La fondazione dell’Asilo Donnini

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il palazzo della famiglia Donnini

Quando inizia il XX secolo, con l’Italia che cerca di colmare un grave ritardo nel campo dell’istruzione del suo popolo, Barga nell’ambito dell’offerta scolastica era all’avanguardia, almeno rispetto alla Valle del Serchio. Infatti, qui aveva preso avvio una scuola femminile a carattere superiore che, gestita dalle monache del Conservatorio di S. Elisabetta, consentiva di abilitarsi all’insegnamento elementare (le future e oggi soppresse Magistrali); come non ricordare Giovanni Pascoli che definì quella scuola “la fucina delle maestrine di montagna”.

Con gli occhi di oggi bisogna rilevare che allora era una cosa l’offerta, altra la frequenza. In quei tempi andare a scuola era un lusso, anche perché equivaleva a togliere le piccole braccia all’economia di tantissime famiglie oppresse dalla piaga della povertà, uno status che toglie le ali alla volontà e abbrutisce l’intelletto. Inoltre, per tanti c’era la difficoltà della distanza da Barga, in altre parole si mandavano a scuola i bimbi più fortunati, affinché imparassero a leggere e scrivere con l’analfabetismo a percentuali più che preoccupanti; comunque nella Barga di quel tempo il ciclo dell’apprendimento aveva un suo apprezzabile sviluppo, però mancava qualcosa a questa reale ma per tantissime famiglie ideale offerta scolastica, c’era in pratica una lacuna nella prescolarizzazione, cioè prima delle elementari, nell’infanzia.

L’idea delle scuole infantili, gli asili, si era diffusa in Toscana nel sec. XIX proveniente dalla Lombardia, dove a Cremona   ?  era il 1828  ?  don Ferrante Aporti (1791-1858) aveva aperto il primo asilo d’Italia a pagamento, con l’idea fondante “d’accogliere e preservare dai pericoli della strada i figli dei lavoratori”. Nel 1830 ne apre altro gratuito con finanziamenti pubblici.

uno scorcio di palazzo Donnini, oggi privato

Credo che abbiamo già colto un dato, ossia, che questa importante novità nasce in ambienti religiosi, che da secoli, sorretti dalle comunità o con mezzi propri, erano dediti all’istruzione, tanto da poter dire: a loro l’educazione, ai secolari le armi.

A Barga la novità di un asilo fu introdotta solo cento anni fa  ?  nel 1912  ?  grazie alla barghigiana Maria Donnini (1843-1915), sorella del vescovo d’Arezzo Donnino (1832-1904), la quale dette corpo a un pio desiderio del fratello presule.

La notizia si diffuse in Barga tramite il giornale La Corsonna del 25 agosto 1912, da cui trascriviamo il breve articolo: “Fra giorni la casa della Signora Mariuccia Donnini si trasformerà in asilo infantile. Debbono arrivare delle suore (che furono le suore Giuseppine) alle quali è affidato l’andamento dell’Istituto, che accoglierà gratuitamente i figli del popolo. La nuova e benefica istituzione verrà completamente sussidiata dalla Signora Donnini. Ella che è sorella del compianto Vescovo d’Arezzo vuole perpetuare la memoria dell’illustre fratello, che amò tanto il suo Paese. Interpreta così la volontà di Lui e noi ci compiacciamo di questa istituzione che colma una lacuna e sarà di decoro al nostro paese. Alla munifica Signora la gratitudine di tutta la cittadinanza”.

La casa, oggi acquistata da privati, è la prima a sinistra salendo la via della Ruota, la strada che da Le Stanze della Memoria vicino a piazza Garibaldi, sale alla parte alta di Barga.

All’epoca in Barga si stampava anche un altro giornale vicino alle idee socialiste La Gazzetta di Barga, che comunicò la bella notizia il 22 dicembre di quell’anno, dopo l’apertura dell’asilo, che avvenne il giorno nove di quel mese. Non mancarono i rallegramenti ma anche le punzecchiature sulla ristrettezza dei locali e la mancanza di spazi all’aria aperta: “Parecchi sono i bambini iscritti e certo se i locali fossero più grandi più comodi il concorso diverrebbe maggiore”, comunque rileggiamo ancora alcuni brani perché sono di una delicatezza che commuove: “Intanto la direttrice Suor Luisa Teresa con amore, con cura, ha procurato più che fosse possibile di conformarsi alle prescrizioni didattiche pedagogiche; vi sono già piccoli banchini modello, vi sono gli arredi più necessari, tutti i bambini vestono un grembiulino bianco (ci pareva fosse meglio un altro colore) ed è un piacere vedere quei piccoli folletti stare attenti con comica serietà alle lezioni; che si ricerchi di dare ben presto anche molta luce, tanta aria, tanto sole a quei teneri fiori, perché è loro necessario come il pane che mangiano”.

