quello che è accaduto ieri sera era praticamente impossibile e così ci siamo limitati ad alcuni significativi passaggi ed interventi.  E’ forse però il caso di tornarci sopra, su quell’assemblea, riprendendo alcuni passaggi e dichiarazioni. Archiviata infatti la riunione merita fare il punto della situazione su quello che ci aspetta relativamente alla questione della localizzazione del futuro ospedale unico della Valle del Serchio, sugli interrogativi e le incognite su cui riflettere e soprattutto su una scadenza che ci toccherà, chi più chi meno, un po’ tutti in Valle del Serchio. L’annunciata riorganizzazione ospedaliera dei presidi di Barga e Castelnuovo.

Che tipologia di ospedale al Piano Pieve? Partiamo dal primo punto. L’Assessore Marroni dovrà presentare a breve una serie di approfondimenti per capire se la relazione sanitaria tanto contestata espressa dalla commissione e presentata ai sindaci il 20 dicembre scorso, ha un fondamento. E se veramente la Regione, pensando al sito di Piano Pieve, predisporrà un ospedale limitato nei servizi in quanto questa ipotesi non è in grado di richiamare le grandi utenze non solo della parte bassa della Media Valle, ma anche dalla piana. Se fosse veramente così. Se il sindaco Marco Bonini avesse ragione in quello che afferma e con lui i sindaci e gli altri esponenti della Media Valle? Si arriverà ad un ripensamento del voto? Si deciderà di votare una soluzione diversa (Mologno), oppure rimarrà il muro contro muro?

E soprattutto. In che tempi Marroni e la Regione comunicheranno gli approfondimenti annunciati ai sindaci?

Il voto della conferenza dei sindaci. Quel che è certo è che dopo i chiarimenti di Marroni e qualunque decisione o iniziativa verrà presa, il voto sulla localizzazione passerà poi alla conferenza generale dei sindaci per la sanità.

Il presidente dello stesso organismo, Giorgio Del Ghingaro, ha affermato ieri sera che si augura che al voto si arrivi con una soluzione condivisa dai sindaci della Valle e che come conferenza generale si rispetterà comunque il voto espresso dalla conferenza zonale: “sempre però che queste indicazioni rientrino nei parametri per garantire un servizio ai cittadini della Valle del Serchio efficace e che tenga conto dei parametri di rapporto anche con il nuovo ospedale di Lucca”.

La dislocazione dell’ospedale di Lucca. A proposito dell’ospedale di Lucca. Ieri sera è venuto fuori che almeno alla Valle non è che qualcuno ha fatto un favore. Ne hanno parlato sia il senatore Marcucci, che il sindaco Poggi di Borgo a Mozzano, ma in diversi hanno condiviso l’opinione che la posizione del nuovo “San Luca” sia sciagurata. Che non solo per i cittadini della Valle del Serchio, dalla Garfagnana alla bassa Valle, ma anche per molte zone della piana, la nuova dislocazione sarà foriera di disagi e di tempi di percorrenza problematici: “Ci troveremo a raggiungere il nuovo ospedale attraverso una viabilità assurda – ha detto Poggi – che creerà disagi ed ingorghi ed allungherà i tempi di percorrenza”.

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Borgo per l’ospedale della Valle. C’è stata anche una conferma nelle parole di Poggi. Quella che da Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca, proprio vista la nuova dislocazione del nosocomio lucchese, si guarda con attenzione al futuro ospedale unico della Valle. “Lavorerò – ha detto – per l’ospedale migliore per questa Valle ed anche per noi di Borgo a Mozzano. Per raggiungere una decisione alla fine decente per tutti e non condizionata dai soli interessi di paese. Vogliamo che l’ospedale serva anche Borgo a Mozzano e che sia quindi dotato di ogni sua importante componente”

La riorganizzazione ospedaliera. Comunque sia nel frattempo c’è altro di cui preoccuparsi. Quel che è certo è infatti che si sta per aprire una fase abbastanza dolorosa e che vedrà una drastica trasformazione dei servizi ospedalieri presenti nei due ospedali di Barga e Castelnuovo. Come affermato dal direttore generale dell’ASL 2, Antonio D’Urso, l’intenzione, almeno sulla carta è di andare a riunire in un unico contenitore i servizi ospedalieri, intesi come posti letto, che adesso sono spalmati su Barga e Castelnuovo.

Non è dato ancora sapere quando e come, anche se a Barga già si sono levate campane più o meno squillanti d’allarme, per un temuto ridimensionamento dei servizi ospedalieri esistenti, a cominciare dalla ostetricia e ginecologia. Ma si teme molto anche per la riabilitazione, altro fiore all’occhiello del nostro ospedale. Dalla Lucca politica,  più o meno trasversalmente, da tempo si chiede la “testa” di questo reparto, nel senso di un suo trasferimento nel capoluogo…

D’Urso però ha smentito tutte le voci ed ha annunciato che l’azienda preparerà un piano di fattibilità che sottoporrà all’attenzione della conferenza zonale dei sindaci.

Ma quando avverrà tutto questo? E poi sarà determinante il voto della conferenza zonale dei sindaci? Perché nel caso assisteremo senza dubbio  ad uno altro scontro fratricida per far valere le rispettive posizioni di Media Valle e Garfagnana. E alla fine il rischio è che ci rimetteremo tutti.

E inoltre, come auspicato dal senatore Marcucci proprio ieri sera, si attenderà comprensibilmente prima di redigere il piano di fattibilità, con la riorganizzazione dei servizi, i chiarimenti promessi dall’assessore regionale Marroni ai sindaci circa l’effettiva tipologia del nuovo ospedale unico, secondo l’ipotesi del Piano Pieve votata il 7 gennaio? Perché è chiaro che a seconda di quello che potrebbe accadere, decidere per Barga o per Castelnuovo, nell’eventuale accorpamento dei servizi, avrebbe un diverso impatto.

Si attenderà insomma per farla breve il nuovo appuntamento a cui sono attesi i sindaci o la strada che imboccheranno i nostri due ospedali è già segnata da tempo?

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