“Progettazione partecipata per lo sviluppo sostenibile dei territori rurali”, un corso della Scuola Sant’Anna

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E’ in corso di svolgimento presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento il corso dal titolo “Progettazione partecipata per lo sviluppo sostenibile dei territori rurali”. Per saperne di più abbiamo incontrato Mariassunta Galli e Daniele Cavallotti, rispettivamente Direttrice e Tutor d’aula del corso.

“Il laboratorio di ricerca Land Lab della Scuola Superiore S. Anna” – ci dice Mariassunta Galli – “propone da oltre dieci anni iniziative di formazione riguardanti la gestione del paesaggio agrario e dei territori rurali. Nel caso specifico l’attenzione si è concentrata sulla partecipazione e proprio per questo il corso è stato finanziato dalla Regione Toscana in forza della legge  Legge regionale 27 dicembre 2007, n. 69 – Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali”.

In merito ai fabbisogni cui intende rispondere il corso, la dottoressa Galli ci dice che gli approcci partecipativi si stanno diffondendo perché favoriscono sinergie positive nei contesti territoriali dove si sono innescati fenomeni disgreganti il tessuto sociale. “Questo è il caso dei territori rurali sottoposti a fenomeni di abbandono o di urbanizzazione”, precisa. “La capacità di attivare percorsi partecipativi può essere costantemente arricchita attraverso la scambio di esperienze e la messa in rete di coloro che sono attivamente coinvolti nella loro implementazione”.

Il tutor Daniele Cavallotti ci spiega che “la ricchezza del corso è rappresentata dalla varietà   dei partecipanti, sia per provenienza geografica, sia per esperienze professionali”. “Si tratta” – prosegue – “di agronomi, architetti paesaggisti, facilitatori ed anche esperti di partecipazione nonché diversi esponenti di amministrazioni locali impegnati nella tutela del paesaggio provenienti da Toscana, Sicilia, Puglia,  Abruzzi e Lombardia”. Tra di loro figurano esperti dei Gruppi di Azione Locale (GAL) di varie zone ed esponenti della società civile impegnati in progetti che hanno il riferimento ideale nell’economia solidale.

“I partecipanti sono stati individuati attraverso un bando pubblico diffuso tra i diversi canali istituzionali della Scuola Santa Anna. “Ai candidati” – ci dice Daniele Cavallotti – “è stato chiesto di presentare un’idea progettuale da sviluppare durante il corso che, insieme al curriculum professionale, ha rappresentato l’oggetto della valutazione del comitato tecnico che ha effettuato la selezione. Per altro creare la graduatoria è stato molto difficile dal momento che ci sono state quasi 90 candidature per modulo con progetti interessanti e curriculum di livello”.

Proseguendo nella conversazione scopriamo che il corso è strutturato in due fasi: la prima di condivisione di esperienze tra i partecipanti al corso, anche come occasione di conoscenza reciproca, la seconda di analisi progettuale attraverso laboratori basati sulle proposte di progetto richieste ai partecipanti nella fase di iscrizione. L’intero processo è supportato da facilitatori e animatori professionisti di S.C.Re.T.-Supporto e Connessione Reti Territoriali, tra i quali Daniele Cavallotti.

Attualmente è in avvio la fase laboratoriale durante la quale, precisa il tutor del corso, “lo scambio tra tante esperienze diverse e conoscenze può portare allo sviluppo di progetti innovativi e di qualità”.

S.C.Re.T. lavora da tempo su questi temi con progetti innovativi e Daniele Cavallotti ci esterna la soddisfazione per l’andamento del corso. “Tutti noi” – ci dice – “amministratori, società civile, esperti e professionisti dobbiamo affrontare insieme la sfida dello sviluppo rurale nella consapevolezza che esso è uno snodo centrale del nostro tempo”. “Parlando di rapporto città – campagna” – prosegue – “parliamo di temi forti come il consumo del territorio, le nuove filiere dei consumi,  rapporto tra paesaggio e nuovi modelli di economia sostenibile. Aprire un dialogo reale  nell’ambito di una grande realtà scientifica come la Scuola Sant’Anna è un’occasione davvero importante”.

“Il percorso formativo”- conclude Mariassunta Galli – “prevede la realizzazione di un manuale attraverso cui valorizzare le proposte progettuali dei partecipanti e l’organizzazione di un momento pubblico in coincidenza del Rio Summit + 20  che celebra l’anniversario della storica conferenza che favorì la diffusione della sostenibilità e della partecipazione come fattori imprescindibili per uno sviluppo durevole ed equo”.

Dal canto nostro continueremo a seguire l’andamento di questa importante iniziativa che potrà fornire spunti e indicazioni anche per il territorio della Valle del Serchio e della Garfagnana grazie al metodo di lavoro che propone.

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