Per tale necessità ci pensò la Seconda Guerra Mondiale ma andiamo per ordine.

Palazzo Balduini, attuale sede dell’asilo

Con grande giovamento di tutta la comunità di Barga l’Asilo Donnini retto dalle suore Giuseppine stette in quella casa sino al 1967, anno in cui ci fu il cambiamento di sede con l’agognata acquisizione di spazi e giardino al palazzo Balduini o Nardi di piazza Garibaldi, distante dalla vecchia sede solo 50 metri.

Il palazzo Balduini, già danneggiato dal terremoto del 1920 ma ancora abitato, nel 1940 era stato donato dalla famiglia Nardi-Lucignani alle suore Giuseppine. Queste per l’imminente secondo conflitto mondiale non fecero a tempo a pensare a un benché minimo progetto di utilizzo, forse anche di spostarci l’Asilo; infatti, con il sopraggiungere della guerra nei nostri luoghi, con Barga al centro della Linea Gotica – era il 27 dicembre 1944  ?   il palazzo fu sventrato dai bombardamenti americani.

Nel Dopo Guerra il devastato palazzo Nardi-Lucignani, in antico Balduini e poi Tallinucci, è soggetto ad attenzioni del Comune di Barga per il suo stato di pubblica pericolosità, richiedendo alle Suore Giuseppine di intervenirvi per ridurlo in sicurezza; contravvenendo a ciò, con il rimettere la pratica al Genio Civile.

ASILO DONNINI DANNI DI GUERRA

Visto il rapporto dell’Ufficio Tecnico comunale risulta che il fabbricato posto in Barga Piazza Garibaldi n°34 di proprietà della ditta Asilo Donnini a causa dei danni subiti per eventi bellici di provvedere direttamente alla demolizione di quelle parti in precarie condizioni statiche e la remozione delle macerie e dei rifiuti;

Visto l’art.81 D.L. del Capo Provvisorio dello Stato 10 Aprile 1947 n°261 e D.L.P. 30.1.1948 n°218;

ORDINA

alla Sig. Rev. Madre Suor Leonilda Direttrice dell’Asilo Donnini in Barga via della Ruota di provvedere a demolire direttamente le parti in precarie condizioni statiche del fabbricato di sua proprietà posto in Barga, Piazza Garibaldi n°34 ed allo sgombero delle macerie che saranno trasportate in località Ponte di Catagnana.
Assegna termine perentorio per l’esecuzione dei lavori di che sopra la data di giorni 20 (venti);
Scaduto il termine, senza che i lavori siano stati eseguiti, la presente ordinanza sarà rimessa al Genio Civile per competenza.

Barga, 23 Agosto 1951
Il Sindaco

il Vescovo visita palazzo Balduini in restauro

Il restauro del palazzo fu motivo di varie e feroci polemiche barghigiane, tanto da far credere a tutti che mai si sarebbe rivisto nel suo integro e spettacolare aspetto lo storico edificio edificato nella seconda metà del sec. XVI dal barghigiano vescovo di Aversa Balduino Balduini, anzi si paventava una sua totale distruzione, così come fu – sempre in questo 1951  ?  per il duecentesco palazzo Micheluccini di piazza del teatro, anche perché la Soprintendenza non aveva mezzi finanziari. Comunque è proprio vero: mai dire mai! Infatti, la fortuna arrise a Barga e alle Suore con l’ascesa del barghigiano Sergio Cardosi Carrara al ruolo di Ingegner Capo del Genio Civile provinciale, il quale attuò un progetto che, inoltrato al Ministero dei Lavori Pubblici, dette il via a un primo consolidamento della facciata e altro. Da ciò l’avvio del progetto di restauro che ebbe inizio nel 1964.

Il 15 novembre del 1967 finalmente arrivò il momento dell’inaugurazione del nuovo Asilo Infantile Donnini ospitato nel palazzo Balduini, con la presenza a Barga dell’Arcivescovo di Pisa Ugo Camozzo.

In quest’anno 2012 ricorre il centenario della fondazione e l’occasione non può passare senza ricordare la sua fondatrice e chi ispirò in lei un simile e grande pensiero: Maria e suo fratello mons. Donnino Donnini, proposto di Barga, poi vescovo di Montalcino e Arezzo; ma lo faremo con un prossimo articolo.

Dal libro: “Le Suore Giuseppine a Barga – Un’esperienza centenaria fra Asilo Donnini e Conservatorio Santa Elisabetta”. l’Ora di Barga 2012.

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