Ospedale unico. Per Bonini non scegliere Mologno sarebbe la morte della sanità della Valle

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La questione della localizzazione del nuovo ospedale unico della Valle del Serchio. Dopo le relazioni presentate dalla commissione tecnico-scientifica il 20 dicembre scorso a Castelnuovo, relative ai pro ed i contro circa le aree proposte dai sindaci per ospitare il nuovo presidio, sono state diverse le prese di posizione da parte di primi cittadini della Garfagnana. Mai fino ad ora si è registrata una dichiarazione di esponenti della parte bassa della Valle del Serchio, a cominciare dal sindaco di Barga, Marco Bonini, diretto interessato nella vicenda visto che tra le aree che dovranno essere votate dai sindaci figura anche la proposta di Mologno e che questa ha assunto una nuova importanza proprio alla luce dei responsi della commissione.

A dire il vero Bonini in questa vicenda ha sempre tenuto una posizione di basso profilo e non si è mai inserito nel dibattito, a volte anche acceso, lanciato da alcuni suoi colleghi garfagnini che hanno difeso a spada tratta le localizzazioni di Piano Pieve e Castelnuovo.

Fino ad ora. Perché adesso Bonini, a pochi giorni dalla nuova convocazione della conferenza dei sindaci nella quale potrebbe scapparci anche il voto, vuole dire la sua.

[dw-post-more level=”1″] Lo fa nell’intervista che ha rilasciato per la stampa a La Nazione oltre che a giornaledibarganews.

Partiamo dalla relazione della commissione di esperti. Lei come interpreta le analisi della commissione?

“Si è trattato di un passaggio importante ed atteso in cui è stata presentata una relazione  tecnica che sostanzialmente presenta tre siti idonei, anche se con eventuali  attenzioni di cui tener conto; però, ribadisco, si considerano idonei, anche se quelli con minori criticità sono senza dubbio l’area di Mologno e quella di Pieve Fosciana.

E’ stata poi presentata una relazione sanitaria che è opinione di molti sindaci che non fosse stata richiesta, ma che invece è assolutamente importante e conferma quanto già in passato avevo affermato sulla futura localizzazione e cioè che la commissione avrebbe valutato a livello sanitario il miglior sito, partendo proprio dalla sua posizione, intesa come luogo in grado di garantire la migliore risposta sanitaria e di raccogliere il maggior numero di utenti della vallata e in base a questo dato si sarebbe impostata la tipologia,  la qualità e la quantità dei servizi del nuovo ospedale. E’ ovvio che la sede che maggiormente risponde ai parametri fissati dalla commissione per realizzare un ospedale come si deve, sia quella più centrale rispetto anche alla Mediavalle e quindi, a questo punto, l’area di Mologno”.

Eppure alcuni sindaci affermano che il parere della commissione non è vincolante e che il luogo non sia importante nel decidere la tipologia ospedaliera. Che la tipologia fosse una soltanto e già inserita nel piano di fattibilità?

“Dire oggi che il parere della commissione non conti significa cadere dalle nuvole, soprattutto  quando si parla di tipologie di servizi diverse a seconda del sito scelto. Sappiamo e sapevamo tutti benissimo che l’ospedale che verrà e che mi auguro possa essere finanziato dalla Regione in tempi brevi, non potrà essere uguale ovunque esso venga realizzato ma muterà proprio a seconda della localizzazione. Del bacino di utenza dobbiamo per forza tenere conto. Più l’ospedale sarà di interesse di tutta la Valle e più avrà la possibilità di dare risposte al maggior numero di persone e, soprattutto, di dare una risposta più qualificata, con molti più servizi ai cittadini”.

Non tutti però la vedono in questo modo tra i suoi colleghi. Come intende convincere di questo gli altri sindaci?

“Oggi siamo di fronte ad una scelta importante che, se sbagliata, potrebbe compromettere il futuro sanitario della nostra Valle. Se faremo la scelta giusta, e questo lo possiamo fare solo mettendo veramente da parte i campanilismi e pensando al bene dei nostri cittadini, credo che potremo dare risposte positive e durature nel tempo per la sanità del territorio.

L’invito che faccio io, dopo il primo esame a caldo delle due relazioni, è di tener conto con maggiore attenzione di quello che dicono gli esperti; di riflettere sulle ipotesi che ci mettono di fronte e di considerarle non tanto per gli interessi dei singoli comuni, ma di tutta la popolazione della Valle”.

I tempi sono però stretti, il 7 gennaio si potrebbe già andare al voto. Previsioni?

“Non faccio previsioni e credo  che la cosa vada valutata con serenità ed attenzione perché la scelta ricadrà in senso positivo o negativo sul nostro territorio per molti anni. Quello che auspico intanto è che dalla Regione ci sia al più presto la conferma del finanziamento per il nuovo ospedale e che noi sindaci nel frattempo si rifletta attentamente.

Ritengo comunque importantissimo che i sindaci arrivino presto ad una scelta ragionata ed obiettiva, perché non arrivare a fare una scelta sull’ospedale vorrebbe dire non fare l’ospedale.

Di fronte a noi c’è la possibilità di decidere per una struttura completa e importante. Non dobbiamo perdere un’occasione come questa solo per un campanilismo che non ci possiamo più permettere. I rischi, se faremo prevalere questo,  sono di ritrovarsi senza una risposta sanitaria adeguata, o peggio ancora senza alcun tipo di risposta. Se non voteremo per realizzare un ospedale come si deve ci troveremo, bene che vada, ad avere una struttura sottodimensionata ed insufficiente a dare i giusti servizi alla nostra gente. Il rischio reale invece, non prendendo la giusta decisione, è che i nostri presidi ospedalieri, quelli attuali, siano destinati, prima l’uno e poi l’altro, ad una inesorabile morte e che il nostro territorio si trovi totalmente privo anche dei servizi indispensabili”.

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