Ospedale unico: ecco le caratteristiche dei vari siti per il Comitato Sanità

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Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per la Sanità nella Valle del Serchio:

Come annunciato dal presidente Tamagnini, il 20 Dicembre la Conferenza dei Sindaci, articolazione zonale, si riunirà a Castelnuovo; l’assemblea dei sindaci della Valle del Serchio prenderà visione dell’analisi svolta dalla nota commissione tecnica sui siti proposti per il nuovo ospedale unico, e nello stesso pomeriggio sarà anche chiamata a votare definitivamente la localizzazione più adatta per la nuova struttura. Al riguardo, il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio, come noto, non porta avanti nessuna proposta come la sua, né esprime in merito giudizi valutativi; non per questo rinuncia al suo ruolo statutario che è quello di difendere il diritto alla salute dei cittadini della Valle, e in questa ottica presenta alle istituzioni le perplessità che ognuna delle proposte suscita: qualunque sarà la decisione dei sindaci, chiede fin da adesso e continuerà a chiedere a scelta avvenuta di fugare con chiarezza ogni dubbio relativo all’ipotesi vincitrice.

La sfida del comitato è, ancora una volta, unire la Valle, stavolta in una riflessione critica riguardo ai siti proposti: da varie settimane infatti sono stati invitati tutti gli aderenti ad analizzare il materiale informativo presente sul sito www.sanitavalledelserchio.it, ed a scrivere alla mail ufficiale evidenziando i punti critici di ogni soluzione proposta; in modo particolare, sono stati coinvolti e protagonisti i referenti da quei comuni che hanno avanzato le candidature: va registrato però che la sezione barghigiana del comitato, a maggioranza, in sede di stesura definitiva ha deciso di non riconoscere il comunicato. Per garantire l’equità di giudizio, sono doverosamente stati presi in esame gli stessi documenti per tutte le aree proposte: solo per la zona messa a disposizione dal comune di Castiglione non è stato possibile reperire l’intera cartografia invece analizzata per le zone di Piano Pieve e Mologno, in particolare è mancata per essa uno studio complessivo delle aree allagabili non solo dai corsi d’acqua principali.

[dw-post-more level=”1″] Iniziamo con Piandicerreto-Monticello. Il punto centrale riguardo a questa proposta è quello della viabilità; la Fondovalle arriva effettivamente a ridosso della zona, ma dalla strada all’area proposta manca un reale allaccio viario: sufficiente potenziare i deboli collegamenti esistenti? Se servirà una nuova strada, costituirà un grave ostacolo il dislivello di circa 50 metri dalla strada all’area? Sarà un problema la natura franosa della zona in cui andrà costruita (Fonte: Piano d’Assetto Idrogeologico 2010)? I costi saranno elevati? Esistono vincoli paesaggistici che interessino l’area?Passiamo alla zona di Piano Pieve, considerando l’area nella sua interezza nell’unione delle due proposte di Castelnuovo e Pieve Fosciana. Dal Piano di Assetto Idrogeologico 2010, elaborato dall’Autorità di Bacino, non risultano esserci criticità sotto gli aspetti idraulico e geomorfologico; dal Regolamento Urbanistico comunale di Castelnuovo, la zona proposta non rientra nelle aree allagabili. Vi è però la presenza della Fondovalle fin dentro l’area interessata a dar luogo a due interrogativi di grande rilievo; l’asse viario assorbe un’enorme percentuale del traffico da e verso la Garfagnana, e sullo stesso tracciato insiste la variante di Castelnuovo su cui transita il traffico pesante proveniente dalla zona industriale cittadina: esistono parametri riguardo all’inquinamento atmosferico in aree ospitanti strutture sanitarie? Se sì, la situazione soddisfarà le richieste? Discorso analogo per l’inquinamento acustico: la situazione rientrerà in eventuali parametri previsti? Gli ipotizzabili interventi di messa a norma avranno costi elevati? Il contesto fortemente urbanizzato sarà un elemento di difficoltà, nella doppia prospettiva delle attività sanitarie e della quotidianità dei residenti?

Concludiamo con Mologno. Mantenendo come riferimento la Lodovica, mentre l’accessibilità non risulta particolarmente problematica per i 35.000 cittadini residenti in direzione sud fino a Valdottavo, sembra penalizzante per i 25.000 residenti in direzione nord fino a Pieve San Lorenzo, che dovranno percorrere un tortuoso tratto della SR445 o raggiungere Gallicano e transitare per il centro del paese: che soluzione si intende adottare? La SR445 risulta essere, in prossimità dell’area, a costante elevata pericolosità geomorfologica (Fonte: nuovo Regolamento Urbanistico Comune di Barga): sono già stati compiuti interventi in grado di mettere in sicurezza l’accesso viario, o ne sono previsti? Proprio il nuovo Regolamento Urbanistico, approvato a metà settembre dal comune di Barga, prescrive che, in riferimento alle piene del Serchio a più bassa probabilità, “i piani di calpestio e gli accessi ai vani interrati della struttura ospedaliera siano sopraelevati rispetto alle aree esterne inedificate”, in assenza di ulteriori approfondimenti: il parere favorevole fornito dall’Autorità di Bacino sgombra il campo anche da questa criticità? Sempre nello stesso documento comunale, in riferimento alla carta delle aree allagabili, si legge che una piccola parte dell’area destinata a Attrezzature Sanitarie risulta essere ad “elevata e molto elevata pericolosità idraulica”, così come la massima parte delle porzioni destinate a verde pubblico: quali soluzioni al riguardo? Perché, parzialmente o integralmente, tutte le porzioni in cui è divisa funzionalmente l’area erano destinate, nel precedente Regolamento Urbanistico comunale, a “pertinenze fluviali”? Nel documento si legge poi che una parte dell’area destinata ad Attrezzature Sanitarie presenta una media pericolosità geomorfologica, mentre una minima porzione della stessa area, costituita da una frana quiescente, è caratterizzata da una pericolosità geomorfologica elevata: sono rischi trascurabili, o si pensa di intervenire?

Infine, una precisazione: non si è tenuto conto, in questo comunicato, della tematica relativa alle distanze, ovvero al pericolo, per i cittadini residenti nei comuni più a nord o più a sud della Valle del Serchio di subire gravi disagi relativamente alla lontananza dalla struttura ospedaliera, specie riferendosi a quel regime di emergenza che ha sempre costituito l’interesse principale delle iniziative fin qui prese. Per la Sanità nella Valle del Serchio si fa carico fin da adesso di rimanere al fianco di quei cittadini che riterranno necessarie ulteriori risposte anche in relazione alla tematica non trattata in questo scritto.

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