Il gioco è fatto. Abbiamo perso gli ospedali. Ci siamo caduti con mani e piedi. E’ brutto ora scrivere che lo avevamo già scritto due anni fa (2 anni fa), ma la realtà è questa.
Inutile aggiungere e riprendere frasi già scritte ma la Sanità in Italia non è in grado di sostenere più i costi di un tempo. Per questo va ridisegnata l’assistenza sul territorio. La Regione Toscana ha messo in campo un piano preciso e tecnicamente ineccepibile: chiudere tutti i punti di periferia, costosi e distanti, mantenendo solo tre grandi ospedali: Siena, Pisa e Firenze.
Per tutti gli altri si va alla costruzione di nuove strutture. Come è avvenuto a Lucca e come sta avvenendo da altri parti. Questo ovviamente per razionalizzare e ridurre.
Quindi mantenere un presidio sul territorio con assistenza primaria e se un cittadino ha bisogno di esami approfonditi o paga nei centri privati o va nei grandi ospedali.
Questo è quanto sta accadendo in valle del Serchio nella quale ancora una volta abbiamo assistito ad uno scontro di campanili.
Ricordo che i campanili possono suonare a festa, ma anche battere rintocchi per i funerali. Ecco in questo caso il feretro è già in viaggio. Non importa a questo punto dove verrà fatto il nuovo ospedale – ma secondo il sottoscritto non verrà mai fatto perché mancano i soldi -, ma come verrà fatto. Cosa ci sarà dentro, quali reparti e quali servizi.
I sindaci (e non solo loro) si sono trovati imbrigliati nel gioco delle parti e non sono stati in grado (o non hanno potuto) di uscire dalle paludi, cercando l’unica via possibile: ovvero fare un fronte comune e mettere al primo punto la richiesta di cosa mettere dentro il nuovo ospedale.
Ancora una volta abbiamo assistito al braccio di ferro tra Barga e Castelnuovo, tra la Mediavalle e la Garfagnana con il risultato salomonico. Di due ospedali ne verrà realizzato (forse) solamente uno, a metà.
“Divide et impera” verrebbe da aggiungere. I romani per meglio governare mettevano le fazioni più importanti di un territorio una contro l’altra. Ecco sembra quasi che in questa vicenda Castelnuovo e Barga siano state ancora una volta messe una di fronte all’altra per meglio dividerle e meglio governare.
Se è così tanti complimenti a chi avrebbe studiato il piano. Ma Firenze tutta questa faccenda l’aveva già scritta e detta svariate volte. Rileggete i documenti.
Quindi non ci sono fantasmi o piani segreti e i campanili, ora è certo, suonano il rintocco del funerale.
Buon anno a tutti.
Post scriptum: pensate solo per un istante cosa sarebbe successo se Barga e Castelnuovo avessero marciato unite e compatte verso Firenze.
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