Nella Valle del Serchio arrivano i “piccoli ambasciatori di pace” Saharawi

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Tornano in Valle del Serchio i bambini provenienti dal Saharawi. Il Comitato di Solidarietà “Khaima” , con la collaborazione del Comune di Gallicano, del CAV di Pieve Fosciana, delle locali Misericordie e di molti volontari ed esercizi commerciali della zona, ospiterà, come accade ormai da 20 anni, un gruppo di bimbi e la loro insegnante.

I piccoli saharawi  arriveranno il 2 Agosto e saranno ospitati per 10 giorni  nella scuola materna di Gallicano. “Anche in questa estate 2012 – spiega Maurizio Cavani dell’associazione ‘Kaima’, comitato della Valle del Serchio di solidarietà con il Popolo Saharawi – saranno ospiti di amministrazioni locali della Toscana e delle Associazioni di solidarietà vari gruppi di bambini saharawi provenienti dai campi dei rifugiati nei pressi di Tindouf in Algeria, per un totale di oltre 200 piccoli. I bambini di 8/10 anni vengono nel nostro Paese per avere la possibilità di sfuggire al caldo torrido del deserto e per vedere un mondo normale fatto di alberi, mare, prati, case, che non hanno mai potuto conoscere nella loro vita di esuli”.

Oltre ai benefici di un clima temperato e di una alimentazione adeguata, il soggiorno  offrirà ai bimbi l’opportunità di visitare i luoghi più interessanti della Valle del Serchio, e di  incontrare i loro coetanei italiani in diversi paesi dove verranno accolti dai gruppi e dalle Associazioni locali.

Grazie alla collaborazione della Regione Toscana e delle A.S.L., la vacanza in Italia servirà anche ad effettuare accurati controlli sanitari e per curare le patologie che più frequentemente colpiscono questi bambini che vivono tutto l’anno in situazioni ambientali terribili, come i disturbi alimentari (soprattutto la celiachia), otorinolaringoiatrici e visivi.

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“Data la lunghezza dell’ esilio dei saharawi (a causa della aggressione del regno del Marocco nel 1975 del Sahara Occidentale) e della Repubblica Araba Saharawi Democratica – spiega Cavani -, si può ben dire che questi nostri ospiti sono “rifugiati figli di rifugiati” perché essi sono i figli di  quei bambini che nella estate del  1983 per primi vennero in Toscana accolti dalla solidarietà della regione”.

Ormai tutte le regioni italiane accolgono gruppi di bambini Saharawi e grande è la testimonianza di affetto e sostegno che i “piccoli ambasciatori di pace” riportano alle loro famiglie ed alla loro gente quando a fine agosto rientrano agli accampamenti.

“I piccoli ospiti quando ritorneranno, carichi di aiuti, alle loro famiglie – conclude Cavani -, troveranno un deserto straniero ed inospitale ad attenderli ma potranno dormire sonni tranquilli coccolati dai genitori nelle tende degli accampamenti. Non per tutti, però, è così: i bambini nati nella parte di Sahara Occidentale ancora occupato dal Regno del Marocco non possono dormire tranquilli poiché le loro case vengono assalite dalla polizia marocchina o da gruppi di coloni marocchini che, oltre a distruggere le case, portano via sorelle, fratelli o genitori, basta il solo sospetto di simpatie con le proteste anti-occupazione”.

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