Allo scadere della prima metà del mandato amministrativo, i circoli dei partiti Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione della Sinistra e dell’Unione Comunale del Partito Democratico, propongono all’attenzione dell’Amministrazione Comunale da loro sostenuta una serie di proposte su tematiche inerenti il riconoscimento e la tutela dei cosiddetti “nuovi diritti” come ad esempio una maggiore tutela delle coppie di fatto.
Una iniziativa che vuole risolvere – scrivono in una nota – una lacuna causata dall’ininterrotto mutamento del tessuto sociale e culturale della popolazione che richiede: “un equo e quanto mai inevitabile strumento con il quale riconoscere, anche se in via preliminarmente simbolica, lo statuto di persone e situazioni al di fuori di ogni diritto”.
Da qui appunto una serie di proposte prima tra tutte l’istituzione presso l’anagrafe di un registro dei figli di immigrati stabilmente residenti sul territorio, cioè di coloro che non sono ancora in regola con la residenza anagrafica ma semplicemente domiciliati; di garantire a tutti i figli di immigrati l’accesso a tutte le prestazioni socio-assistenziali garantite dal Comune e più specificatamente, aprire gli asili comunali anche ai figli di immigrati senza permesso di soggiorno, presenti sul territorio comunale stabilmente ma privi di residenza.[dw-post-more level=”1″]
I tre circoli intervengono anche sul problema del mancato riconoscimento dei nuclei familiari non legati da vincolo di parentela (le cosiddette “coppie di fatto”).
Secondo i tre circoli sarebbe azione lodevole dell’Amministrazione quella di estendere la rispondenza anagrafica anche alle famiglie legate da vincolo affettivo, con annessa praticabilità dei diritti e rispetto dei doveri, in particolare con: istituzione di un Registro amministrativo delle unioni civili (cioè di tutte le coppie, etero ed omosessuali, legate da vincoli affettivi o da reciproca assistenza morale/materiale, non legate da vincoli di parentela, adozione o tutela); integrazione della registrazione anagrafica con il sostegno di politiche di welfare, vale a dire di tutte le prestazioni normalmente assicurate ai nuclei familiari legati da vincolo di parentela, valutando la possibilità di farli partecipare ai bandi pubblici indetti dal Comune (alloggi a canone sostenibile, contributi per l’integrazione dei canoni di locazione, contributo per il diritto allo studio di eventuali figli/e presenti, etc.).
“Queste – scrivono i tre circoli – sono solo alcune tra le tante iniziative da portare avanti per progredire sempre più speditamente verso un’uguaglianza non solo formale di tutti i cittadini, ma anche sostanziale e che entri nel merito delle problematiche sociali, giuridiche ed economiche.”.[/dw-post-more]
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