Un paese che dimentica i fatti, le persone, le vicende, è un paese che non ha passato e neppure ha futuro.
Un paese che vive un immediato, un flash, un istante, proprio come il taglio di un nastro.
Veniamo ai fatti.
Venerdì 14 dicembre alle 15 verrà inaugurato la seconda parte della variante che ha liberato Castelnuovo dal traffico dei tir.
All’inaugurazione saranno presenti il presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, l’arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Toscana, Luca Ceccobao, il sindaco del Comune di Castelnuovo Garfagnana, Gaddo Gaddi, il sindaco di Pieve Fosciana, Francesco Angelini e il direttore generale della Provincia di Lucca, Riccardo Gaddi.
Come è già accaduto per la prima inaugurazione manca colui che ha fortemente voluto questa opera: Andrea Tagliasacchi.
Ora l’ex presidente della Provincia di Lucca non ha bisogno di difensori d’ufficio, né tantomeno di articoli che lo possano celebrare e ricordare. Il punto quindi non è essersi dimenticati di Tagliasacchi, ma di aver compiuto un gesto di taglio, di cesura, con il passato.
Sul ponte alle Pantaline venerdì alle 15 quindi non mancherà un uomo, ma la memoria di una terra e con questa il nostro futuro.
Del resto se si nega il passato non avremo futuro.
E basterà attendere qualche anno per dimenticarci anche di Baccelli, Gaddi, Angelini e tutti gli altri. Tutto e tutti saranno dimenticati in questo strano esercizio di mancanza di esercizio della memoria.
Non difendo e non intendo richiamare un invito per Andrea Tagliasacchi, ma evoco questa vicenda per “non voler dimenticare” nulla del nostro passato.
Per poter ricordare chi ha fatto del bene e chi del male; cosa è stato buono e cosa cattivo. Per poter distinguere e costruire il futuro senza incorrere in nuovi errori.
Facciamo che anche i tagli del nastro siano storia e futuro.
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