Poste chiude l’ufficio di Ponte all’Ania. La protesta del sindaco

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E’ sul piede di guerra il sindaco del comune di Barga Marco Bonini dopo aver ricevuto la non proprio attesa notizia dell decisione di Poste Italiane di chiudere, per sempre, l’ufficio postale di Ponte all’Ania, uno dei due, nel comune di Barga, per i quali si rischiava la chiusura.

“La cosa più grave e inaccettabile – evidenzia il primo cittadino Marco Bonini in un comunicato inviato alla stampa – è che Poste ci ha comunicato oggi (20 settembre) questa decisione, senza nemmeno aspettare l’esito dell’incontro di lunedì prossimo convocato in Provincia proprio per fare il punto della situazione in rapporto al piano di riorganizzazione voluto da Poste spa. Incontro al quale sono invitati i parlamentari, i consiglieri regionali della nostra provincia e i sindaci”. Il sindaco proprio non ci sta a questa accelerazione dei tempi da parte di Poste e chiede quindi con fermezza: “che questa decisione sia rivista perché la chiusura dell’Ufficio di Ponte all’Ania penalizza senza dubbio il nostro territorio”.

Il sindaco rende anche

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noto di aver scritto a tal proposito una lettera a Poste chiedendo appunto di rivedere la chiusura, evidenziando anche che così facendo operano senza un confronto più volte richiesto su questi tempi: “Un comportamento inaccettabile – continua Bonini – Non si può penalizzare così i cittadini, penso in particolare ai residenti anziani, che si troverebbero a non poter usufruire agevolmente di servizi essenziali, quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a frequenti e difficili spostamenti”.

Della possibile chiusura degli uffici postali si era occupato nelle settimane scorse anche il consiglio comunale di Barga approvando un ordine del giorno per chiedere espressamente a Poste di non procedere senza un preventivo confronto con l’Amministrazione Comunale ad alcuna chiusura ed in modo particolare proprio dell’ufficio di Ponte all’Ania che rappresenta una realtà attiva e dinamica del comune. Richiesta del tutto disattesa da Poste che con una decisione unilaterale ha deciso la chiusura.

Sulla vicenda denunciata dal sindaco Bonini interviene anche il presidente dell’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio, Nicola Boggi, secondo il quale la chiusura di qualsiasi ufficio postale nella nostra montagna, già fragile e difficile da servire, significa creare difficoltà e enormi disagi ai cittadini: “Poste non può procedere in modo arbitrario – dichiara – senza un corretto confronto con le amministrazioni locali”. Così si era espresso anche lo stesso consiglio dell’Unione dei Comuni  che in un ordine del giorno esprimeva l’assoluta contrarietà a qualsiasi piano di razionalizzazione mirato a penalizzare gli uffici postali periferici e il servizio di recapito della corrispondenza prestato nei piccoli paesi di montagna.

Dopo la lettera di protesta inviata dal sindaco a Poste, adesso si attendono gli sviluppi dell’incontro di lunedì prossimo in Provincia dove saranno allo studio anche le possibili iniziative da adottare per contrastare questa difficile situazione.

Noi un’idea ce l’avremo. Perché non far capire a Poste quanto la gente sia incazzata nell’unica maniera civile che abbiamo? Quasi tutti abbiamo conti correnti e depositi in Posta. Tutti dobbiamo pagare bollettini a non finire. E se decidessimo di non rivolgersi più alle Poste?

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