Riordino delle Province: Baccelli chiama all’appello politici e amministratori. Preoccupato Marcucci

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Di fronte alle molte incertezze sul futuro delle province italiane, il presidente Stefano Baccelli ha convocato per lunedì 6 agosto alle ore 10 a Palazzo Ducale un incontro a cui ha invitato i parlamentari, i consiglieri regionali, i sindaci e i segretari delle forze politiche della provincia per analizzare insieme lo scenario e per decidere una comune linea d’azione.

«Il riordino delle Province approvato dal Senato – si legge nella lettera di convocazione – si basa su criteri rigidi, popolazione e chilometri quadrati, la cui meccanica applicazione porterà il nostro territorio a un’innaturale aggregazione dal confine ligure alla periferia di Firenze.

Per scongiurare l’ineluttabilità della superprovincia Prato, Pistoia, Lucca e Massa-Carrara – continua Baccelli –  occorre una modifica del testo alla Camera, e quindi i tempi sono strettissimi, o un successivo intervento legislativo, che appare alquanto improbabile. In assenza di provvedimenti di questa natura, il Consiglio delle Autonomie Locali e la Regione non avrebbero margini di manovra per proporre un piano alternativo, concepito sulle necessità gestionali e sulle esigenze dei territori».

“Il declassamento di Lucca è certo, con gli attuali parametri previsti dalla spending review. Sono in ballo questioni importanti: la dignità del capoluogo e l’efficienza dei servizi al territorio. Per questo è importante oggi esercitare la massima pressione e far sentire la propria voce nei confronti del Governo e della Regione Toscana. Una battaglia che non può che partire da Lucca e dalle sue istituzioni”.

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Lo afferma invece in una nota il senatore del Pd Andrea Marcucci.

“La richiesta che deve arrivare a Roma è che si renda possibile cambiare i criteri relativi agli accorpamenti,  senza modificare il risultato finale- spiega il parlamentare- ovvero assicurare che la Toscana alla fine di questo percorso abbia comunque una riduzione del numero di  Province. E’ necessario favorire accorpamenti razionali e sbarrare la strada ad un ente che vedrebbe insieme Prato, Pistoia, Lucca e Massa-Carrara come unica scelta obbligata dal provvedimento dell’esecutivo. In questo caso verrebbe umiliata la dignità di Lucca e la funzionalità delle competenze esercitate dalla Provincia, in materia di trasporto locale, di strade, di edilizia scolastica e di ambiente. E’ una battaglia da fare oggi perchè domani potrebbe essere troppo tardi. Per questo-conclude Marcucci- spero che i sindaci del territorio, a partire naturalmente da Alessandro Tambellini, siano convinti della assolutà necessità di contrastare a Roma come a Firenze questa decisione”

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